A tu per tu con un piccolo (si fa per dire) mostro di Asus da 43 pollici, con risoluzione 4k e refresh a 144Hz che promette di far faville non solo su PC, ma anche – e soprattutto – su PS5 e Xbox Series X. Il tutto, però, ad un biglietto di ingresso per pochi.
Sta cosa dei monitor, nelle ultime settimane, sta iniziando a sfuggirci un po’ di mano. Se l’arrivo della next gen e delle famigerate (e introvabili) “3080 e compagnia bella” ha letteralmente fatto impazzire migliaia di appassionati, catapultandoli in una caccia al tesoro consumistica di cui non avevamo più tracce manco dai tempi del rilascio di Wii, l’intero panorama dell’elettronica di consumo e, in senso stretto, di quella che gravita attorno al sempre florido settore del gaming è in costante fermento. Tra headset e tastiere, led come non ci fosse un domani e soluzioni tecnologiche ancor più all’avanguardia da rendere obsoleto il vostro ultimo acquisto di nemmeno due settimane fa, a chiunque abbia due spicci da investire – e una casa molto grande, a onor del vero – non mancano modi per alimentare la propria passione. Ed è qui che, in modo tempestivo e intelligente, si infila la sempre ottima Asus, industria portabandiera dell’evoluzione tecnologica a trecentosessanta gradi che, forte del proprio vessillo ROG, va all’invasione del mercato con un nuovo monitor di cui, credeteci, sentiremo parlare per parecchio tempo. Un “piccolo” mostro di 43 pollici, infarcito di tutti gli standard video che vi possano venire in mente e che, detta in maniera molto povera, cerca di unire le prestazioni fulminee dei migliori monitor da gioco alle dimensioni generose di un pannello TV di nuova generazione. E con questo ASUS ROG Strix XG43UQ, al netto di un paio di piccole sbavature e di un prezzo su cui è bene riflettere qualche minuto, anche stavolta il risultato lo si porta a casa facile.
Stile e Design
La prima cosa che noterete una volta estratto lo Strix XG43UQ dalla propria scatola, incredibile ma vero, è quanto diamine sia enorme l’ultimo nato di casa Asus. Un gioiellino di 43 pollici per 15,3Kg, una combo micidiale che se da un lato farà aumentare la vostra salivazione al solo pensiero di vederci girare sopra qualsiasi cosa a 4K e 120Hz, dall’altro vi farà sicuramente riflettere sul futuro della vostra scrivania. Ma l’intento malcelato di questo Strix, a meno di non fare IKEA di cognome, è quello di impadronirsi rapidamente del salotto e di fare amicizia non tanto col vostro PC – con cui, per dovere di cronaca, andrebbe meravigliosamente d’accordo – ma, piuttosto, con PS5 e Xbox Series X. Che scegliate di utilizzare lo stilosissimo stand (solo quello pesa un chilo, tanto per dire) coi piedini antiscivolo gommati di forma tonda, o che optiate per una soluzione molto più cool appendendo sto ben di Dio alla parete sfruttando l’immancabile VESA Mount 100×100, superato l’ostacolo iniziale del “dove lo metto” tutto il resto è discesa. Non fosse per l’alimentatore dello Strix XG43UQ, che nonostante le dimensioni ciclopiche dell’intero ambaradan è inspiegabilmente esterno – che non è un dramma, per carità, ma una soluzione integrata avrebbe reso il tutto un pelino più aggraziato.
Una volta posizionato l’XG43UQ un po’ dove più vi pare, potrete prendere un minimo di dimestichezza con opzioni e settaggi vari grazie all’inseparabile telecomando – operazione che non dovrebbe richiedervi più di una manciata di secondi per essere completamente operativi. Il monitor non vanta gradi di libertà sull’asse verticale, il che significa che non potrà essere ruotato in alcun modo. Non sarà inoltre possibile modificarne l’elevazione come nei normali monitor, rendendo di fatto la regolazione dell’inclinazione l’unica opzione modificabile a discrezione propria dall’utente.
In termini di design, impossibile non apprezzare la scelta stilistica di Asus, che crea un potenziale sostituto del televisore senza però ereditarne in minima parte l’estetica. Più minimalista e sobria la parte anteriore dell’XG43UQ, con una qualità costruttiva che traspare da subito e delle plastiche che trasmettono senza troppi problemi un buon senso di robustezza. La plastica ruvida con effetto spazzolato è una piacere per gli occhi, e grazie alla scelta di utilizzare cornici molto sottili veicola una piacevolissima prima impressione. Il che è positivo, ma è nulla rispetto a quanto vi aspetta nella parte posteriore: bianco cangiante, grate superiori di raffreddamento stilosissime e linee futuristiche danno allo Strix XG43UQ un piglio aggressivo e cattivo, reso ancor più accattivante dallo stand che, proprio nella parte posteriore, mostra la propria bellezza. Chiariamo da subito un aspetto importante: foste alla ricerca di una soluzione ultra-thin fareste bene a girare i tacchi e a cercare qualcos’altro, alla luce di uno spessore complessivo che potremmo riduttivamente definire generoso. La qualità strepitosa dei materiali, lo stile complessivo e l’abilità di Asus di integrare l’handling in modo ottimale sul fianco destro compensano appieno le richieste in termini di spazio, offrendo una soluzione esteticamente appagante e di facile utilizzo.
Hardware e connettività
Veniamo alla parte più succulenta di questa recensione, quella in cui vi snoccioliamo le meraviglie tecniche che si nascondono nei quasi quindici chili e mezzo di questo Strix XG43UQ. Il supporto alla tecnologia DSC (scritto bello in grande pure sulla confezione) e all’HDR di nuova generazione sono un toccasana, e garantiscono un risultato ottimale in termini di qualità del segnale. Il che, per un pannello VA tradizionale, è un gran bene: la luminanza dichiarata di 750 nit (che tocca un picco di 100 nit, a chiaro favore dell’HDR), il contrasto di 4000:1 e gli 1.07 miliardi di colore (i classici 10bit di profondità) rappresentano un biglietto da visita estremamente interessante per l’hardware Asus, che porta a casa un 90% in termini di gamma DCI-P3 ma, soprattutto, un ottimo 125% per la gamma sRGB. Il tutto, è bene sottolinearlo, con un tempo di risposta che si assesta ad 1ms MRT. Al netto delle varie modalità di visualizzazione presenti (cinque livelli di filtro Blue Light, Game Mode, Shadow Boost e via dicendo), merita una menzione speciale l’introduzione dell’Extreme Low Motion Blur, tecnologia recente di sincronizzazione video che permette di eliminare fenomeni di ghosting nell’immagine risultate. Il che, nel complesso, si traduce in una resa più precisa e fedele delle immagini in movimento, come confermato dalle nostre prove sul campo.
C’è profumo di liaison con PS5 e Xbox Series X nell’aria, inutile nasconderlo, un sospetto confermato dalla compatibilità con NVIDIA G-Sync e, soprattutto, dal supporto ufficiale al FreeSync Premium Pro di AMD. Non doveste capire un acca di queste sigle sconfortanti, vi basti sapere che quest’ultimo porta in dono con sé il famigerato VRR, elemento distintivo delle console di nuova generazione – pienamente supportato, pertanto, dal gioiellino di casa Asus. Che, inutile dirlo, non va certo al risparmio in termini di connettività e supporta nativamente il gioco su console a 4K e 120Hz. Questo è reso possibile dalle due porte HDMI 2.1, a cui si affianca una Display Port 1.4a (con supporto a 144Hz di refresh), due porte HDMI 2.0, tre porte USB 3.0. Immancabile, l’ingresso jack 3.5mm per gli amanti delle cuffie rigorosamente wired e, non ultimo, un secondo ingresso audio qualora voleste sfruttare le due casse integrate da 10W con dispositivi esterni. Infine, rimuovendo un opportuno pannellino di plastica si renderà disponibile anche il connettore AURA Sync, qualora voleste collegare il tutto ad un proiettore RGB.
La prova sul campo
Una volta collegato il tutto e acceso lo Strix XG43UQ, finalmente, giunge il momento di vero godimento. La resa cromatica del pannello è a dir poco sontuosa, con una luminosità da primo della classe e un contrasto dinamico davvero eccellente. Essendo chi vi scrive una persona abbastanza abitudinaria, non poteva mancare il primo test su PS5 con Cyberpunk 2077, che si è rivelato ancora una volta un tripudio di colori sgargianti e di neon accecanti, resi alla perfezione dall’hardware di casa Asus. Le immagini in movimento più veloci sono parse a volte leggermente sfocate, a onor del vero, ma HDR, VRR e tutta la lista di tecnologie che vi abbiamo descritto nei paragrafi precedenti contribuiscono a rendere la resa visiva non semplicemente piacevole, ma a tratti impressionante. Per farci del male ulteriore, abbiamo deciso di testare in modo più approfondito i neri del pannello, cambiando brutalmente genere e indossando i panni di Ethan in Resident Evil Village. Tanto per essere chiari: pretendere il nero assoluto da un pannello del genere, che non l’aveste capito non è certo un OLED, sarebbe forse più ridicolo che assurdo. E se la famigerata backlight dell’XG43UQ non passerà alla storia come la più impercettibile mai vista in un pannello VA (che, ricordiamo, nel biglietto di ingresso non offre il local dimming), il risultato è comunque ben oltre la soglia della soddisfazione: i neri sono corposi, profondi e ben delineati. Il merito va senza dubbio all’accoppiata vincente di HDR (i 1000 nit di picco fanno la loro porca figura, inutile nasconderlo) e contrasto superbo dell’hardware Asus: metteteci pure dei colori così sgargianti da farci perdere un paio di diottrie e vabbè, il nero apparirà “davvero nero” anche solo per un gioco di compensazione.
Un appunto per gli utenti più smanettoni, o chiunque sia alla ricerca di un hardware in grado di dare un significativo vantaggio in termini competitivi: lo Strix XG43UQ vanta una notevole serie di opzioni, tra cui una che va ad agire anche sull’RTC (Response Time Compensation, spesso indicato anche come Overdrive) in modo di ridurre quanto più possibile il tempo richiesto da ciascun pixel per cambiare colore. Se questa opzione riesce in parte ad eliminare alcune “scie” grafiche, specie nelle modalità a 120Hz e 144Hz, non è comunque sufficiente a “migliorare” il tempo di risposta complessivo dell’hardware. Che, comunque, è tutto tranne che mediocre – e ve ne accorgerete in tempo zero, scusate il gioco di parole, sfrecciando per le strade del più recente Forza Horizon. Nel complesso, insomma, lo Strix XG43UQ mantiene la parola data senza eccessivi intoppi, riuscendo persino a non sfigurare in termini di audio: chiaro, le casse integrate da 10W tutto fanno tranne che suonare come una normalissima Soundbar con supporto Virtual Dolby (giusto per volare bassi), ma abbiamo ascoltato sorgenti molto peggiori di questa – quindi ok, bene così. Poi per carità, a fronte di circa 1600€ richiesti per portarsi a casa questo gingillo nessuno vi vieta di essere puntigliosi e pretenziosi come delle novelle Signorine Rottenmeier: ma a volerlo essere davvero, di certo non sarebbe l’audio l’argomentazione principale su cui battere i piedini.
La recensione in breve
Asus sa quello che fa, e con questo Strix XG43UQ infila di cattiveria nei salotti dei giocatori più incalliti uno di quei prodotti che, una volta provato, difficilmente riusciresti a salutare senza un pizzico di magone nel cuore. Un pannello di 43 pollici che si colloca a metà strada tra il mondo delle TV di nuova generazione e i monitor PC, cercando di fondere il meglio dei due mondi in un’unica soluzione, compatibile ovviamente con l’universo PC ma dichiaratamente rivolta ai possessori di PS5 e Xbox Series X. Il risultato funziona e, al netto di qualche problemino con le immagini in movimento, regala una resa cromatica da top di gamma. Il nodo gordiano dell’intera baracca coincide però con il prezzo, una tacca non troppo accessibile che pone inesorabilmente il consumatore di fronte ad un laconico dubbio: a parità d’esborso, meglio portarsi a casa un TV 4K UltraHD OLED di ultimissima generazione con local dimming e nessun problema di backlight, un monitor PC enorme con tempi di risposta pressoché istantanei e supporto a tutte quelle tecnologie che, nel competitivo, possono fare davvero la differenza, o optare per questa soluzione ibrida che, al netto di qualche necessario compromesso, fa comunque le cose come Dio comanda rendendosi di fatto un ottimo compagno di gioco per entrambi gli scenari? Ai posteri, ovviamente, l’ardua sentenza.
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Voto Game-Experience