Quando si parla di giochi platform semplici ma efficaci nel gameplay e nell’estetica, ovvero capaci di fare scuola, il primo nome che viene in mente è LIMBO. Si tratta di una associazione automatica, del tutto naturale, ma che non sempre può essere fatta con titoli del genere che assumono connotati effettivamente simili. Per questa ragione, nella nostra anteprima di Bionic Bay abbiamo ricercato dei collegamenti con prodotti più datati come Another World e Flashback, ovvero “approcci iperdinamici ma ben ragionati” al genere.
Una connessione che, dopo avere giocato alla versione completa del titolo firmato Psychoflow Studios e Mureena Oy, non possiamo fare altro che confermare. Anzi, questo prodotto in appena 8-10 ore riesce a dimostrare che è possibile offrire un platform dall’impatto estetico simile a LIMBO, ma con il dinamismo e la folle precisione che si potrebbe altrimenti vedere in Trackmania. Non stiamo esagerando: scoprite perché nella recensione di Bionic Bay.
Un profondo e oscuro mondo biomeccanico
Tutto ha inizio in un mondo biomeccanico ed ipertecnologico, per la precisione in un complesso industriale e di ricerca in cui ha luogo un grave incidente che porta alla sua esplosione. Resta un unico superstite che, a contatto con i raggi di un macchinario, diventa sorprendentemente elastico e capace di gesta atletiche precedentemente impensabili. Il suo obiettivo? Uscire da questo impianto in rovina, scalando mura d’acciaio, evitando raggi laser e ricostruendo l’accaduto.
Una premessa intrigante ma che si traduce successivamente in una storia debole, senza mordente. La storia viene illustrata in un modo silenzioso e sporadico, chiedendo al giocatore di ricostruirla con un numero limitato di indizi. Un approccio apprezzabile ed efficace entro i palesi limiti del comparto narrativo. La piena comprensione dell’oscura realtà aliena in cui ci si trova non si conferma così il vero fulcro di Bionic Bay, bensì il contorno del resto. Il punto di forza dell’esperienza, difatti, si palesa nel gameplay.
Il gameplay: puro istinto e velocità
Bionic Bay è velocità, precisione, istinto e reattività, ovvero la più grande dimostrazione di abilità personale. Ogni secondo di gioco si focalizza sull’usare i poteri gradualmente introdotti per attraversare gli scenari a disposizione il più rapidamente possibile.
Prima si sblocca l’elasticità, grazie alla quale il protagonista riesce a saltare molto agilmente tra i muri e percorrendo distanze notevoli, resistendo soprattutto all’impatto delle cadute. Successivamente si accede allo scambio di posizione con altri oggetti, alla capacità di rallentare il tempo (altresì detta ChronoLag) e allo zaino gravitazionale con cui invertire la direzione della gravità grazie a un semplice pulsante.
Una serie di gadget che giunge con limiti rilevanti: lo scambio è possibile solo con oggetti visibili a schermo, mentre il ChronoLag si limita a 30 secondi e si interrompe in caso di danni o atterraggi bruschi. Lo zaino, invece, si attiva solo due volte in aria e poi costringe ad atterraggi di fortuna. Questi vincoli rendono Bionic Bay un concentrato di dinamicità e frenetica attenzione, un platform con un potenziale chiaro e decisamente ben sfruttato.
Bionic Bay è pura precisione
La piena maturità viene raggiunta soprattutto a partire dalla seconda metà della campagna per giocatore singolo, quando l’eccellente fisica del gioco si fa notare e sentire nella sua complessità, garantendo sempre un’ottima risposta agli input del giocatore e mostrando la sua capacità di rendere i puzzle di gioco molto versatili.
Difatti, quando i poteri del personaggio incontrano oggetti ambientali e ostacoli, è la prontezza del giocatore a fare la differenza. Gli occhi inquadrano il puzzle, la mente interviene per risolverlo al volo, le mani attuano la risoluzione. Si tratta di un rapporto continuo che richiede la piena comprensione dell’ambiente e della risposta del gioco agli input. Fortunatamente, Bionic Bay domanda tanta precisione e ne restituisce altrettanta, senza peccare un secondo.
Questo pregio del titolo si può notare nella modalità online asincrona. Ogni livello può essere giocato nuovamente sfidando le ombre di altri player in una gara che ha tutto il sapore di una speedrun. Nulla a che vedere con l’iconico Speedrunners, ma pur sempre una proposta gradevole e ben congegnata. Alla fine è facile vedere la qualità di questa proposta: Bionic Bay è sensazionale nella sua dimensione competitiva e bastano pochi minuti per capirlo.
La sorpresa estetica
Altrettanto sensazionale è però la resa grafica e il comparto audiovisivo in toto. La nostra review di Bionic Bay è stata effettuata quasi esclusivamente su Steam Deck OLED per osservare l’ottimizzazione del gioco e l’estetica in un contesto dove luci e ombre danno il loro meglio. Senza notare alcun calo di performance con impostazioni grafiche massime e TDP limitato a 11W, possiamo confermare anzitutto l’ottimo lavoro tecnico svolto dal team di sviluppo.
Lo schermo OLED fa invece tutto il resto, trasformando il videogioco in un prodotto assolutamente splendido. Sono i colori e l’illuminazione il vero fiore all’occhiello oltre alla fisica di gioco. La pixel art è molto elegante e gode di sfondi dinamici pre-renderizzati di alto spessore. Il fascino è naturale e immediatamente visibile, tale da offrire un incessante effetto wow.
I nostri brevi test effettuati anche su PC di fascia media e fascia alta con schermi LCD anche 2K ribadiscono che Bionic Bay resta una sorpresa estetica. Le prestazioni marmoree consentono di lasciare agli occhi tutto il tempo che desiderano per ammirare la qualità dei dettagli anche più minuziosi. Il nostro consiglio, comunque, resta quello di provare il gioco su display OLED al fine di apprezzare al massimo la magnificenza allestita dai team di sviluppo.
La recensione in breve
Bionic Bay è già una delle sorprese più piacevoli di quest’anno, un indie che sbuca dal nulla e stupisce con la sua qualità audiovisiva e il gameplay frenetico. Se giocato sul dispositivo giusto può lasciare a bocca aperta, ma attenzione alla longevità. La storia è relativamente breve e poco coinvolgente, quindi lascia tutto il peso ludico sulla modalità online asincrona o sull’impatto dell’estetica. La modalità pensata per speedrunners e amanti del competitivo quanto può attrarre il giocatore medio? Un dubbio che rimane aperto, ma che può venire facilmente soppiantato dalla meraviglia delle ambientazioni e dai controlli precisi. Bastano questi elementi a renderlo un titolo molto appagante.
-
Voto Game-Experience