Il 2024 si può considerare un anno sensazionale per la scena videoludica indipendente. Balatro di Playstack ha sconvolto tutti vincendo i premi Best Debut Indie Game, Best Independent Game e Best Mobile Game ai TGA 2024, e ottenendo anche una candidatura al premio di Game of the Year 2024. Non possiamo dimenticarci poi di Kill Knight, Animal Well, lo stranissimo UFO 50 e la folle avventura Lorelei and the Laser Eyes. Eppure, nel marasma di indie usciti su Steam, un progetto decennale è finalmente uscito dall’accesso anticipato nel silenzio quasi assoluto, per la gioia dei fan di vecchia data: si tratta di Caves of Qud.
In sviluppo dal 2014, questo RPG fantasy e roguelike ha accolto numerosi fan durante gli anni grazie ad alcuni youtuber che hanno evidenziato il suo concept molto stravagante e la sua complessità, quasi alla pari del mitico Dwarf Fortress. Ora che è uscito nella sua prima versione definitiva manterrà tale reputazione? Scopritelo nella recensione di Caves of Qud.
Cos’è Caves of Qud
Innanzitutto, cos’è esattamente Caves of Qud? Si tratta di un gioco di ruolo roguelike tradizionale nella forma, strutturato a turni e con visuale dall’alto di una mappa che si unisce all’interfaccia di gioco in un’esperienza visiva retro, inizialmente complessa da inquadrare ma evocativa. Il mondo, definito da una mappa fissa, viene generato proceduralmente in ogni sua area eccetto per una selezione di località e personaggi predefiniti. Ciascuna area visibile nella grande mappa è composta poi da una griglia 3×3 di 9 terreni, da esplorare a caccia di risorse, mostri, quest e altro ancora.
Il mondo fantascientifico-fantasy di Qud trova un fondo di ispirazione in Dune. Esso è ricco di mitologia, narra di culture antiche e rovine di un’umanità ormai lontana, unendo macchine, magie e dungeon come mai prima d’ora. Al posto delle Spezie, qui la valuta è l’acqua dolce. L’ingegneria genetica e le mutazioni sono all’ordine del giorno ed è possibile anche parlare con animali e piante, se si hanno le giuste abilità. Mura ricoperte di edera prendono vita, robot girovagano per le praterie e gli edifici abbandonati assieme a terrori cosmici e tribù locali. È un mondo strano, a volte esilarante ma, soprattutto, sempre meraviglioso da esplorare.
L’intera avventura è sandbox: una volta creato il proprio personaggio si è liberi di scegliere cosa fare anche per centinaia di ore di gioco, vagando liberamente determinando il proprio destino minuto dopo minuto. Il tempo scorre interrogando gli NPC in merito alla storia di Qud, di chi ha governato queste terre e di missioni da eseguire. La storia principale si integra sorprendentemente bene alle quest secondarie, mostrando un complesso sistema di attività generato casualmente ogni singola partita. Il risultato? Sebbene la quest principale possa essere affrontata in 15 ore, al fine di godersi Caves of Qud e prendere confidenza con le sue meccaniche è facile superare anche le centinaia di ore di gioco.
Il gameplay: più approcciabile del passato…
Queste centinaia di ore potrebbero apparire poco allettanti sapendo che Caves of Qud non è cortese con i nuovi arrivati. La modalità base del gioco, del resto, include la morte permanente: una volta perso il personaggio bisogna sempre ricominciare. Grazie al nuovo tutorial, però, chiunque può avvicinarsi a questo folle RPG roguelike senza temere di smarrirsi.
In esso vengono spiegate tutte le basi del gameplay, iniziando dall’interfaccia e dal movimento a turni. È il giocatore a controllare sempre l’andamento del gioco: ogni sua mossa corrisponde al trascorrere del tempo e al movimento delle altre creature. Su schermo vengono mostrati tutti i comandi della tastiera associati a oggetti e all’interazione con gli NPC, tanto che l’intera partita può essere giocata senza mai toccare il mouse. Anche la UI è in realtà di facile comprensione e suddivide adeguatamente le abilità del personaggio dal log delle attività, mostrando la mappa come se fosse lo schermo di un terminale e informazioni come punti vita e dati fondamentali del mondo di gioco sulla parte superiore.
Impiegando qualche decina di ore su Caves of Qud si scoprono tutte le meccaniche base e si intuisce che, in fin dei conti, l’approccio migliore per l’apprendimento è il trial and error. È normale essere pessimi a giocare a un titolo così articolato e cattivo. È un tipo di gioco nel quale bisogna ammettere immediatamente di essere degli estranei molto scarsi, che non sanno il valore di tutti gli oggetti e faticano a comprendere come sia plasmato il mondo. Eppure, ogni run è una nozione in più appresa per quella successiva, in un continuo viaggio verso emozioni mai provate prima.
…ma estremamente complesso (ed è un pregio)
Caves of Qud è un’avventura che chiede continuamente al giocatore di rallentare ed essere curioso, attento, prudente. Tutti gli elementi di gioco si intrecciano e, data la loro casualità, bisogna procedere con passi brevi e lenti. Esistono abilità e tratti più o meno utili, un sistema intricato di alleanze e rapporti, un’economia contorta e una lore da snodare. Ci sono enigmi da risolvere, funghi con cui parlare per avanzare nelle quest principali, il tutto con un linguaggio molto forbito che ruba termini antiquati dalla lingua inglese (non è disponibile alcuna traduzione) e genera testi casuali per riempire documenti necessari alla definizione di tutto ciò che riguarda Qud. Il mondo, la scrittura e la storia sono strabilianti e mostrano senza paura l’influenza dalla cultura pop e altri videogiochi, citando la letteratura e persino le religioni che noi conosciamo.
Caves of Qud è contorto e profondo, per alcuni giocatori risulterà immediatamente frustrante. Queste sensazioni del primo minuto non devono però distrarre e abbattere. In men che non si dica si arriva ad ammettere che nella, sua interezza, il progetto firmato Freehold Games è mozzafiato. La simulazione dei sistemi politici, della storia e della cultura di un mondo intero, e della fisica di oggetti ed elementi è strepitosa, specie se si considera che ogni sessione viene generata da zero, attingendo da un pool di descrizioni e set di termini.
Può capitare che una run si rovini direttamente alla generazione del mondo con creature troppo potenti, dungeon impossibili da ripulire o altre problematiche disseminate per tutta Qud. Ma è questo il bello del gioco: la normalità sta nelle anomalie. Caves of Qud è pregevole perché è ostico, perché è un’avventura che si vive da cima a fondo senza nemmeno avere la certezza di vincerla.
Un RPG che rivoluziona il genere
A queste basi già convincenti per quanto caotiche si uniscono altri elementi considerevoli. In primis, la promessa di due nuovi archi narrativi da parte degli sviluppatori al fine di arricchire ulteriormente il mondo di Qud. Altrettanto notevole e promettente è il supporto alle mod: nel workshop di Steam si contano già 862 elementi che includono nuove creature, nuovi eventi, modifiche alle statistiche e altro ancora. Inoltre, Caves of Qud dispone di map editor e strumenti essenziali al fine di creare le mod stesse.
Più si osserva Caves of Qud nei suoi dettagli più minuscoli, più è chiaro come il suo lancio ufficiale sul mercato videoludico possa comportare una rivoluzione del genere. La qualità dello storytelling è spaziale e si intreccia egregiamente con le componenti roguelike, proponendo al contempo un gameplay brillante che, con pochi comandi, raggiunge le stelle. Non si tratta del classico RPG tripla A che già di primo acchito ha un “effetto wow”. Il punto di forza di Caves of Qud è il core dell’esperienza, ovvero le fondamenta che determinano il modo in cui la storia viene servita al giocatore e come quest’ultimo può viverla nella libertà più assoluta, lasciandosi stupire da ogni singolo agglomerato di pixel.
La recensione in breve
Caves of Qud è un indie strabiliante, denso e brillante. La sua unicità si fa sentire immediatamente e in ogni attimo dimostra di essere un RPG come nessun altro: particolarmente complesso e al quale è difficile avvicinarsi, ma dal quale al contempo è difficile allontanarsi una volta compresa la sua natura. Caves of Qud ridefinisce i limiti dello storytelling e della creazione di giochi di ruolo fantasy per PC e non solo. Esattamente come Dwarf Fortress, è un progetto immenso ed eccezionale che ha tutte le carte in regola per cambiare il futuro di questo filone ludico. Non lasciatevi ingannare dallo schermo riempito da simboli e dalla interfaccia. Provate il gioco e smarritevi nel suo caos: non ve ne pentirete.
-
Voto Game-Experience