Call of Duty su Nintendo Switch è davvero realizzabile? A porsi la domanda sono stati gli specialisti di Digital Foundry, dopo la notizia dell’accordo decennale tra Microsoft e Nintendo per portare lo sparatutto anche sulla console ibrida.
Nell’approfondimento riportato su Eurogamer scopriamo che il principale problema che si pone riguarda la capacità di Nintendo Switch di far girare un motore grafico avanzato come l’IW9 di Modern Warfare 2. L’idea che gli sviluppatori trovino compromessi seguendo la strada di Fortnite non è da escludere, ma questo condurrebbe inevitabilmente a un passaggio ai 30 fps che potrebbe compromettere il cuore dell’esperienza Call of Duty.
Secondo gli esperti ci sono allora due possibili strade. La prima riguarda le tempistiche di rilascio del primo eventuale Call of Duty per Nintento Switch. Ipotizzare un 2024 non è esagerato né in eccesso né in difetto. Per quel momento, Nintendo potrebbe aver presentato e commercializzato la sua nuova console, la tanto vociferata Nintendo Switch Pro o chi per essa.
Anche se non esistono conferme ufficiali sulle caratteristiche della prossima console Nintendo, le voci e i leak parlando di una versione personalizzata del processore Orin NX di NVIDIA, di una CPU ARM Cortex A78C abbinata a una GPU basata sull’architettura RTX 3000 Ampere. Dal momento che attualmente Steam Deck riesce a far girare Call of Duty: Warzone 2.0, un assetto simile riuscirebbe a compiere il miracolo anche sulla prossima Nintendo Switch.
Un’altra via percorribile, e con meno limiti tecnici, è quella di versioni cloud dei videogiochi della serie Call of Duty. Non sarebbe il massimo in termini di reattività, ma si tratterebbe di un ottimo compromesso in attesa di un hardware più performante e adatto a far girare il gioco in locale.
L’obiettivo di Microsoft di ampliare il pubblico di Call of Duty portandolo ai milioni di giocatori di Nintendo Switch, insomma, è encomiabile ma difficile da raggiungere. Ciò non toglie che una soluzione potrebbe essere trovata, come d’altronde è accaduto e accade di continuo con grandi titoli che in una forma o nell’altra passano dalle “grandi” console a Nintendo Switch.