Dopo aver affrontato senza intoppi la breve (e poco intensa) campagna di Call of Duty: Modern Warfare 3 è arrivato finalmente il tempo di saggiare il vero cavallo di battaglia del brand: il comparto multiplayer (e la modalità zombie). La campagna single player non ha sicuramente regalato la migliore delle esperienze, ma vale lo stesso per l’enorme comparto Multiplayer? Scopritelo insieme a noi in questa recensione di Call of Duty: Modern Warfare 3.
L’effetto nostalgia alla Modern Warfare che piace
Per i giocatori veterani della saga di Call of Duty avviare la prima partita di Modern Warfare 3 regala la sensazione di un ritorno a casa dopo anni di assenza. Ritrovare le mappe originali di Modern Warfare 2 del 2009, conoscerne ancora tutti gli angoli, gli spot, gli anfratti e i percorsi è davvero una bella emozione da provare. Ma è tutto come lo avevamo lasciato? La risposta è che queste mappe sono invecchiate davvero bene, si adattano perfettamente anche ad un gunplay moderno, caratteristica che sottolinea quanto la saga di Modern Warfare originale rasentasse la perfezione nel design.
Ritorna anche la minimappa con i dot rossi ad indicare i nemici, per placare gli animi di tutti coloro che mal sopportavano la bussola in alto (che Sledgehammer ha deciso comunque di mantenere per consentire una comunicazione tra giocatori più precisa).
Ritroviamo dunque mappe già conosciute e amate in passato, identiche in ogni minimo dettaglio, in grado di consentire una variabilità anche nella scelta dell’equipaggiamento. Non ci interfacceremo mai dunque con mappe inedite, ma torneremo boots on the ground sulle 16 mappe che nel 2009 ci hanno riempito pomeriggi e serate, ritrovandole così come le abbiamo lasciate, ma in veste completamente rimasterizzata, con tanto di DLSS 3 attivabile per i giocatori PC.
Un gameplay altamente competitivo
Il gameplay di questo nuovo capitolo della saga è qualcosa di “insane”, inteso nel suo lato positivo. Movimenti fluidi, rapidi, incredibilmente adrenalinici in ogni momento. Il ritorno dello slide cancel ha reso felici i giocatori più hardcore, che si sono sentiti castrati in Modern Warfare 2, impossibilitati nel dare prova delle loro reali skill.
Le barriere tornano dunque a crollare, perché Modern Warfare 3 ci regala uno dei migliori gameplay degli ultimi anni. Sledgehammer ha infatti comunicato le intenzioni di proporre quello che la community ha sempre richiesto a gran voce, decidendo di rifinire il gameplay, ripulirlo di lentezze inutili se pensiamo a ciò che Call of Duty offre da anni ai propri giocatori. Non si è mai trattato di simulazione, ma di divertimento, tilt e pura adrenalina.
Ora spostarsi da un lato all’altro di mappe enormi come Afghan, Wasteland o Derail non richiede una quantità di tempo insensato, consentendo ai giocatori buone rotazioni e la possibilità di ribaltare le sorti della partita. In termini di intenzioni la funzione tac-stance introdotta da Sledgehammer indica proprio l’intento degli sviluppatori di spingere i giocatori verso frenetici scontri ravvicinati. Certo, inizialmente va compreso come e quando utilizzare questa meccanica, modificando un po’ la disposizione dei tasti, ma una volta compresa può rivelarsi preziosa ed irrinunciabile.
Di difetti ne abbiamo riscontrati pochissimi e riguardano principalmente il TTK (Time-To-Kill) alle volte piuttosto ballerino, di lobby in lobby può variare, probabilmente un problema legato ai server di gioco più che al comparto tecnico o alle hitbox. Anche i respawn su determinate mappe possono risultare poco precisi o non coerenti con la rotazione dei compagni sull’asse diagonale della minimappa, ma è un difetto tipico di Call of Duty che va poi a risolversi nell’arco delle prime patch. Tolti questi due piccoli nei il gunplay è un velluto che crea dipendenza.
Svecchiando lo stile di Modern Warfare 2 e tornando ai fasti di Modern Warfare del 2019, si spera che finalmente la linea sia stata tracciata anche per il futuro, quando magari vedremo tornare titoli amatissimi come la saga di Black Ops.
Ma quali sono le novità di Modern Warfare 3?
La decisione di Sledgehammer di semplificare le dinamiche di sblocco degli attachment delle armi in Modern Warfare 3 è sicuramente un fattore che la community ha apprezzato: un deciso stop all’intricata armeria di Modern Warfare 2 che spesso ci ha portati a giocare armi lontane dal nostro playstyle. Il nuovo sistema di sfide è decisamente più stimolante, basato su sfide giornaliere e vittorie per sbloccare ciò che davvero interessa al giocatore.
Possiamo selezionare le sfide a nostro piacimento, a seconda delle priorità. Attraverso gli sblocchi armeria non sbloccheremo solo gli accessori delle armi, ma anche gli equipaggiamenti, le kill-streaks e i perks, oltre ad alcune armi. Ciò riporta pieno potere decisionale al giocatore, che può finalmente scegliere come e cosa sbloccare senza frustranti match giocati con armi che non gli interessa giocare.
E’ giusto inoltre sottolineare, come ampiamente preannunciato, che tutte le armi e tutti gli operatori acquisiti in Modern Warfare 2 sono disponibili anche in questo nuovo capitolo (oltre a tutte le nuove armi e accessori) il che rende Modern Warfare 3 il capitolo con l’arsenale più grande mai visto prima.
Come abbiamo potuto vedere nel corso della beta, i perks ora sono rappresentati dalle attrezzature: ci sono dunque numerosi accessori tra i quali scegliere ed abbinare per ottenere il risultato desiderato. I giubbotti sono un po’ la base di partenza del nostro operatore, una volta scelto il giubbotto ideale andiamo a completare la “build” con scarpe, guanti e attrezzature. Parliamo di build perché determinate abilità degli equipaggiamenti possono sommarsi garantendo ulteriori bonus. La scelta in questo senso deve essere ben pensata per ottenere il massimo dai nostri equip.
Le ultime novità riguardano anche le playlist che vedono una new entry e un ritorno dal passato: Tagliagole e Guerra. Tagliagole è una modalità 3v3 al cardiopalma, senza respawn disponibili, nella quale i giocatori hanno il dovere di sopravvivere e catturare una bandiera che appare allo scadere del round. Un’ottima variante del classico Cerca & Distruggi che spinge ad approfondire al massimo il gameplay e le diverse armi abbinate alle mappe. Guerra è invece una modalità ripresa da Call of Duty: Vanguard, ne mantiene le stesse dinamiche applicate però ad un gunplay più frenetico e skill-based.
Zombi, ma in larga scala
Sledgehammer ha deciso di mostrarci cosa può essere la modalità Zombie unita a DMZ. Il connubio delle due modalità incentrate sullo svolgere numerosi incarichi in quella che è una porzione della mappa Urzikstan di Warzone riesce nell’intento di elevarne la qualitàin quella che è a tutti gli effetti una nuova mappa ambientata sempre in Unrzikstan (rumors indicano che potrebbe in futuro diventare una mappa definitiva di Warzone).
I connotati della modalità co-operativa più amata dai fan sono dunque cambiati: le lobby ora sono composte da ben 24 giocatori divisi in squadre da tre, ogni squadra deve dunque cercare di portare a termine i diversi contratti sparsi per la mappa per accumulare quanta più essenza possibile oltre ai diversi potenziamenti, armi ed equip possibili, per poi riuscire a completare l’estrazione finale con successo.
Questa nuova modalità, più ampia e coinvolgente anche in termini di lore è forse una delle novità più interessanti di Modern Warfare 3 e sarà probabilmente in grado di attrarre anche i più devoti amanti del comparto multiplayer.
In conclusione
Volendo tirare le somme finali dell’esperienza di questa prima settimana di gioco su Modern Warfare 3 il risultato è decisamente apprezzabile. L’odore di DLC convertito in gioco completo è più che presente sin dal menù principale, fino all’accesso ad armi ed operatori del precedente capitolo, ma si sente soprattutto in una campagna single player breve, poco impattante e scritta forse di fretta.
Fortunatamente il comparto multiplayer è stato pensato talmente bene da diramare il “polverone” generatosi nella community sul fattore DLC, poiché riesce nel suo intento finale: far competere e divertire. Abbiamo atteso anni per rivedere un gameplay così fluido, adrenalinico e skill-based in Call of Duty, che ora sembra finalmente tornato ai fasti che lo hanno reso una saga ventennale di enorme successo.
Il comparto tecnico regge alla perfezione, così come il responso audio di armi, passi e killstreaks non mostra alcuna sbavatura. Nessun problema di framelag, gli fps “tengono botta” anche in situazioni davvero esplosive. Giocato su PC che monta una GPU Nvidia GeForce RTX 3080 e una CPU Intel i9-13600, fraggare giocatori online è un piacere visivo oltre che personale.
Ciliegina sulla torta? Sicuramente la modalità Zombie, che ha finalmente visto una profonda svecchiata nelle dinamiche, affacciandosi a mappe enormi, piene zeppe di zombi e di obiettivi da completare.
VERSIONE TESTATA: PC
Call of Duty: Modern Warfare 3 ci ha inizialmente preoccupati con l'accesso anticipato ad una campagna decisamente deludente, ma con l'arrivo del comparto multigiocatore il sole è tornato a splendere. Sledgehammer ci propone un ritorno coerente di un gameplay fluido, veloce e skill-based, strizzando l'occhio alla nostalgia attraverso le 16 mappe originali di Modern Warfare 2 (2009). Riesce perfettamente nell'intento di coinvolgere e divertire, il tempo tra un match e l'altro sembra volare e questo è sicuramente un fattore fondamentale per la longevità di questo titolo che verrà ulteriormente arricchito nel corso dell'anno.
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Voto Game-Experience