Nigel Lowrie, il co-fondatore di Devolver Digital, ha affermato nel corso di una nuova intervista che all’interno della società preferiscono semplicemente “vendere i giochi ” invece di inserirli all’interno dei servizi in abbonamento, come per esempio Xbox Game Pass e PlayStation Plus.
Il dirigente ha condiviso queste dichiarazioni durante una nuova chiacchierata con GamesIndustry.biz, affermando quanto segue:
“Molte delle aziende che propongono questi servizi sono un po’ oscure su quanti siano effettivamente gli abbonati. Difatti ricordo che ogni tanto senti quanti abbonati hanno questi servizi, ma allo stesso tempo non hai certezze in merito. E non sai quanto di questi siano effettivamente attivi. Inoltre dal punto di vista degli sviluppatori, bisogna convincere le persone a spendere soldi per il proprio gioco piuttosto che per un servizio che offre 100 o 200 giochi. E credo che questo alla fine possa creare un po’ di problemi. Per tutti questi motivi crediamo ancora fortemente nella vendita dei giochi, perché negli ultimi 15 anni sappiamo che c’è un pubblico che compra questi giochi. E stiamo guardando agli abbonamenti più che altro per un fase avanzata del ciclo di vendite, per le persone ai margini che non avrebbe mai speso 40, 30 o 20 dollari. Spero che il settore stia andando in questa direzione.”
Nonostante queste dichiarazioni, Nigel Lowrie ha affermato che in quel di Devolver Digital non escludono a propri l’inserimento dei giochi all’interno dei servizi in abbonamento, ricordando che con Fall Guys sono riusciti ad ottenere un grande successo grazie a PlayStation Plus:
“Preciso che non escludiamo il lancio al day one in un servizio di abbonamento. Difatti dipende anche dal tipo di gioco e dal pubblico a cui ci si rivolge. Per la maggior parte dei nostri giochi preferiremmo vendere delle copie prima. Una delle idee era che Fall Guys avesse bisogno di un sacco di persone che lo giocassero subito, quindi abbiamo fatto un accordo con PlayStation e l’abbiamo portato su PlayStation Plus al day-one. Per noi aveva molto senso.”
Le dichiarazioni del dirigente sono effettivamente condivisibili, in particolar modo se si tiene conto della mancata crescita dei servizi in abbonamento in questi ultimi anni.