Nei giorni scorsi ha letteralmente sconvolto il web la situazione piuttosto triste e complicata che ha colpito POW3R, noto streamer e pro player italiano che, ricordiamo per i pochi che se lo fossero perso, è tristemente finito vittima di un duro e feroce attacco da parte di alcuni cheater mentre era alle prese con Call of Duty: Warzone.
In seguito a questo evento ecco che ha fatto irruzione su internet un altro noto streamer: stiamo ovviamente parlando di Dr. Disrespect, vera e propria celebrità del web che si è scagliata con forza contro Activision e Raven Software perché a suo avviso Warzone è allo stato attuale dei fatti “letteralmente ingiocabile”
Non soddisfatto di questa sfuriata, il noto streamer è tornato a parlare di Call of Duty: Warzone anche in queste ore, continuando sulla strada piuttosto critica tracciata nei giorni scorsi affermando che il celebre free-to-play del publisher americano necessita di una “ricostruzione totale del motore” se non vuole morire in anticipo ed alzare la proverbiale bandiera bianca nei confronti della concorrenza, sempre più accesa e furente, con Fortnite ed Apex Legends.
Eccovi le dichiarazioni di Dr. Disrespect:
“Beh ragazzi, tutto ciò che è brutto in Warzone, tutto ciò che è letteralmente andato storto nella prima, seconda, terza stagione, l’intera narrativa, gli eventi live, tutto ha qualcosa a che fare con quanto sia limitante il motore… Io francamente sono fermamente convinto che il franchise di Call of Duty sia una delle più grandi IP al mondo per cui bisogna, ma prima o poi affrontare la limitazione di questo motore di Warzone. Prendete ad esempio in esame gli altri motori (si riferisce nello specifico a Fortnite e ad Apex Legends, ndr) hanno tanti vantaggi per come sono progettati e quanto sono efficienti. Rendono l’intero processo – partite, eventi dal vivo, lobby – molto più semplice, molto più snello. Forse stanno già affrontando il problema in quel di Activision. Hanno iniziato con Blackout, poi hanno costruito Warzone. Potrebbero tornare a quel motore? Onestamente credo che hanno fatto davvero un ottimo lavoro con Blackout (ovviamente si riferisce esclusivamente al motore grafico, non alla qualità generale dell’opera, ndr).”
Per chi non lo sapesse, ricordiamo che Blackout presentava lo stesso motore grafico di COD Black Ops 4, esperienza Battle Royale pubblicata insieme al gioco nel 2018 che catapultava nella stessa mappa 100 giocatori alla ricerca della vittoria finale.
A questo punto non ci resta che attendere e vedere se davvero Activision e Raven Software possano decidere di cambiare motore grafico lasciando indietro l’IW 8.0 di Call of Duty: Warzone.