Parlare di free to play significa rivangare la storia più vecchia del mondo (consumistico): gratis è sempre meglio. Spendere è traumatico, sfiancante; e risparmiare qualcosa (per poi spendere in qualcos’altro) è decisamente un’opzione più valida. Fin qui, niente da dichiarare, a ciascuno il suo modo di vivere i contenuti che piacciono. Il cortocircuito logico, invece, si palesa quando dei suddetti “free to play” iniziamo a lamentarci… un po’ troppo. Troppo? In che senso? Spiego: se ti stai lamentando perché i videogiochi (in questo caso), il cui download e la cui fruizione basilare è gratis, non ti offrono la stessa qualità,…