Come ci si poteva aspettare, il sistema di classificazione videoludico statunitense, l’ESRB, ha assegnato a Call of Duty: Modern Warfare 3 il bollino di “Mature 17+“, indicando che si tratta di un videogioco che presenta contenuti destinati a un pubblico adulto. Tuttavia, all’interno del riassunto delle motivazioni fornito dall’ente, troviamo alcuni dettagli che mostrano un livello di violenza nella campagna di gioco che ricorda in parte la famigerata missione “Niente Russo” di Modern Warfare 2.
Secondo quanto possiamo leggere sul sito ufficiale dell’ESRB, infatti, la pagina dedicata a Call of Duty: Modern Warfare 3 non solo cita i contenuti classici di un gioco della serie (missioni militari, uso di armi, esplosioni, presenza di droga, sangue, zombie e compagnia cantante), ma fa anche riferimento a parti della campagna che mostrano una violenza più cruda e realistica rispetto a quella presente nelle altre modalità, parlando della presenza di vere e proprie azioni terroristiche. Si parla di terroristi che prendono il controllo di un aereo, terroristi mascherati da poliziotti e paramedici che sparano su dei civili in fuga all’interno di uno stadio, passeggeri di un aereo (forse lo stesso di prima) che vengono uccisi a colpi di arma da fuoco e prigionieri in cella che fanno la medesima fine.
A causa del reboot della trilogia iniziato con il Call of Duty: Modern Warfare del 2019, Activision ha potuto avviare una storia completamente nuova, sebbene pesantemente ispirata a quella dei titoli originali, come abbiamo anche potuto vedere nella lunga sezione di gameplay mostrata alla gamescom 2023. In particolare, sembra che gli sviluppatori di Infinity Ward abbiano voluto proseguire sulla scia di Modern Warfare 2, con lo storico antagonista Makarov che darà il meglio (o il peggio) di sé nel nuovo videogioco della serie.
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