Lo sparatutto soprannaturale di Arkane, Deathloop, è finalmente arrivato sul mercato, ed è stato innegabilmente un successo, come abbiamo spiegato anche nella nostra recensione. Tuttavia, nonostante il gioco abbia ricevuto punteggi alti da tutta la critica, i problemi di prestazioni su PC hanno portato a un consenso “misto” nelle recensioni degli utenti su Steam.
I problemi, che si riferiscono in gran parte allo ‘stuttering‘ durante il gioco, sono stati speculativamente collegati all’uso da parte di Deathloop dello strumento di gestione dei diritti digitali (DRM) Denuvo – una misura anti-pirateria che non è estranea a questo tipo di problematiche. Gli effetti non sono limitati ai PC, perchè anche gli utenti su PlayStation 5 hanno riportato problemi simili. C’è quindi una somiglianza con il lancio difficile di Dishonored 2, il che potrebbe suggerire che il problema principale sia Void Engine di Arkane.
Mentre non c’è ancora una soluzione permanente per i problemi di prestazioni PC di Deathloop, la comunità ha escogitato una soluzione temporanea che consiste nel limitare il framerate del gioco a 60fps, attivando anche il Vsync e la modalità a bassa latenza. Naturalmente, questa non è una soluzione ideale per gli utenti che possiedono monitor con un refresh-rate elevato o che giocano su PS5, ma questo dovrebbe quantomeno stabilizzare l’esperienza complessiva qualora stiate giocando la versione Steam.
“Deathloop è una bomba. Non ci sono mezzi termini per definire diversamente l’ultimo capolavoro di Arkane Lyon: un concentrato di giocabilità, idee strepitose, meccaniche ispiratissime e stile da vendere che, una volta provato, catapulterà il giocatore in un loop da cui sarà impossibile uscire indenni. Lo studio francese si prende carico di una tematica abusatissima, quella del ciclo temporale, reinterpretandola in un modo che mai si era visto prima: un’idea folle e metodica, che si alimenta su sé stessa iterazione dopo iterazione dipanando sotto di sé un sotto-universo fatto di alternative e possibilità. Deathloop non è uno sparatutto in prima persona, anche se si sparerà molto; non è un roguelike, anche se di cicli ne farete tantissimi; semplicemente, è l’idea folle che rivoluziona un genere, un caleidoscopio supportato da meccaniche vincenti e da una narrazione spaziale. Una spy-story che non solo sfida le leggi del tempo, ma che piega completamente quest’ultimo ai desideri, ai gusti e alla sperimentazione di chi stringe il pad tra le mani. Un’esperienza indimenticabile, mesmerizzante, trascendentale. E noi ne vogliamo ancora.”