Ancora Baldur’s Gate 3, ma questa volta a bordo della console Xbox Series X. Una responsabilità che si mescola ad orgoglio (quello di essere testimoni di una nuova esperienza) ed onore, con l’ambito premio del Game Of The Year conquistato dai talentuosi sviluppatori di Larian Studios. Ci hanno creduto 5 anni fa, quando, sulla scorta del positivo riscontro di Divinity: Original Sin 2 compresero che il tempo dei cRPG non era ancora concluso. Certo, qualche accorgimento si è reso necessario e qualche compromesso si è dovuto accettare. Ma la sostanza è quella di un nuovo concepimento che eredita il DNA di un genere “anacronistico” e figlio di un tempo che fu.
I potenziali giocatori sono da intendersi suddivisi in due schieramenti. Da una parte chi vive a “pane e D&D” e che vende l’anima al diavolo quando sente il profumo di Wizard of The Coast (e quindi aderente alle regole del gioco da tavolo). Dall’altra, invece, abbiamo tutti coloro che dagli aRPG devono fare un passo indietro e sacrificare il concetto di “tempo reale” (almeno durante le battaglie). Non sappiamo voi da che parte state, ma noi la nostra scelta l’abbiamo fatta. Per scoprirlo non vi resta che proseguire in questa recensione di Baldur’s Gate 3 (in versione Xbox Series X).
Un GOTY che fa riflettere
È bellissimo tornare nel Faerûn dopo la conquista del GOTY. Baldur’s Gate 3 si è portato a casa l’ambito premio che vale 5 anni di sacrifici, superando i candidati Alan Wake 2, Marvel’s Spider-Man 2, Resident Evil 4, Super Mario Bros. Wonder e The Legend of Zelda Tears of The Kingdom. L’emozione del momento non può, però, dimenticare le nostre pregresse esperienze già vissute dai buon Francesco (su PC) e Giovanni (su PS5), per cui le ennesime considerazioni che andremo a fare sulla creatura (quasi) perfetta di Larian Studios devono – per ovvie motivazioni – puntare a fornire dei nuovi valori aggiunti.
La spinta emozionale del GOTY ci ha permesso di fare numerose riflessioni su quelle che sono le esigenze del momento, con i giocatori che sono “portati” a non avere più quella pazienza di un tempo. Vi è stata un epoca in cui i GDR non avevano la componente action, e tutta l’azione si svolgeva in una finestra carattarizzata dal non-real time. Tali tipologie di gioco erano ad appannaggio dell’ecosistema PC, forte della presenza di tastiera e mouse. La spiccata componente strategica richiedeva calma e pazienza, una partita a scacchi dove ogni mossa/scelta – se non inclusa all’interno di una ragnatela intellettiva – poteva divenire fatale.
Nel tempo questo “embargo” è stato progressivamente demolito, ma il mondo console richiedeva un sacrificio per far divenire il genere ad uso e consumo di questa nuova “fetta” di utenza. Ed ecco che la prima a finire sul patibolo è stata la componente strategica, lasciando il posto alla dimensione action. Siamo stati testimoni di un clamoroso scisma nel genere RPG, con la suddivisione tra aRPG e cRPG. La “a” sta per action e la “c” per classic, e il nostro Baldur’s Gate 3 si presenta come l’Highlander di quest’ultimo.
Arrivati sin qui sembra che non abbiamo detto nulla di nuovo. In verità vogliamo lanciare un monito diretto a tutti i giocatori Xbox (e non solo) che intendono dare fiducia allo strategico di Larian Studios. Baldur’s Gate 3 è un titolo che si presenta lento e ragionato, con tempi di gioco estremamente dilatati e dialoghi articolati e complessi, dove ogni scelta apre innumerevoli ed inaspettati scenari. Se tutto questo per voi può rappresentare un “difetto” del gioco, allora cambiate strada. Il GOTY 2023 trae la sua linfa vitale da questi aspetti.
Un transito indolore (o quasi)
Il passaggio da PS5 a Xbox Series X – e prima ancora da PC a PS5 – ha sicuramente comportato dei parametri oggettivi di sacrificio insiti nella portata del “trasloco” di piattaforma. La potenza di calcolo del PC consente ben più libertà di quella delle console, per quanto la resa finale si è presentata più che dignitosa. In soldoni, grosse differenze non se ne vedono dalle parti del cavallo di razza di Redmond.
Sotto il profilo delle prestazioni non si discute. I caricamenti si dimostrano (quasi) istantanei, per quanto il level design cerca di non appesantire l’esperienza generale includendone oggettivamente pochi (ma necessari). La resa grafica finale è magistrale, con delle ambientazioni ricche di dettagli e sfumature che aiutano nel processo di immersione nell’avventura. Esiste un piccolo “però” che ci sembra doveroso sottolineare. Talvolta, in occasione di alcune zone non soggette caricamento in non-real time, siamo stati vittima di stuttering. Non ci sono sembrati cali improvvisi di frame ma delle vere e proprie interruzioni. Analogo discorso anche nelle transizioni di fase, da esplorazione a combattimento, con dei mini momenti di “smarrimento” della scena. Per carità, nulla di compromettente, ma con due porting alle spalle ci si aspettava una versione pressoché perfetta.
E vogliamo, come si dice in questi casi, fare ancora qualche pulce, giusto per non lasciare nulla nel regno del “non detto”. Affrontiamo la questione delle classi presenti e di eventuali contenuti dedicati e/o propedeutici per celebrare al meglio questo terzo lancio. Di fatto, non esiste nulla di questo. Larian Studios si è limitata (per modo di dire) a rilasciare un update gigacosmico di circa 30 GB poco prima del lancio su Xbox, non propedeutico al porting. Poteva essere utile, seguendo l’esempio di Diablo IV, rinnovare l’interesse dei giocatori – al netto della componente multigiocatore – con nuove combinazioni di classi, utili a costruire quartetti bilanciati e competitivi.
Tanti validi motivi per amarlo
Perfetto, siamo arrivati a quella che possiamo definire la parte emozionale della nostra recensione di Baldur’s Gate 3, quella in cui – sulla stregua della recentissima conquista del GOTY – diamo spazio al nostro flusso di coscienza. E nel farlo, ci apprestiamo a tirare quelle che sono le somme di questo nostro terzo appuntamento con l’ultima meravigliosa fatica di Larian Studios, la quale è riuscita a dare qualche schiaffo morale a chi già aveva refertato il decesso del genere cRPG.
L’esperienza su Xbox Series X ci ha ricordato come l’avventura nelle terre delle Faerûn richieda alcune soft skill tipiche di noi giocatori: dedizione, pazienza, costanza e lungimiranza. Il perfetto mix di questo quartetto consente di elaborare al meglio il fallout a seguito di fallimento. Il gameplay è spietato, non lascia scampo a nessuno e ne tantomeno vi fornisce gli strumenti per comprendere se il nemico di fronte a voi sia alla vostra portata o meno. Al tempo stesso, però, non esistono sfide insuperabili. Dinnanzi a voi vi è, però, un dedalo di aspetti da tenere a mente prima di tuffarsi in una battaglia.
L’esempio di scuola è insito nella stupenda battaglia alle porte del boschetto di Smeraldo. In quell’occasione ci si trova di fronte al grandissimo bivio sul “da che parte stare”, con delle decisioni da prendere per modellare al meglio il campo di battaglia. Una battaglia che può durare un mezz’oretta buona o finire in meno di 10 min (se mettete in atto una meticolosa strategia). Al pari di una partita a scacchi, ogni personaggio ha a disposizione un numero di mosse che coincide con un’ipotetica scorta di tempo. Una volta esaurita, il pallino del gioco segue un ordine randomico deciso “a monte” dal sistema e che resta tale sino all’esito della battaglia.
Le emozioni delle battaglie si mescolano con i momenti di stupore regalati dalla componente esplorativa, che ci permette di conoscere i miti e leggende del Faerûn e stringere importanti alleanze. L’interazione con l’ambiente circostante e gli NPC risponde, in prima battuta, al nostro lignaggio, per poi verificare l’entita dei punti caratteristica di classe. Aspetti come la scoperta dei segreti nascosti in una radura o il disvelamento di un possibile misfatto sono all’ordine del giorno in Baldur’s Gate 3, con il fattore immersione che vi invita a non prendervi troppi impegni post-giocata. Separarsi dal vostro quartetto non sarà mai facile.
La recensione in breve
No c'è due senza tre. Larian Studios ha scelto il momento perfetto per lanciare il suo ultimo successo sulla console Regina di casa Microsoft, con un GOTY che corona il momento magico dello studio belga. Per quanto il gioco si presenta qualitativamente al pari delle due pregresse esperienze su PC e PS5, di contenuti nuovi non ne segnaliamo. Qualche sbavatura lato ottimizzazione grafica l'abbiamo notata, con dei alcuni episodi di stuttering. Per il resto, un esperienza di gioco indimenticabile.
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Voto Game-eXperience