Creatures of Ava è il secondo progetto sviluppato da Inverge Studios, lo stesso studio di sviluppo di Effie, ma con il valore aggiunto di 11 bit Studios (Frostpunk, The Thaumaturge, Indika) al suo fianco. In questo caso, però, entrambi gli studi si sono spinti su un terreno “vergine”, sperimentando – e riuscendoci – un genere diverso. Creatures of Ava è qualcosa di davvero unico e, nonostante mostri chiaramente le sue ispirazioni, diverso da qualsiasi altro gioco uscito di recente. In questa nostra recensione andremo dunque ad approfondirne l’unicità, i pregi e i difetti.
Una storia speciale
Creatures of Ava vede come sua protagonista Victoria “Vic” Hamilton, una scienziata che lavora per una corporazione intergalattica. La sua missione è salvare il pianeta morente Ava da un’infezione poco conosciuta e in rapida diffusione chiamata “l’Appassimento”, evacuando il più possibile la flora e la fauna del pianeta prima che vengano tutte consumate da questo virus. L’obiettivo delle nostre ore di gioco è dunque ben delineato sin dall’inizio e per riuscirci ci troveremo man mano ad immergerci sempre più in questo coloratissimo nuovo mondo, risolvendo puzzle ambientali incantando la fauna del luogo per riuscire a controllarla ed avanzare nel nostro percorso. Gli animali vengono dunque man mano teletrasportati nello spazio, in quella che nel nostro immaginario parrebbe essere una specie di Arca di Noé nell’universo di Star Trek.
Creatures of Ava è un titolo con una trama importante, possiamo dire che sia l’elemento portante di questa collaborazione tra Inverge Studios e 11 bit Studios, ciò nonostante il gameplay si integra perfettamente con la trama per creare un racconto coinvolgente ed emozionante. Il gioco è molto ambizioso e riesce a bilanciare innovazione e familiarità, anche se soffre di problemi legati al ritmo e alla rifinitura generale sia nelle fasi action che in quelle più “cozy”.
Dopo essere atterrata su Ava, Vic scopre una sorta di scettro magico, il Nafitar, che le sarà utile sia per purificare (in maniera assolutamente non violenta) le creature malate che incontra, che per farsi strada lungo il suo percorso. Con il Nafitar, Vic può inoltre incantare la fauna del luogo, reclutandola per risolvere puzzle prima di condurle ai siti di evacuazione designati e teletrasportarle.
Gli altri fondamentali protagonisti di Creatures of Ava sono i Naam, una razza di creature sapienti simili a gufi che popolano i villaggi di Ava. Il loro atteggiamento nei confronti degli umani invasori va dalla curiosità accademica alla fredda irritazione, fino alla pura indifferenza. La cosa più importante però, è che ogni Naam è stato concepito in maniera eccezionale, ognuno di essi ha una personalità piuttosto unica in grado di rendere memorabile la nostra avventura. Alla fine, il gioco sovverte una narrativa colonialista: gli umani tecnologicamente avanzati credono di essere l’unica speranza per Ava, ma vengono infine moralmente sconfitti dalla comprensione innata dei Naam sul ciclo vitale.
Un gameplay unico nel suo genere
Tenendo bene in mente la dubbia moralità e l’arroganza umana nel doversi porre come i salvatori di qualcosa che non conoscono – e quindi pretendere di evacuare la popolazione di Ava – l’obiettivo del gioco è fondamentalmente quello di catturare le creature che popolano questo mondo, un compito potenzialmente noioso, reso incredibilmente divertente e soddisfacente da Inverge Studios e 11 bit Studios. Il combattimento di per sé è molto semplice, ma efficace: si tratta di “sparare” raggi di luce blu dal Nafitar contro le creature infette. Vic può concatenare i bersagli per curare più creature contemporaneamente, tenendo a mente che subire un colpo o schivare può interrompere il raggio.
Non solo raggi di luce blu a ripetizione, poiché Vic ottiene nuovi poteri man mano che esplora le antiche rovine. Ogni volta che si verifica un importante evento della trama, il giocatore scopre una nuova area della mappa che sembra un mondo completamente diverso dal precedente, dove deve rintracciare un insieme unico di creature e usare i nuovi poteri per superare ostacoli distinti.
Non ci troveremo mai a vagare senza meta nella natura sperando di incontrare per caso la specie desiderata: tutte le creature di Ava si trovano in aree specifiche e predefinite e possono essere facilmente individuate sulla mappa. Spesso i giocatori devono risolvere puzzle per accedere ai siti di evacuazione, usando le abilità uniche delle creature per abbattere barriere o aprire nuovi percorsi.
Comparto tecnico ed artistico
Questa storia unica che riesce a sfidare il giocatore sia in termini di skill che filosofici, richiedendo di riflettere sulla saggezza delle proprie azioni sia dentro che fuori dal combattimento, è impreziosita dall’atmosfera impeccabile di Ava. Tutto è immerso in tonalità fortemente saturate di blu, verde, viola e rosa. Le creature sono decisamente adorabili, quindi avvicinarsi di soppiatto per fotografarle e ottenere punti di ricerca bonus è un vero piacere. Il tutto è accompagnato da una bellissima colonna sonora di musica diegetica: le melodie del flauto di Vic, che vengono ascoltate attivamente dalle creature, si fondono perfettamente con la musica di sottofondo, creando una colonna sonora suggestiva e diversa in ogni situazione.
Dove il gioco vacilla, tuttavia, è nel ritmo. Sebbene la risoluzione di puzzle e la raccolta di creature non diventino mai noiose, gran parte della storia è relegata a fin troppe fetch quest. I giocatori trascorreranno troppo tempo a correre da una parte all’altra della mappa alla ricerca di un oggetto o di un altro, di conseguenza, la storia a volte passa in secondo piano rispetto all’esplorazione, il che è ingiusto considerando quanto i personaggi abbiano da offrire.
Anche i puzzle sono tutti abbastanza accessibili e soddisfacenti, sebbene diventino man mano più difficili mentre si avanza nel gioco. È sempre emozionante controllare una nuova creatura per la prima volta, sperimentando le sue abilità e scoprendo la sua personalità, sebbene questa emozione vada talvolta a scagliarsi contro i limiti tecnici di una mancata rifinitura finale come le hitbox imprecise o da un’abilità di movimento piuttosto legnosa, sebbene alla fine ogni creatura diversa dalle altre in ogni dettaglio del gameplay.
Considerazioni finali
Creatures of Ava è un gioco estremamente affascinante. Può soffrire di piccoli difetti nel ritmo e nei controlli, ma questi raramente distraggono dal reale divertimento del gameplay, del mondo e dei suoi personaggi. I giocatori, sia nuovi che esperti, si ritroveranno inevitabilmente immersi nel viaggio di Vic e nel destino di Ava, tra creature uniche, una colonna sonora evocativa e una storia emozionante. Nel complesso, Creatures of Ava è un’esperienza meravigliosa, che probabilmente rimarrà nella mente dei giocatori per molto tempo, ma soprattutto si può considerare un ottimo titolo per tutta la famiglia: qualcosa di rilassante e coinvolgente per gli adulti si può trasformare in una bella sfida senza violenza per i più piccoli.
La recensione in breve
Creatures of Ava è un gioco unico alla portata di tutti. Un'avventura intensa quanto rilassante, ricca di contenuti e di messaggi. Ambientato in un mondo coloratissimo popolato da creature uniche, è sicuramente un must play per coloro che sono alla ricerca di qualcosa di rilassante, ma al contempo coinvolgente.
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Voto Game-Experience