Days Gone 2, stando alle ultime voci di corridoio, messe in circolazione dal bene informato Jason Schreier di Bloomberg, non si farà: Bend Studios sarebbe infatti già al lavoro su un tutt’ora ignoto ma differente gioco. Ne abbiamo già parlato in occasione del report in cui Schreier rendeva pubblica la voce, e torniamo a parlarne ora come è tornato a parlarne lui stesso.
“Una delle cose più tristi della pubblicazione di reportage sull’industria videoludica è che i giocatori fanno i salti mortali nel tentativo di negare quelle notizie che non sono di loro gradimento. Che si tratti del rinvio di No Man’s Sky o delle condizioni di lavoro nei loro studi preferiti. A ogni modo, Days Gone 2 è stato rifiutato da Sony nel 2019 e non è in sviluppo negli studi di Sony Bend”. Un messaggio che è anche una frecciata diretta a un pubblico che, non si può negare, è spesso pronto ad accogliere a braccia aperte le notizie che lo aggradano e contrastare quelle che non gli piacciono, a prescindere dall’affidabilità della fonte e degli indizi a disposizione.
Il gioco, dunque, sarebbe stato rifiutato ben due anni fa. Sony non sarebbe rimasta felice dell’accoglienza riservata al primo Days Gone, che nonostante abbia venduto discretamente bene non avrebbe soddisfatto le aspettative di profitto sperate. In seguito al lancio del primo titolo Bend Studios avrebbe proposto un concept per Days Gone 2, vedendolo però rifiutare e vedendosi impiegare invece al fianco di Naughty Dog, per supportarla nello sviluppo del nuovo Uncharted in arrivo su PlayStation 5 nonché nella produzione d’un imprecisato gioco multiplayer, dopodiché sarebbe stata chiamata a tornare al lavoro su un titolo ignoto ancora in fase di pre-produzione.
Sulla faccenda si è anche espresso Jeff Ross, co-director di Days Gone, chiamato a commentare questi fatti in luce d’un suo comportamento sospetto negli ambienti social seguito alle rivelazioni pubblicate nel report di Bloomberg. Ross avrebbe condiviso e dimostrato apprezzamento per molteplici tweet di fan desiderosi di supportare Bend Studios e difendere il futuro di Days Gone. Atteggiamento che, secondo molti, sarebbe quasi una conferma che qualcosa è effettivamente accaduto – a quale pro altrimenti dare visibilità e sostegno a chi difende la causa di Days Gone 2? Ecco la risposta:
“Ciao a tutti, grazie per tutto il supporto dimostrato. Non sono in grado di confermare ne smentire nulla, quindi considerate che se metto like a qualche tweet significa solamente che ho letto e apprezzo il messaggio, nient’altro. Vi voglio bene!”. Un messaggio affettuoso e cordiale che, purtroppo, suona come un “no comment”. Un messaggio che lo tira fuori con eleganza dalla polemica sorta intorno a questo caso. Va detto che lo stesso Ross ha oramai abbandonato Bend Studios, seguendo da vicino l’abbandono di John Garvin, uno dei principali sceneggiatori del team di sviluppo, il che andrebbe quantomeno a evidenziare una certa animosità presente tra Bend Studios e Sony.
Days Gone 2 si farà? Non si farà? Finché non ci saranno conferme è giusto non abbandonarsi con piena certezza a nessuna delle due eventualità. Sarebbe opportuno considerare questa, come ogni voce di corridoio, una possibilità: il che significa di non bollarla a priori ne come una falsità ne come una verità, cosa che andrebbe a confermare la frecciatina di Schreier sull’incapacità di molti di considerare le possibilità in modo più ampio di quanto non suggerisca l’odio o l’affetto che si prova per un dato soggetto.