Il genere degli FPS (First Person Shooter) nella realtà virtuale è uno dei più popolari grazie a titoli come Half Life: Alyx, Pavlov VR, Onward e BONEWORKS. Il catalogo tra Steam e Quest Store è estremamente ricco e sa come soddisfare qualsiasi giocatore, dai neofiti a coloro che prediligono sparatutto in prima persona tattici, complessi e realistici. Pavlov è sempre stato il Counter Strike per VR (a proposito, vi rimandiamo al nostro speciale su Counter Strike 2), mentre Onward è la controparte di Squad; il primo è perfetto per gli amanti delle esperienze “casual”, il secondo per coloro che sono affezionati alle simulazioni militari.
Nel mezzo si pone Rainbow Six: Siege, uno dei videogiochi competitivi multiplayer più giocati al mondo, e ormai portabandiera di Ubisoft. Esiste un corrispondente in realtà virtuale? Da qualche settimana sì e ne parleremo nella nostra recensione di Breachers.
Il Rainbow Six: Siege per VR
In fondo è questo il modo più veloce per descrivere Breachers, progetto che dopo diversi anni approda su Quest Store e Steam grazie al duro lavoro di Triangle Factory, team di sviluppo già noto per Hyper Dash, altro sparatutto VR a squadre, peraltro free-to-play. Il loro ultimo titolo ha visto il debutto ufficiale a metà aprile 2023 e, dopo diverse settimane di gioco, finalmente siamo pronti a dire la nostra.
Parliamo immediatamente del gameplay, illustrando le meccaniche fondamentali. In Breachers, due squadre si sfidano tra combattimenti ravvicinati, facendo vestire ai giocatori i panni degli Enforcer o dei Revolter: i primi hanno l’obiettivo di eliminare i nemici e disarmare le loro bombe con un dispositivo EMP, mentre i secondi dovranno impedire la disattivazione dell’esplosivo, costi quel che costi. Gli Enforcer dovranno padroneggiare ingegnosi gadget al fine di avere la meglio su quelli che su CS:GO e Rainbow Six: Siege vengono comunemente chiamati “terroristi”, calandosi con le corde dalle mura esterne, oscillando attraverso le finestre e usando droni. I Revolter, al contrario, potranno usare mine antiuomo, sensori di prossimità e altro ancora per impedire l’irruzione delle forze dell’ordine.
Insomma, avete capito: si tratta della trasposizione più fedele dello strategico competitivo di casa Ubisoft alla realtà virtuale. Le dinamiche sono semplici, ma le possibilità di attacco e difesa sono moltissime: le armi e i gadget, con questi ultimi che si rivelano il cuore del gameplay di Breachers, consentono la pianificazione di offensive – e tentativi di resistenza – raggiungendo livelli di complessità sbalorditivi, restituendo ai giocatori un feeling che ricorda da vicino Rainbow Six: Siege, senza scadere in una sua mera copia.
Breachers da un punto di vista macroscopico
L’analisi di Breachers va compiuta seguendo due approcci: quello macroscopico e quello microscopico. Il primo concerne il design delle mappe, la grafica e le performance del titolo su Quest 2, visore per il quale abbiamo ottenuto la copia review come app nativa.
Al momento del lancio Breachers presenta quattro mappe, tre delle quali sono pensate per la modalità principale Bomb Defusal; l’ultima, al contrario, offre in aggiunta una modalità deathmatch a squadre per allenarsi con le armi in uno scenario multiplayer. Gli scenari offerti sono variegati e richiedono ai giocatori una certa abilità nell’adattare le strategie a diverse circostanze, tra spazi sviluppati in verticale e in orizzontale, più chiusi e più aperti. Il design, meraviglioso per quanto parzialmente sbilanciato, viene accompagnato da minimi particolari che catturano lo sguardo e non lo lasciano andare, rendendo a volte l’ansia dell’azione del tutto secondaria rispetto alla meraviglia delle ambientazioni.
Questa bellezza, peraltro, si nota proprio nella versione di Breachers nativa per il visore di casa Meta: non c’è alcuna scheda grafica di fascia alta dietro lo stupore scaturito dal titolo, è tutta farina proveniente dal mulino del Qualcomm Snapdragon XR2 accompagnati da 6 GB di RAM. Dire che si tratta di un FPS mozzafiato sul comparto grafico e tecnico potrebbe rivelarsi quasi riduttivo, data la fluidità con cui funziona: rispetto a competitor sviluppati da team più blasonati restituisce un’esperienza sublime, intaccata esclusivamente da problemi legati al server e al caos della manifestazione di più effetti grafici allo stesso tempo. Questi ultimi, tuttavia, verranno certamente risolti con il trascorrere delle prime settimane di attività di Breachers, già pronto a diventare una colonna portante dell’industria VR, potenzialmente anche della scena esport.
Un gunplay strabiliante
L’aspetto microscopico, dunque, riguarda il gunplay in sé; ergo, il feeling delle armi e la risposta del gioco agli input dati dal giocatore, oltre al comparto audio e alla sua influenza sull’esperienza tattica. Ebbene, Breachers è eccezionale anche sotto questo punto di vista: i controlli sono facili da imparare, intuitivi e permettono l’accesso rapido al proprio arsenale di gadget e armi. Queste ultime possono essere personalizzate tra mirini red dot, olografici, caricatori estesi, silenziatori e laser, acquistabili prima di ogni round come accessori per le armi e il cui feeling con il visore indosso, nel pieno della battaglia, va promosso a pieni voti.
Il design audio è brillante e rende le orecchie un terzo occhio, essenziale nella comprensione dei propri dintorni e nell’identificazione della posizione dei nemici. L’audio spaziale copre un ruolo cruciale nel definire Breachers un autentico FPS tattico in VR, che chiederà ai giocatori di accovacciarsi realmente al fine di non fare rumore, prendersi un attimo per analizzare l’ambiente e infine agire, coordinandosi con i propri compagni di squadra.
Ogni elemento di Breachers è accessibile, rifinito egregiamente e garantisce un’elevata rigiocabilità, senza lasciare i neofiti disorientati e accontentando i veterani di Rainbow Six: Siege o di altri sparatutto in realtà virtuale. Nei suoi piccoli difetti, riguardanti esclusivamente le performance dei server e la futura necessità di contenuti aggiuntivi, Breachers offre una base solida e convincente, arricchendo il catalogo di una periferica che ha bisogno di una spinta ulteriore affinché possa diventare concretamente “mainstream”, dopo il boom di metaverso, l’esortazione all’acquisto da parte di Meta e l’approdo di brand concorrenti.
La recensione in breve
Breachers serviva davvero al mondo VR. Con il suo gameplay entusiasmante, tra situazioni sul filo del rasoio e approcci sempre differenti, è estremamente rigiocabile e difficilmente può stancare un appassionato di FPS, in particolar modo gli amanti della tattica. È impossibile non consigliarlo, data la sua natura bilanciata e il suo ottimo funzionamento anche su Meta Quest 2 nativo. In poche parole, è un must buy.
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Voto Game-Experience