Continuano i guai in quel di Activision, con lo sciopero dei dipendenti oramai entrato nella settima settimana consecutiva e, come c’era da aspettarsi prima o poi, tutto ciò sta riflettendosi negativamente sulle opere della compagnia, per la precisione su servizio di controllo qualità di Call of Duty: Warzone.
Nonostante le minacce di Activision e la ferma convinzione della compagnia a non cambiare le cose, lo scipero sta procedendo a oltranza. Il suo nucleo è Raven Software, responsabile appunto di Call of Duty: Warzone, ma oramai il problema è esteso ben oltre il singolo studio.
Di recente hanno dunque cominciato a piovere diverse lamentele, più del solito, sulle condizioni del gioco, criticate sia da normali utenti che da streamer. Bug e glitch non trovano più soluzione rapidamente quanto avveniva prima, e ciò proprio per la mancanza degli addetti al controllo qualità (il reparto colpito dai licenziamenti che hanno scatenato lo sciopero, ndr).
Un tester di Activision, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha fatto sapere che la compagnia ha chiesto a lui e ai suoi colleghi di rimpiazzare i lavoratori che al momento stanno partecipando allo sciopero. Inutile precisare come questa richiesta abbia aumentato il malcontento interno al team.
Un secondo tester, anche questo rimasto anonimo, ha detto che i problemi sofferti da Call of Duty: Warzone sono proprio da ricondurre a questa situazione, ponendo l’accento sull’importanza del lavoro svolto da chi si occupa appunto d’individuare bug e glitch prima della pubblicazione delle varie build.
Insomma, se la situazione non troverà pronta risoluzione le condizioni del gioco potrebbero peggiorare con il correre del tempo, e sicuramente anche l’umore del team di Activision rischierà di andare incontro a una rottura. Credo ora sia nel migliore degli interessi della compagnia trovare una rapida soluzione che, tuttavia, tarda a presentarsi da fin troppo tempo.