Ieri è circolata la triste notizia dell’addio alla recitazione del grande Bruce Willis, oggi sessantasettenne, costretto a ritirarsi dalla scena a causa di un grave problema di salute diagnosticatoli, l’afasia, un disordine del linguaggio causato da un danno cerebrale che affligge gravemente le abilità comunicative di una persona – e le abilità cominicative sono purtroppo il pane quotidiano di ogni attore, servendo sia per comprendere il testo che per “comunicarlo” attraverso la recitazione. Un ritiro dalle scene che risulta dunque forzato da cause di forza maggiore.
L’intera famiglia di Bruce Willis ha annunciato il ritiro e la malattia in un sentito post sui social media.
“Ai magnifici fan di Bruce, come una famiglia volevamo comunicarvi che il nostro amato Bruce ha sofferto alcuni problemi di salute e si è visto diagnosticare di recente l’afasia, che sta avendo conseguenze sulle sue abilità cognitive. Come conseguenza di ciò e con grande dispiacere ha dovuto decidere di allontanarsi da quella carriera che significa tanto per lui. Questo è davvero un momento difficile per la nostra famiglia e apprezziamo moltissimo il vostro continuo amore, la vostra compassione e il supporto”.
“Stiamo affrontando questo momento come una famiglia forte e unita, e abbiamo voluto coinvolgere i fan perché sappiamo bene quanto lui conti per loro, cosi come voi contate per lui. Come Bruce ha sempre detto, ‘Live it up’ (traduzione: vivilo), e assieme vogliamo proprio farlo”. Questo è quanto contenuto nel messaggio affidato ai social dalla famiglia di Bruce Willis, quella nuova ma anche quella “vecchia”.
Il messaggio infatti è stato scritto dalla moglie, Emma Heming Willis, dalla sua ex moglie e collega, Demi Moore, e dalla sua prole: Rumer (1988), Scout LaRue (1991) e Tallulah Belle (1994) avuti con la Moore e Mabel Ray (2012) e Evelyn Penn Wills (2014) avuti dal secondo matrimonio (quello tutt’ora in corso, ndr).
La carriera di Bruce Willis è cominciata nel 1980 sotto la direzione di Brian G. Hutton in un breve cameo non accreditato, nel film Delitti Inutili, mentre il vero successo arriverà otto anni e diversi ruoli cinematografici e televisivi dopo, con il film Trappola di Cristallo (1988) diretto da John McTiernan, che consacrerà la nascita della saga Die Hard e del personaggio di John McClane, uno tra i più iconici personaggi del cinema d’azione.
La sua carriera si distinguerà da li in poi per l’enorme mole di lavoro. L’attore appare infatti in decine di film e diverse serie televisive, per non parlare del lavoro di doppiaggio, e la sua breve esperienza nella musica anni 80, che lo vide incidere due album di genere rhytm and blues, alcune compilation e qualche singolo.
Certo non si può dire che abbia azzeccato tutti i ruoli, anzi al suo attivo si contano diverse candidature ai Razzie Awards e ben due vittorie: nel 1991 come peggior sceneggiatura con Hudson Hawk – Il mago del furto e nel 1998 per Armageddon: Giudizio Finale, Codice Mercury e Attacco al Potere.
Non c’è da sorprendersi tuttavia di qualche inciampo in una carriera lunga diversi decenni e molto produttiva, al suo attivo infatti ci sono anche tre candidature ai Golden Globe e una vittoria, nel 1987, come Miglior attore in una serie commedia o musicale per Moonlighting. una candidatura e due vittorie invece per gli Emmy Awards, nel 1987 sempre per Moonlighting come Miglior attore in una serie drammatica e nel 2000 come Miglior guest star in una serie comica o commedia in Friends. Si contano anche tre candidature agli MTV Movie Awards.
Altri contributi degni di nota di Bruce Willis al mondo dell’intrattenimento sono La Morte ti fa Bella (1992) di Zemeckis, Pulp Fiction (1994) di Tarantino, che lo dirigerà anche in Four Rooms (1995), L’Esercito delle 12 Scimmie (1995), Il Quinto Elemento (1997) e molti, molti altri grandi film ancora. Una grande carriera, di cui deve essere enormemente fiero, e per cui ogni suo affezionatissimo fan, incluso il sottoscritto, non potrà mai finire di ringraziare.
Che dire se non che è un enorme dispiacere che la sua carriera si debba interrompere cosi, prematuramente. Perché sarà anche vero che Bruce Willis non è più un giovincello, ma aveva ancora molto da dare e infatti era al lavoro su diversi progetti, tutti in pre-produzione, il cui destino è ora estremamente incerto. Auguriamo a Bruce Willis di essere felice, e di godere dei frutti del suo duro lavoro, stando certo che non lo dimenticheremo mai. Parlando di cinema, si continua a discutere della vicenda degli Oscar che ha visto coinvolti Chris Rock e Will Smith.