Quando un’ azienda come la Disney produce sotto il suo marchio la più disparata gamma di oggetti, dalle tazze per la colazione ai calzini, passando ovviamente per film, fumetti e pupazzi, non possono mancare anche i videogiochi. Una produzione sconfinata di licenze, per cui non basterebbero dieci articoli come questo per elencarle tutte.
Capcom: non solo picchiaduro
Partendo dal Nintendo 8 bit non è possibile non citare una Capcom in stato di grazia, perfettamente in grado di prendere in mano dei personaggi occidentali per farne dei grandi videogiochi.
Chip’n Dale Rescue Rangers è incentrato su Cip e Ciop, i due scoiattoli sovente apparsi come comprimari di Paperino. Il titolo è un platform essenziale ma fornito di tutte le caratteristiche del genere. Oltre a saltare ed evitare i nemici è necessario interagire con l’ambiente su vari piani di altezza, ammassando blocchi per creare le proprie piattaforme.
Duck Tales fu un enorme successo tra le serie animate anni 80, vantando ben 100 episodi trasmessi tra il 1987 e il 1990, e viene ricordato anche per due buone trasposizioni. In linea con il taglio avventuroso del cartone, Zio Paperone gira il mondo in compagnia dei tre nipotini alla ricerca di tesori perduti e ricchezze.
Tra i punti di forza l’ottima giocabilità, incentrata sull’utilizzo originale del bastone da passeggio di Paperone, che si adatta a strumento per potenziare i salti oltre che per sconfiggere i nemici. Se il primo Ducktales vanta alcune tra le migliori musiche nel parco titoli del Nintendo 8-bit, il secondo segna un’eccellenza grafica per la console, complice anche la sua uscita tardiva nel 1993, dove il suo successore Super Nintendo era già sul mercato. Darkwin Duck invece era la risposta Disney a Batman e ai giustizieri mascherati fioriti nel fumetto pulp degli anni 30. Capcom ne realizzò un gioco rifacendosi alla formula utilizzata per Mega-Man, molto apprezzata su Nes.
Tra le opere minori del filone Capcom-Disney si guadagnano uno spazio La Sirenetta e TaleSpin. Il primo era basato sull’ esplorazione subacquea in modo simile a Ecco The Dolphin, mentre il secondo era basato su di una bizzarra serie televisiva ideata e prodotta da Disney stessa, che riproponeva in chiave moderna alcuni personaggi dell’adattamento animato de Il Libro della Giungla. L’orso Baloo diventava un pilota di aereoplano per conto di un’agenzia di trasporti, affrontando nelle sue avventure dei pirati dell’aria.
Il turno di Sega
Nel salto ai 16bit la qualità non scende, anzi! Su Mega Drive è Sega a fare la parte del leone, anzi del papero e del topo. Quakshot alza il livello medio con elementi mutuati da rpg e avventure, con un Paperino in gran forma che gira il mondo vestito da Indiana Jones attraverso livelli molto dettagliati e suggestivi. Le sue armi fidate sono delle esilaranti pistole in grado di sparare pop-corn, bolle e ventose stura-water dal doppio uso, capaci di eliminare i nemici e interagire con l’ambiente. Le ventose potenziate, se sparate contro una parete, diventano piattaforme per raggiungere aree segrete. La possibilità di sbloccare nuove armi per ampliare l’esplorazione dei livelli introduce quindi un elemento backtracking che arricchisce la struttura del platform classico.
Fantasia, Castle of Illusion e World of Illusion invece (con protagonista Topolino nei primi due e in squadra con Paperino nel terzo) sono più classici e tradizionali ma in grado di divertire con diversi livelli e una sfida adeguata. Come suggerito dai titoli, le ambientazioni sono luoghi a metà tra il magico/fiabesco e l’onirico.
World of illusion in particolare permette una collaborazione tra due utenti per aiutarsi a vicenda, implementando delle meccaniche cooperative all’avanguardia nel genere platform.
I possessori di Super Nintendo ricevevano invece Magical Quest e Goof Troop. Nel primo Topolino poteva cambiare costume (da pompiere, prestigiatore, etc.) acquisendo un’abilità diversa ogni volta e sfruttandone ciascuna per completare livelli tematici. Il secondo invece merita attenzione dato che rinuncia alle sfruttatissime piattaforme, ponendo piuttosto i protagonisti (Pippo e suo figlio, anche qui su licenza di una serie televisiva) dentro un contesto puramente “Zeldiano”, fatto di livelli esplorabili infarciti di nemici ed enigmi. Questo fu il primo progetto di cui si occupò Shinji Mikami in Capcom (proprio lui, il creatore di Resident Evil).
Dai film alle console
Aladdin viene sviluppato da Virgin Interactive per Mega Drive; un action-platform basato sulla godibile alternanza tra salti sui tetti di Agrabah e colpi di scimitarra per sconfiggere i nemici. Capcom deteneva ancora i diritti per i titoli Disney sui sistemi Nintendo e sviluppò una versione per Super Nes trattando lo stesso personaggio in modo differente: un platform puro dal sapore parkour. Niente utilizzo di armi bianche contro i nemici però, questo per uniformarsi ad un gusto edulcorato, al tempo ricercato con molto più rigore da Nintendo per il suo pubblico. La temuta censura e le rigidissime linee guida sul tipo di contenuti che Nintendo imponeva agli sviluppatori di terze parti sulle sue console avevano portato a molti casi controversi, in cui Capcom stessa si era imbattuta poco prima con la conversione di Final Fight.
Entrambi i giochi risultavano comunque validi ma la versione Mega Drive convinse di più per la giocabilità varia e il dettaglio maggiore, anche grazie all’apporto di David Perry, il quale avrebbe creato in seguito Earthworm Jim.
Dal film “Il Re Leone” Virgin trae un omonimo gioco, sempre un platform e sempre di buona qualità, ma forse insolitamente difficile per quello che si poneva sul mercato come un prodotto adatto ad ogni fascia di età.
Il topo che salta
Mickey Mania è uno dei canti del cigno per i 16bit. Questo ritorno all’avventura solitaria per il sorcio più famoso al mondo è un grande omaggio alle atmosfere e ambientazioni delle prime opere animate che lo vedevano protagonista, come il famoso Steambot Willie. Uscito per Mega Drive, Mega Cd e Super Nintendo, trova però la migliore espressione nella conversione per Playstation (reperibile sul Playstation Network sotto il titolo “Topolino e le sue avventure” come classico PsOne), arricchita con una grafica decisamente superba.
Recentemente Sega e Capcom hanno riscoperto i loro vecchi classici, rispolverandoli con una veste grafica rinnovata per sostenere meccaniche ancora attuali e godibili come quelle platform, che ben si adattano ai titoli arcade/indie per il mercato digitale.
Castle of Illusion presenta il rifacimento grafico più sontuoso, con un misto di bi e tridimensionale tra i fondali e la giocabilità. Come allora, anche oggi la longevità può intrattenere per diverse ore e il reperimento di tutti i collezionabili presenta una sfida di abilità non facile anche per gli amanti del genere. Questa riedizione è stata pubblicata in digitale su Pc, Playstation 3 e Xbox 360.
Duck Tales è stato ridistribuito da Capcom con una grafica bidimensionale cartonesca adattissima a ricreare la sensazione della serie tv (di cui è in cantiere una nuova stagione prevista per il 2017). Il titolo è stato accolto con molto entusiasmo superando le aspettative di vendita, forse troppo caute. Il titolo è reperibile sempre su Playstation Network e Xbox Live, oltre che su E- shop Nintendo per Wii-U e Pc.