La domanda che molti videogiocatori e interessati al mercato dei PC handheld si stanno ponendo in questi mesi è sempre la stessa: ha senso il lancio di così tanti dispositivi? La saturazione del segmento è sempre più evidente sin dal lancio di Steam Deck OLED. Se prima poteva essere considerato ancora “emergente”, ora è già una “scommessa” su cui molti produttori stanno puntando le proprie fiches. In primis, Lenovo con la sua gamma Legion Go e ASUS con la nuova ROG Xbox Ally X.
In attesa di potenziali risvolti tra MSI, Ayn e AYANEO – con questi ultimi brand che recentemente stanno puntando alla fascia entry-level con sistema operativo Android e focus sull’emulazione -, ci pensa la partnership tra Microsoft e ASUS a scuotere il settore. Non si tratta nemmeno di un balzo qualitativo stupefacente. Alla fine, resta una ROG Ally X modificata nel cuore e nell’esperienza d’uso. Un dispositivo concepito per fare da serpente tentatore a chi ha sempre fatto affidamento sulle console, sfruttando il ricco catalogo del Game Pass e creando un ecosistema unico grazie alla Xbox Full Screen Experience (XFSE).
Questa nuova direzione, che alcuni utenti potrebbero definire approssimativamente come punto di incontro tra le esperienze di aggregazione ed essenzialità di GOG Galaxy e SteamOS, ha quindi degli obiettivi molto chiari: essere accessibile e omnicomprensivo. Ma quanto può cambiare veramente le carte in tavola rispetto alla ROG Ally che già conosciamo? Dare una risposta a questa domanda è il nostro obiettivo, che si cercherà di raggiungere in questa recensione di ASUS ROG Xbox Ally X.
Le caratteristiche tecniche di ASUS ROG Xbox Ally X
Il primo – e più importante – dettaglio è il passaggio dal chip AMD Ryzen Z1 Extreme alla seconda generazione del chip di fascia alta. La CPU ora è Zen 5, sempre con 8 core e 16 thread e una frequenza di clock massima di 5 GHz. La GPU AMD Radeon 890M con 8 GB di RAM, architettura RDNA 3.5, 16 Compute Units, frequenza di picco di 2,9 GHz e arriva fino a 50 TOPS. Il potenziamento si vede già sulla carta sul fronte grafico e nell’efficienza energetica. Ciò fa auspicare benefici sul fronte dell’autonomia, dato che la batteria rimane da 80Wh con la stessa ricarica rapida di ROG Ally X.
Il comparto memoria presenta invece 24 GB di RAM LPDDR5X a 8.000 MHz, accompagnati da un SSD M.2 2280 da 1 TB di capienza. Sul fronte connettività restano il jack audio da 3,5mm, il lettore microSD UHS-II, una porta USB-C 3.2 con supporto DisplayPort 2.1 e Power Delivery 3.0, e uno slot USB4 Type-C compatibile anche con Thunderbolt 4. Migliorato il Bluetooth con supporto alla 5.4, mentre resta la compatibilità con WiFi 6E.
Il display in dotazione rimane ancora lo stesso di ROG Ally X, un 7 pollici FHD IPS con picco di luminosità a 500 nits e refresh rate massimo di 120Hz. Immancabile e necessario il VRR con AMD FreeSync Premium. Parlando invece di dimensioni e peso, aumentano entrambi: si sale da 678 a 715 grammi, mentre le misure evolvono da 280.2 x 114 x 36.9 mm, a 290.8 x 121.5 x 50.7 mm.
Design ed ergonomia

Le differenze appena citate si fanno sentire già al primo utilizzo. Impugnando il dispositivo si percepisce immediatamente la variazione di peso e spessore, dando una continua sensazione di pesantezza – comunque non esagerata. Il tutto risulta ancora più chiaro prendendo in mano Steam Deck OLED, che risulta avere un’ergonomia migliore. Chiaro che, comunque, questo “difetto” sia in realtà una necessità ben congegnata. La possenza del sistema di raffreddamento continua a garantire stabilità e contenere bene il calore anche in caso di attività più intensive su Windows o giochi AAA.
Ottimi invece i controlli e pulsanti, dai grilletti posteriori al D-pad direzionale a 8 vie. Il design adottato su ROG Xbox Ally X resta lo stesso della iterazione top di gamma precedente. I tasti dorsali sono piccoli ma ben posizionati, mentre feeling al tatto e feedback aptico restituiscono una sensazione di robustezza e fermezza. Pertanto, al netto del peso, il PC Handheld resta ben costruito e solido.
Resta la sensazione del display già vecchio, specialmente considerando che Steam Deck OLED ha già diversi anni sulle spalle. Come per ROG Ally X, il pannello LCD 1080p da 7 pollici è chiaramente una opzione valida e standardizzata nel mercato. Tuttavia, sarebbe stato ideale spostarsi su un OLED e, soprattutto, ridurre le cornici. Fortunatamente, la Xbox Full Screen Experience fa percepire meno l’inadeguatezza dei bordi in quanto consente di evitare l’uso continuo di Windows 11, valido per la versatilità tecnica ma meno per la user experience su un dispositivo di questo tipo.
L’esperienza software: la spinta di Xbox basta?

La collaborazione tra ASUS e Xbox si esprime al massimo nella Xbox Full Screen Experience. In maniera simile a Steam OS, il sistema operativo non diventa più il tappeto di benvenuto a ROG Xbox Ally X, bensì un elemento che può potenzialmente rimanere dietro le quinte come spina dorsale del dispositivo. La XFSE è essenziale, chiara, comoda, accessibile in pochissimi secondi. Riesce anche a ridurre l’uso di RAM evitando l’avvio di alcuni processi legati alla natura PC, facendo sembrare l’handheld più simile a una console.
Ciò vale però solo fino a un certo punto. Windows 11 resta alquanto problematico per ottimizzazione delle risorse di sistema e, soprattutto, per gli aggiornamenti. Nell’arco della prova del PC handheld, la lentezza degli update è risultata considerevole e piuttosto fastidiosa. Inoltre, non sempre vengono applicati correttamente al primo download, come può accadere in diverse circostanze con Windows 11. Sotto questo punto di vista, Steam OS rimane molto più leggero e pratico, pur essendo un ecosistema meno intuitivo al di fuori della Gaming Mode e non compatibile con diversi videogiochi.
Da un lato, la speranza è che si tratti di disguidi isolati. Dall’altro, a causa di essi non si può non sollevare un punto di domanda in merito alle ripercussioni sul lungo termine. Queste problematiche a che punto possono arrivare con gli update di Windows 11, specialmente quelli major o più “rotti”, nel caso di utenti che non hanno chissà quale dimestichezza con i tecnicismi del mondo PC e il troubleshooting più avanzato? Un PC Handheld col nome “Xbox” fa automaticamente pensare a una maggiore vicinanza al mondo console. Ciò che traspare con ROG Xbox Ally X è che tale nome non vuole più essere rappresentativo dell’hardware, bensì del software. Come Microsoft sta dimostrando da tempo, ora “Xbox” vuole diventare sinonimo di “ecosistema”, nel bene della XFSE e nel male di Windows.
Altro dettaglio da non sottovalutare è che la XFSE non sarà comunque esclusiva di questo prodotto. Attraverso Windows 11 25H2 diventerà usufruibile anche su ROG Ally X e Legion Go, anche se non già dal primo avvio. Tra qualche mese, invece, debutterà al primo start-up su Lenovo Legion Go 2. Per questo motivo, parte dell’appeal di ROG Xbox Ally X viene totalmente vanificato.
Nell’ottica dell’immediatezza d’uso out-of-the-box va notata invece la preinstallazione di Armoury Crate SE, la suite ASUS che su ROG Ally X andava installata manualmente non solo per poter cambiare effetti RGB, gestire i profili energetici e accedere a maggiori informazioni di sistema, ma anche per rendere funzionanti gli input stessi del controller.
L’esperienza di gioco: potenza assicurata per (quasi) ogni esigenza

Ciò su cui brilla moderatamente la ROG Xbox Ally X è la forza bruta, grazie al processore AMD Ryzen Z1 Extreme. La potenza di calcolo permette di giocare anche a titoli come Battlefield 6, Red Dead Redemption 2, Baldur’s Gate 3 superando i 60fps in 720p con preset medi-alti, mentre in 1080p è necessario accettare il compromesso di un preset più basso con maggiore frequenza di cali di frame e instabilità. Questo è evidente anche in titoli come Warhammer 40.000: Space Marine 2, EA SPORTS FC 26, Microsoft Flight Simulator 2024 e Forza Horizon 5.
Nel caso specifico di Cyberpunk 2077, i benchmark dimostrano che il preset Steam Deck resta il migliore. In 1080p consente di raggiungere una media di 43 fps circa, con picchi attorno ai 47 fps. Allo stesso preset in 720p, invece, raggiunge la media di 50 fps e picchi di 66 fps. In 1080p Ultra la media cala visibilmente a circa 30 fps, mentre in Ray Tracing Low cede a 27 fps. Il chip grafico si dimostra pertanto più debole, anche se pur sempre rispettabile nell’insieme delle prestazioni.
Con videogiochi indie e/o meno pesanti, tra cui Hades II, REMATCH, DREDGE ed Age Of Mythology: Retold, le performance sono decisamente più solide anche in 1080p. Dove le esigenze di calcolo aumentano, come nel caso di Football Manager 2025, si notano pochi intoppi. Naturalmente, attraverso la XFSE si verrà avvertiti su quali giochi sono pienamente compatibili con l’handheld e quali possono presentare problemi. Inoltre, il sistema propone preset specifici per ridurre il consumo energetico una volta raggiunto il target desiderato di FPS, ottimizzando le risorse usate e l’autonomia.
Ci sono quindi dei limiti evidenti, compromessi da accettare. Si tratta pur sempre di argini piuttosto larghi, entro i quali è facile rimanere belli comodi. Se, quindi, si desidera giocare qualche titolo AAA più recente, è possibile farlo riducendo risoluzione e dettagli, evitando di chiedere troppo al dispositivo e adagiandosi in una bellezza più modesta, anche se comunque di alta caratura.
Il confronto tra ASUS ROG Xbox Ally X, ASUS ROG Ally X e Steam Deck OLED

A questo punto, torniamo alla domanda iniziale: rispetto alla ASUS ROG Ally X, cosa offre in più la nuovissima iterazione basata su Xbox venduta allo stesso prezzo di lancio? Chiaramente, un’architettura più efficiente e una potenza leggermente superiore. Ovvero, consumi inferiori a parità di performance. Un salto minimo ma rispettabile che gioverà a chi è interessato da tempo a questi dispositivi ma ha sempre tentennato sull’acquisto. Altre variazioni si presentano lato connettività, ma restano upgrade minimi.
Chiaramente, anche la XFSE out-of-the-box aiuta a ridurre i consumi legati a Windows 11, migliorando l’esperienza di gioco. Ricordiamo però che si tratta di una feature destinata a non rimanere esclusiva, ergo sfruttabile anche su PC handheld già disponibili sul mercato in seguito ad aggiornamenti di OS e app Xbox.
Altrettanto necessario è un confronto rapido con quella che, per molti, resta la soluzione ideale nel segmento alla luce del rapporto qualità/prezzo, ovvero Steam Deck OLED. Il pannello continua a fare la differenza assieme all’autonomia. Per non parlare del sistema operativo che, viste le criticità di Windows 11 nonostante la rispettabile soluzione d’integrazione, continua a risultare più semplice da gestire. Naturale è il divario nelle performance e nei giochi supportati, con ROG Xbox Ally X che fa faville rispetto alla controparte targata Valve. Anche la versione non-X supera quest’ultima senza pensarci due volte, evidenziando l’età di tale PC handheld. Chi, però, non ha una forte necessità di focalizzarsi sui tripla A più recenti e ha già un computer da gaming o una console della generazione attuale, dovrebbe soffermarsi su Steam Deck OLED – o persino LCD per una spesa più contenuta.
ASUS ROG Xbox Ally X è un prodotto assolutamente valido che, a parità di prezzo, sostituisce sotto ogni punto di vista la versione non-Xbox. Per un giocatore che vuole approcciarsi al mondo handheld si tratta di una scelta abbondante e destinata a durare – Windows permettendo. Il consiglio vale, in particolar modo, per coloro che fanno affidamento sul Game Pass come canale d’accesso a un parco titoli decisamente cospicuo e variopinto. Ma è proprio la sua abbondanza che potrebbe renderlo un dispositivo molto più superfluo rispetto a Steam Deck OLED.
La recensione in breve
ASUS ROG Xbox Ally X è un prodotto che non cela la sua natura e il caso d’uso ideale. Rispetto alla controparte “stock” è un po’ più voluminosa, ma anche più potente e facile da usare “out-of-the-box”. Quest’ultimo dettaglio è però solo un’apparenza, dato che dietro la Xbox Full Screen Experience si cela un Windows 11 inibito solo in una sua parte. Questo tallone d’Achille non è impercettibile come auspicato e l’esperienza d’uso potrebbe risentirne, specie se non si ha dimestichezza con il mondo PC. Restano quindi diverse incognite riguardanti la comodità per il pubblico di riferimento, ovvero chi vuole migrare dall’universo console o anche solo avvicinarsi ai PC, seppur nel formato handheld più compatto. Inoltre, se da un lato ASUS ROG Xbox Ally X resta un valido aggiornamento dal modello non brandizzato Xbox, modificato quanto basta per supportare titoli AAA di ultima generazione e venduto allo stesso prezzo di lancio, dall’altro è un po’ più difficile comprendere a pieno l’esigenza concreta lato consumer di questo nuovo modello. Chi ha già Ally X, o un altro handheld, può evitare di fare questo micro-upgrade e godersi comunque la XFSE. Idem chi ha Steam Deck (OLED e non) e non ha l’esigenza di una maggiore potenza. Chi, d’altro canto, non ha un PC handheld e vuole scoprirli, potrebbe apprezzare molto ASUS ROG Xbox Ally X, ma solo con la consapevolezza delle sue criticità.
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Voto Game-Experience
