Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon si prospetta come un titolo che andrà ben oltre ad una semplice origin story, bensì uno spinoff che ci mostra un lato del tutto inedito, più dolce e scanzonato, della provocante e spietata protagonista della serie nata dalla mente di Hideki Kamiya, creatore fra gli altri della serie Devil May Cry. Siamo stati invitati da Nintendo per provare un’anteprima esclusiva di questo coloratissimo action dai toni fiabeschi con protagonista la piccola Cereza. Ecco quindi le nostre impressioni a caldissimo in questo provato in anteprima di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon.
La trama: c’era una volta Cereza
Molto tempo prima che la discendente delle Streghe di Umbra protagonista dell’omonima serie divenisse una leggendaria ed abile cacciatrice di angeli, Bayonetta era una innocua bambina conosciuta con il nome di Cereza. Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon ci consentirà infatti di esplorare il passato di Bayonetta, approfondendo ciò che nella serie di giochi principali, di cui trovate qui la recensione del terzo capitolo, veniva unicamente accennato tramite flashback o cutscene.
Le sequenze introduttive, realizzate attraverso alcune stupende illustrazioni che ricordano lo stile dei libri di favole per bambini, ci mostrano una Cereza intenta a muovere i primi passi nel mondo della magia, grazie agli insegnamenti dall’esperta strega Morgana, sua mentore nonché tutrice. L’assenza di una figura materna ha avuto impatti devastanti sulla formazione e la crescita della piccola Cereza, ma un sogno premonitore rivelerà lei il luogo di prigionia della madre spingendola a partire verso una pericolosa avventura per poterla salvare.
Fortunatamente la piccola ed inesperta Cereza non sarà da sola nella sua avventura: un demone di nome Chesire viene infatti erroneamente intrappolato in un pupazzo di pezza dalla giovane strega, senza alcuna possibilità di fuga. Deciso di fare ritorno negli Inferi, Chesire accetterà di aiutare la sua nuova amica con la promessa di essere liberato quando ella sarà diventata sufficientemente abile con la magia e gli incantesimi. A colpirci in positivo è stata sicuramente la presenza costante della voce narrante durante il corso dell’avventura, come a rimarcare la natura “fiabesca” del titolo.
Il gameplay: A spasso con Chesire
Gioco alla mano, abbiamo fin da subito potuto constatare le potenzialità di questo nuovo gioiellino di casa Platinum Games. Il titolo, come già accennato, ha un target completamente differente rispetto alla serie di Bayonetta, per questo anche il gameplay di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è stato ripensato per essere fruito anche dai giocatori meno esperti. La peculiarità Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è che non sarà direttamente la protagonista a combattere i nemici, bensì il suo fido compare Chesire.
Il demone-cane di pezza infatti avrà il compito di tenere lontani i nemici in modo da proteggere la piccola Cereza, mentre quest’ultima avrà l’unica mansione di lanciare qualche incantesimo semplice di difesa. Interessanti le meccaniche di gameplay che prevedono lo split in due parti dei controlli di Nintendo Switch: quelli posizionati sul joycon sinistro consentiranno di controllare Cereza mentre quelli del joycon destro serviranno per dirigere Chesire.
Questa interessante feature consentirà di gestire i due personaggi in maniera totalmente indipendente, facendo compiere loro azioni in base alla loro posizione sulla mappa e alle loro caratteristiche. Far scorrazzare Chesire troppo lontano da Cereza avrà però i suoi risvolti negativi: se i due personaggi sono troppo lontani fra loro infatti, la giovane strega perderà gradualmente energia, viceversa potrà invece ottenere maggiori benefici. Non sempre ci è parso semplice coordinare i due personaggi allo stesso tempo, ma siamo sicuri che con un po’ di pratica i giocatori potranno abituarsi senza problemi.
In conclusione
Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon ci è parso sin da subito una vera e propria gioia per gli occhi. La direzione artistica del titolo Platinum Games compensa in toto un comparto tecnico piuttosto basilare, in linea comunque con quelli che sono gli standard e le limitazioni ben note di Nintendo Switch. Ogni area e ogni anfratto presente nello spezzone che abbiamo potuto provare (circa fino al 3° capitolo) sprizzava di colori da tutti i pori e la sensazione era quella di girovagare all’interno di un mondo fiabesco sempre più ricco e dettagliato man mano che proseguivamo con la storia.
Non sappiamo quale sarà la longevità complessiva del finale avendo potuto affrontare solo i primi capitoli, quel che possiamo affermare è che, grazie ad una buona dose di backtracking e alla presenza di una mappa articolata in stile Metroidvania, le attività da fare in Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon sembrano essere davvero tante. La possibilità anche di acquisire col tempo potenziamenti per il demone e nuove abilità sono altri fattori positivi che ci fanno ben sperare su quella che potrà essere la qualità effettiva del gioco finale.
In conclusione, le nostre prime impressioni su Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon sono senz’altro positive e siamo convinti che il gioco finale saprà stupirci nonostante le differenze con la serie principale. Non ci resta che attendere il prossimo 17 marzo, giorno in cui il nuovo titolo di Platinum raggiungerà finalmente gli scaffali.