Durante un episodio del podcast A Life Well Wasted, Robert Ashley ha deciso di raccogliere le testimonianze di alcuni sviluppatori di Firewalk Studios che hanno lavorato a Concord, considerato ormai uno dei più grandi fallimenti della storia dell’intrattenimento videoludico. La maggior parte di loro ha scelto di restare anonima, ma i racconti offrono uno spaccato lucido e amaro: già dopo la presentazione del gioco, il team sapeva che le cose sarebbero andate male, eppure non c’era modo di cambiare rotta.
Come ha dichiarato un ex membro nel podcast, “sapevamo perfettamente cosa stava accadendo, e spesso eravamo d’accordo con le critiche. Ma certe volte non puoi cambiare il corso delle cose, per via degli investimenti, delle tempistiche e della posta in gioco”.
Il paragone scelto da uno degli sviluppatori è diventato simbolico (grazie NeoGaf): Concord è stata “l’auto più bella con cui ci siamo schiantati”. Una frase che riflette l’orgoglio per il lavoro svolto e allo stesso tempo la consapevolezza di un destino inevitabile. Altri hanno raccontato come, inizialmente, ci fosse entusiasmo nello studio e la convinzione che il pubblico avrebbe cambiato idea provando il gioco. In realtà, i numeri della beta furono disastrosi e da quel momento la percezione si incrinò definitivamente.
Il fallimento è stato amplificato dal contesto online: gran parte delle discussioni riguardava non il gioco in sé, ma quanto male stesse andando. Articoli, video e post virali mettevano in evidenza le vendite disastrose e l’apatia dei giocatori, mentre pochissimi hanno realmente provato l’esperienza di gioco. Alla fine, con appena 25.000 copie vendute contro costi stimati in 400 milioni di dollari, Sony ha deciso di ritirare il titolo dal mercato a pochi giorni dal lancio.
Eppure, tra gli ex sviluppatori non mancano parole di affetto per l’avventura vissuta. Alcuni hanno dichiarato che non scambierebbero quell’esperienza per nulla al mondo: pur consapevoli della netta disfatta, ricordano la passione e l’energia con cui hanno dato vita a un progetto che, almeno per loro, rimarrà speciale.