Dopo il revival della serie principale e il ritorno del frenetico racing game che fece la gioia di molti possessori di PlayStation, il peramele più famoso del mondo dei videogame è pronto per una nuova, ennesima, incarnazione.
Crash Team Rumble è il nuovo MOBA a tinte platform che vedrà due squadre da quattro giocatori ciascuna battagliarsi con i personaggi più iconici del franchise in coloratissime arene che ricordano i leggendari stage di Crash Bandicoot. Altro colpo vincente o semplice mossa per cavalcare l’onda? Scopritelo con noi in questa recensione di Crash Team Rumble.
L’eredità di Crash Bash
Presentato con gran sorpresa lo scorso dicembre, Crash Team Rumble catapulta Crash e soci nel mondo dei MOBA, un tentativo per Toys for Bob per sfruttare un’icona del videogame in un genere che, almeno stando ai numeri, non accenna a diminuire il proprio fascino sulla community del videogame competitivo.
Se foste anzianotti come gran parte di noi di Game-eXperience, ricorderete un certo Crash Bash datato 2000 PlayStation 1. Canto del cigno della prima ammiraglia di Sony e primo titolo dedicato al peramele dell’epoca post-Naughty Dog, Crash Bash era sostanzialmente un divertentissimo party game pensato per il multiplayer, dove Crash, Coco, Dingodile e compagnia bella si scontravano a suon di spintoni e gomitate in alcuni minigame semplici ma divertenti.
Crash Team Rumble prende parte di quello spirito per applicarlo al mondo dei MOBA. Forte della recente esperienza maturata con Crash Bandicoot 4 – It’s About Time, il passaggio ad un genere sulla carta tanto distante è stato invece piuttosto semplice ed immediato.
In Crash Team Rumble saremo chiamati a fare squadra con altri giocatori per raccogliere il massimo numero di frutti Wumpa richiesti prima degli avversari, il tutto ostacolandosi a vicenda a suon di mazzate e power up ispirati ovviamente all’universo di Crash.
Il MOBA secondo i Bandicoot
Crash Team Rumble pone come obbiettivo il raggiungimento di un certo quantitativo di frutti Wumpa, frutti che andranno raccolti spaccando le casse come nel più classico dei Crash Bandicoot, oppure sottraendoli agli avversari tramite trappole o poteri speciali. Come da manuale dei MOBA, tali frutti andranno infine depositati alla propria base per essere conteggiati nello score di squadra, prima di esaurire la vita e perdere quindi quanto raccolto.
Il fattore “Crash” in questo caso è determinato dai power up ottenibili spendendo le reliquie raccolte che possono variare dalle torrette-piante carnivore, alla palla da beach volley che, rotolando, investe casse e nemici, passando per altre chicche che verranno facilmente riconosciute dai fan della serie. Conquistando un gruppo di piattaforme-cristalli inoltre, sarà possibile potenziare la propria squadra o scatenare malus su quella avversaria.
Il roster di Crash Team Rumble si suddivide in Marcatori, come lo stesso Crash, ovvero i personaggi più veloci ottimi per raccogliere quanti più frutti Wumpa possibili, i Difensori, i cosiddetti “tunk” in grado di impedire ai nemici di depositare i propri frutti, come il massiccio Dingodile, e infine i Potenziatori, come Coco e Dr. Cortex, abili nell’ottenere cristalli in tempi rapidi. Inizialmente avrete a disposizione un personaggio per categoria ma potrete sbloccarne di nuovi avanzando nel ranking.
Purtroppo è bastato cimentarsi in una manciata di partite per capire quali fossero i personaggi più “rotti” e le tecniche migliori per counterare, ad esempio, un Marcatore abile come Crash, o viceversa impedire la conquista dei Cristalli ai Potenziatori. Al momento la scelta di personaggi e arene è troppo limitata per garantire un livello adeguato di varietà e divertimento, un limite che Toys for Bob potrà e dovrà sicuramente rimediare attraverso aggiornamenti futuri.
Casse semi-vuote
Dal punto di vista artistico e tecnico, Crash Team Rumble non poteva che richiamare i recenti lavori di Toys for Bob, riproponendo lo stesso stile coloratissimo che hanno contraddistinto sia Crash Bandicoot 4 – It’s About Time che Crash Team Racing. Riproposizione che, come ampiamente prevedibile, coinvolge anche il reparto audio, con tantissimi effetti sonori e musiche dai recenti titoli di Crash nonché un doppiaggio di livello anche nella nostra lingua.
Se quindi dal punto di vista prettamente grafico non abbiamo riscontrato chissà quali grandi lacune, Crash Team Rumble sembra avere qualche grosso problema con i caricamenti, piuttosto pesanti in fase di matchmaking e di attesa d’inizio partita. Attese decisamente troppo lunghe e tediose per un titolo le cui partite tendono a risolversi nel giro di una manciata di minuti.
Tra attese e scarsità di contenuti, lo spettro della noia in Crash Team Rumble, almeno per il momento, rischia di compromettere seriamente l’esperienza di gioco. I pochi personaggi, le poche arene e la gestione non propriamente brillante del livellamento e dello sblocco dei cosmetici non ci convincono del tutto.
Se quindi i fan del Bandicoot potranno trovare un titolo con forti richiami al franchise, il pubblico dei MOBA faticherà a trovare un vero motivo per scegliere Crash Team Rumble al posto di tanti altri titoli attualmente più completi e affermati. La scelta da parte di Activision di proporre la nuova fatica di Toys for Bob a 29.99 euro per la Standard Edition e 39.99 euro per la Deluxe Edition in un oceano di free-to-play rischia di rivelarsi controproducente.
La recensione in breve
Toys for Bob tenta la fortuna proponendo la propria visione del MOBA, con un titolo frenetico e per certi versi divertente che vede protagonisti il Bandicoot e la sua combriccola. Purtroppo però, il frutto Wumpa di Crash Team Rumble che abbiamo potuto gustare è ancora troppo acerbo per affermarsi in un genere tanto popolare quanto inflazionato come quello dei MOBA. Pochi contenuti e qualche problemuccio tecnico non sembrano giustificare appieno, almeno per ora, il prezzo di lancio.
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Voto Game-Experience