Con K70 RGB Pro, Corsair riporta sotto i riflettori una delle tastiere più iconiche della propria lineup. E i risultati parlano da soli.
Nell’élite del pro-gaming sono le piccole cose a fare la differenza. Quelle che si vedono appena, che solo un utente esperto può scorgere ad un primo contatto; quelle che la stragrande maggior parte del pubblico manco sa dove andare a cercare, ma che spostano di parecchio l’ago della bilancia quando si parla di prestazioni. Di quest’arte oscura che mescola magia a tecnologia, da tempo immemore, Corsair è gran maestra: chiunque abbia avuto modo di armeggiare con l’hardware PC già in tempi non sospetti (leggasi eoni fa, almeno per chi vi scrive) avrà avuto a che fare con moduli RAM, alimentatori o dissipatori del produttore Californiano. Ma alle leggi del mercato non si sfugge, specie in un business spietato come quello dei videogiochi: e come i più informati sapranno, il catalogo di Corsair negli anni si è arricchito in modo vertiginoso, con l’introduzione di nuove linee hardware tarate su utenti più esigenti, alla ricerca di soluzioni mosse da un driver ben definito: dare il massimo sotto ogni punto di vista. È il caso dell’ottimo Sabre RGB Pro Wireless, mouse dal lignaggio invidiabile nonché riferimento per svariati segmenti del circuito pro, o del HS80 RGB Wireless, headset all-in-one con supporto Atmos e, a marchio di fabbrica, tecnologia SLIPSTREAM a bassa latenza. Non poteva mancare all’appello l’ultima interpretazione di Corsair delle attuali tastiere da gaming – per la precisione, la riedizione di un pezzo d’hardware iconico del marchio, che risponde al nome di K70 RGB Pro. Una tastiera meccanica ad alte prestazioni che, evolvendo una “base d’asta” ragguardevole, ha tutte le carte in regola per farsi strada nel settore: e che noi, ovviamente, abbiamo potuto provare in anteprima.
Design e prime impressioni
Non stupiremmo nessuno se affermassimo che, negli ultimi anni, la popolarità degli eSports è cresciuta così rapidamente da essere comparabile a quella di un qualsiasi sport a livello professionistico. E come normalmente accade in ogni campo di gioco, raggiunto un certo livello, per competere al massimo le skill non bastano – serve anche l’equipaggiamento adatto. Con un polling a 8KHz, 4KHz di velocità di scansione e una memoria interna dove salvare 50 profili, Corsair k70 RGB Pro si candida da subito come una delle tastiere più interessanti di questo 2022. Un pezzo d’hardware al cui interno batte un cuore marchiato AXON, la tecnologia proprietaria di Corsair, che ad un prezzo importante (circa 190€ per il modello Red Switch) getta sul piatto della bilancia un mix di estetica, funzionalità e performance, ammiccando tutto tranne che velatamente al circuito sportivo. E sì, è un gran bel biglietto da visita.
Parlando più in generale di design, Corsair K70 RGB Pro è una tastiera meccanica “tenkey-friendly” (la classica tastiera con NumPad, per intenderci) di dimensioni standard, che vanta un robusto telaio in alluminio, un set di tasti programmabili in policarbonato, un LED RGB configurabile sotto ogni key e un poggiapolsi magnetico, pratico e di buona fattura. Ottime come sempre i materiali costruttivi, che veicolano la giusta solidità “al chilo e due etti” di tastiera, poggiapolsi escluso. In quella che potremmo definire un’operazione Amarcord, la riedizione di un prodotto iconico del franchise, Corsair non bada a spese quando si parla di qualità, estetica e comfort ma, allo stesso tempo, nasconde sotto il naso dell’utente i due assi nella manica – gli Switch, da un lato, e la tecnologia AXON dall’altro. Su entrambi questi punti torneremo in sede di analisi delle prestazioni di K70 RGB Pro, che abbiamo testato nella versione a switch lineari Cherry MX Red fornitaci da Corsair. La scelta di una specifica tipologia di switch non modifica il design dell’hardware, è chiaro, ma è il caso di ricordare come l’adozione di una specifica tipologia di interruttore riesca a rivoluzionare anche in modo drastico la user experience finale.
Decisamente curioso, nella parte posteriore di K70 RGB Pro, è il Tournament Switch – un interruttore (con tanto di LED RGB on/off) che, se acceso, permette di disattivare temporaneamente l’esecuzione di qualsiasi macro salvata in precedenza negli 8MB di memoria interna del device, preselezionando un profilo rosso statico per l’intero keyset di K70 RGB Pro. Una comodità extra per gli aficionados di tornei e circuiti pro (dove non solo l’utilizzo di macro è vietato, ma una retroilluminazione eccessiva può essere fonte di distrazione): per tutti gli altri, un add-on un insolito ma fine a sé stesso, che può essere utilizzato occasionalmente dagli utenti più avvezzi alle macro qualora volessero giocare in modo pulito.
Quello Tournament è solo il primo di una serie di pulsanti speciali, che Corsair colloca nella superiore di K70 RGB Pro – in modo da garantire un facile accesso a tutte le funzioni accessorie. Si tratta di funzionalità assolutamente standard, specie per un habitué delle tastiere meccaniche da gioco: tasto per lo switch del profilo corrente, controllo della luminosità RGB, classici tasti per la riproduzione e gestione di flussi audio/video ma, soprattutto, una meravigliosa rotellina (collocata in alto a destra della tastiera) che coordina il volume generale di sistema, con un grip, uno stile e una reattività che gli amanti di questa linea Corsair conosceranno da oltre un decennio sin troppo bene.
La parte centrale/alta di K70 RGB Pro può trarre in inganno, lasciando immaginare la presenza di uno schermo digitale con cui monitorare eventuali statistiche o, perché no, utilizzare shortcut via touch. In realtà, la scelta del materiale opaco (che ricorda le plastiche usate per tali tipologie di schermi) è finalizzata sia per dar maggior risalto al logo Corsair, una volta prescelto il profilo di illuminazione, sia per far brillare gli altri indicatori (caps, num, Win lock, registrazione macro in corso e via dicendo) in modo chiaro anche in condizioni di forte illuminazione. In termini di design e praticità d’uso, al netto dello stupore iniziale, si tratta di una scelta tutto sommato interessante.
Discorso diverso per il poggiapolsi magnetico, indiscutibile valore aggiunto per chiunque trascorra molto tempo a “batter tasti”, per mestiere o per passione. Da un punto di vista strutturale, c’è poco da dire: Corsair fa le cose con criterio e logica, creando una struttura in alluminio supportata da dei grossi cuscinetti antiscivolo in gomma, da un sistema di canaline per la gestione di eventuali cavi e, non ultima, dalla presenza di piedini ribaltabili che sollevano la base di circa 2cm. L’unico problema è il materiale di rivestimento, una plastica morbida piacevole al tatto che nell’uso prolungato ha tuttavia indotto una sudorazione maggiore di quanto prevedessimo. Con l’arrivo della bella stagione potrebbe essere un problema per molti giocatori – ma avrete capito che stiamo spaccando il capello: in termini di design, K70 RGB Pro passa l’esame senza troppi intoppi.
Powered by iCUE
Buona parte della partita è come sempre nelle mani di iCUE, centro nevralgico del microcosmo Corsair da cui gestire illuminazione, prestazioni e fine tuning di varia natura delle periferiche installate. K70 RGB Pro tutto è tranne che avara in termini di configurazioni – e la possibilità di salvare fino 20 preset di illuminazione e 50 profili distinti, oltre alla registrazione di macro negli 8MB di memoria onboard, dovrebbe far drizzare qualche antenna all’utenza più smanettona. In termini di configurazione, il software si conferma come sempre immediato e di facile utilizzo anche da parte di pubblico poco esperto: iCUE permette di operare in tempo zero nelle sezioni Assegnazione Tasti e Illuminazione, passando per le configurazioni di basso livello e la gestione Performance.
Per quanto concerne Assegnazione Tasti e Illuminazione non c’è molto da aggiungere rispetto a quanto suggerito dal titolo stesso; ambo le sezioni sono “doppie”, e permettono di salvare preset, layer RGB e keymap sia all’interno dispositivo (hardware mode), sia globalmente nel profilo iCUE (software mode). La possibilità di scegliere tra un catalogo di modelli e pre-settaggi rende la gestione dell’estetica una passeggiata, al pari della selezione di un tema in un device mobile: i venti slot della memoria onboard di K70 RGB Pro riservati all’effettistica RGB si riempiono in fretta, specie nell’euforia e nella sperimentazione iniziali, ma bastano pochi click per recuperare spazio e aggiornare rapidamente il proprio look. Immediata anche la gestione delle macro, che richiedono letteralmente la pressione di un pulsante per attivare la registrazione e poco più di un paio di click per salvare il tutto.
Ultimo appunto, per i più curiosi: per motivi di compatibilità, alla prima installazione K70 RGB Pro sarà settata con un polling pari a 1000Hz. Per raggiungere i famigerati 8KHz sarà necessario accedere ad iCUE e, da impostazioni generali, aggiornare il valore in modo corrispondente.
La prova sul campo
È abbastanza evidente come, nel DNA di Corsair K70 RGB Pro, si nasconda il gaming nella sua forma più competitiva. Non è chiaramente casuale l’utilizzo della tecnologia AXON, che garantisce delle prestazioni high end con polling a 8KHz e velocità di scansione dei tasti a 4KHz. Tradotto per i meno esperti, K70 RGB Pro è in grado rilevare la pressione di un tasto con una velocità quattro volte maggiore rispetto ad una tradizionale tastiera gaming, elaborando e trasmettendo tale input a PC/Mac a velocità otto volte superiori rispetto alla concorrenza. Vale la pena sottolineare che un’utenza standard, per quanto esperta o comunque abituata ad utilizzare tastiere, difficilmente riuscirà a percepire sul quotidiano questi incredibili risultati: di sicuro, non faticherà a notare una reattività incredibile e una risposta istantanea dell’hardware agli stimoli forniti, ma non riuscirà a “percepire” lo stesso vantaggio tattico che, nelle mani appropriate, l’hardware di Corsair riesce ad offrire.
Nell’utilizzo quotidiano, i Cherry MX Red montati sulla nostra K70 RG Pro si sono rivelati degli eccellenti compagni di digitazione: non rumorosi, complice anche l’ottima stabilizzazione dell’intera struttura, con un punto d’attivazione a 2mm perfetto sia per le normali attività redazionali (ironicamente, stiamo usando K70 RGB Pro per la stesura della sua recensione) sia per il gaming più frenetico. La corsa leggermente maggiore di questi switch, se paragonati ad altre soluzioni Corsair (i Silver, ad esempio, hanno un’attivazione di poco superiore agli 1.2 mm che li rende davvero fulminei) attribuisce alla tastiera un carattere più docile; considerando che tanto i Silver quanto i Red rispondono con la stessa forza alla digitazione dell’utente (in ambo le soluzioni, le molle utilizzate negli switch hanno un peso di circa 45gr), la corsa più lunga dei Red riduce il rischio di digitazione accidentale di caratteri non voluti. Di contro, e questo potrebbe essere un problema a specifici livelli, meccaniche istantanee come i QTE partono penalizzate, vista la distanza maggiore di attivazione. Ma, e l’avrete capito, stiamo parlando di differenze quantificabili in frazioni di secondo: nulla in un contesto tradizionale, qualcosa da tenere comunque in considerazione se il gioco si fa serio.
Numeri e fisica a parte, il feedback aptico di K70 RGB Pro nella variante Cherry MX Red è davvero eccellente: il click lineare dei tasti tutto è tranne che fastidioso (specie se tra voi e gli switch meccanici di tipo clicky non scorre buon sangue), e l’utilizzo del policarbonato nella realizzazione dei keycap rende la digitazione complessivamente piacevole. Un’ottima amica, insomma, quando si tratta di attività di ufficio o di stesura di articoli: un’alleata con una grinta e una cattiveria ancora maggiori, quando si scende nel campo di gioco – più nel dettaglio, nelle arene di Doom Eternal, Shadow Warrior 3 o Destiny 2, dove velocità e riflessi sono quanto di più necessario per sopravvivere. Inutile aggiungere che, trattandosi di una tastiera tenkey, il tastierino numerico si conferma sempre comodità assoluta: non stiamo certo parlando di qualcosa di imprescindibile – e la proliferazione delle tastiere TKL, tra cui una variante della K70, vorrà pur dire qualcosa: ma quando c’è beh, sarebbe folle non approfittarne.
La recensione in breve
Corsair K70 RGB Pro è una tastiera senza compromessi. Adatta a qualsiasi occasione, sfoggia il proprio meglio quando si calca il palco del gaming di livello, dove anche le differenze impercettibili ai più hanno un peso e, più importante, dove un vantaggio tattico può stravolgere l’equilibrio di gara. Con un polling rate di 8KHz, una memoria onboard per il salvataggio di profili, preset RGB e qualsiasi macro vi venga in mente, e non ultimo un design accattivante che va a braccetto con una qualità costruttiva invidiabile, difficile pretendere di più dalla riedizione di uno dei più noti successi Corsair. Ancora una volta stiamo parlando di un device che punta verso l’alto, con un biglietto di ingresso che farà discutere – seppur i valori in gioco, al netto di qualche sbavatura, lo giustifichino ampiamente. I compromessi, l’avrete capito, non sono inclusi nella confezione.
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Voto Game-Experience