Il mercato del mobile gaming detiene il maggior numero di giocatori presenti nell’industria videoludica, con un dato approssimativo che identifica 2.2 miliardi di giocatori. In questa manica estremamente larga si identificano diversi tipi di giocatori dove il casual gamer domina incontrastato. La larga diffusione degli smartphone ha permesso una proliferazione capillare di questo fenomeno: difatti si riconosce che 98 persone su 100 hanno almeno un gioco installato sul proprio dispositivo.
Seppur il genere che va per la maggiore sembra essere quello dei Puzzle Games, in questo marasma di categorie gli FPS hanno ottenuto un notevole successo nel corso degli anni, grazie anche a dei giochi dalla notevole qualità come Call of Duty Mobile e PUBG Mobile. Questi due esempi non sono causali: sono due dei giochi più scaricati e giocati dell’intero panorama mobile gaming e sono entrambi sviluppati da due case di sviluppo sussidiarie a Tencent.
Il colosso cinese si potrebbe definire il numero 1 delle pubblicazioni videoludiche su smartphone (anche in altri ambiti, ma in questo caso non ci interessa) con un movimento economico miliardario. Tra i numerosi progetti in produzione da parte delle case di sviluppo legate a Tencent abbiamo anche questo Arena Breakout, definito dagli sviluppatori MoreFunS Studios come un “next-generation FPS mobile game“.
Sarà mai vero? Questo lo scopriremo tra poco, ma vi possiamo anticipare che gli sviluppatori sono riusciti a riportare un’esperienza completa di un gioco su PC su smartphone, seppur grezza e con i suoi limiti. Molti sviluppatori hanno cercato di portare sui nostri amati cellulari dei giochi che si avvicinassero al più possibile all’esperienza di gioco su piattaforme più classiche, però con scarsi risultati. Oggi, invece, ci troviamo tanti titoli molto validi con una propria identità e anche questo gioco ne ha una, però oseremo nel dire che possiede un’ispirazione molto forte. Benvenuti nella recensione di Arena Breakout, quando Escape from Tarkov incontra il mobile gaming.
Arena Breakout è ispirato o uguale a Escape from Tarkov?
Nonostante esistano molti giochi di questo timbro, il titolo di Battlestate Games rappresenta il perfetto esempio per definire questo Arena Breakout. “Squadra che vince, non si cambia” e sicuramente Escape from Tarkov è uno dei survival multiplayer più riusciti negli ultimi anni, ritagliandosi una fedele fetta di giocatori appassionati che giornalmente ci giocano e spendono soldi. Quello di cavalcare l’onda del successo di un gioco e cercare di replicarlo non è semplice, ma Arena Breakout ha una sua identità, nonostante le similitudini.
Questa sua unicità ha dei pregi e dei difetti: sicuramente essere un FPS adattato su mobile gaming è un grande pregio, ma di contro vi subentrano tutte le meccaniche di microtransazioni, battlepass e shop che circondano qualsiasi gioco free-to-play su questa piattaforma. Cose che analizzeremo a breve.
Arena Breakout è un survival FPS tattico multiplayer disponibile per i dispositivi più recenti Android e iOS. Il gameplay si concentra sulla fuga da una delle quattro mappe disponibili, mentre i giocatori cercano di raccogliere risorse, equipaggiamento e armi all’interno dei vari luoghi della città. Il gioco offre una combinazione di elementi di sparatutto in prima persona, elementi di gioco di ruolo e una forte enfasi sulla sopravvivenza. Gli scontri sono estremamente realistici, con un’attenzione particolare alla gestione dell’inventario, alla ricarica delle armi, al movimento tattico e alla strategia di combattimento.
Arena Breakout presenta una modalità PvP (giocatore contro giocatore), in cui i giocatori possono affrontarsi e cercare di eliminarsi a vicenda per ottenere bottino e risorse. Ci sono anche elementi PvE (giocatore contro ambiente), con Bot controllati dall’intelligenza artificiale che possono rappresentare una minaccia per i giocatori. Il gioco offre un sistema di progressione che permette ai giocatori di sbloccare nuove abilità, equipaggiamenti e miglioramenti man mano che avanzano.
Uno degli aspetti più survival di questo gioco è il suo approccio alla gestione dell’inventario. I giocatori devono prestare attenzione al peso e alle dimensioni degli oggetti che raccolgono, poiché influenzeranno la mobilità e l’efficienza del personaggio. In caso di morte, i giocatori perderanno tutto ciò che avevano con sé, a meno che non riescano a “estrarsi” dalla mappa prima di essere eliminati.
Imbastita così sembra di leggere la descrizione di Escape from Tarkov, ma essenzialmente queste sono le feature principali del gioco. Quello che rende il tutto più interessante è l’accessibilità di Arena Breakout: la maggior parte dei processi sono automatici, permettendo di non perdere tempo dimenandosi nei vari inventari o nelle modifiche delle armi. Partecipe di questa cosa è l’HUD, ideata in maniera molto sapiente seppur ormai standard per gli FPS mobile.
Le armi, il gunplay e le (poche) difficoltà nella sopravvivenza
Le modifiche delle armi sono un aspetto fondamentale del gameplay. Il gioco offre una vasta gamma di armi e accessori che i giocatori possono personalizzare per adattarle alle proprie preferenze e stili di gioco. Le modifiche delle armi consentono ai giocatori di migliorare le prestazioni delle armi, aumentando la precisione, la stabilità, la velocità di fuoco e altro ancora.
Le modifiche delle armi vanno dalla semplice sostituzione degli accessori, come mirini, calcio o caricatori, alle modifiche più complesse che coinvolgono parti interne e meccanismi dell’arma stessa. Ad esempio, i giocatori possono installare diverse ottiche per migliorare la mira, impugnature verticali per ridurre il rinculo, silenziatori per ridurre il suono degli spari e molti altri componenti.
Ogni arma ha una serie di slot disponibili per le modifiche, e i giocatori devono fare attenzione al peso e alle dimensioni delle modifiche, poiché ciò può influire sulla maneggevolezza e sulla mobilità del personaggio. Inoltre, alcuni accessori possono richiedere adattatori o adattamenti specifici per poter essere montati su determinate armi.
Il “gunsmithing” (ossia il processo delle modifiche delle armi) è da fare manualmente, ma non rappresenta un difetto per l’accessibilità. Se la gestione dell’inventario può essere anche automatizzata, le modifiche alle armi sono l’elemento fondamentale che porta alla vittoria di uno scontro da fuoco. Quindi poter gestirlo in prima persona, stando attenti sul montaggio e lasciando il processo interamente al giocatore è una cosa davvero ottima ai fini del gunplay.
A proposito di gunplay, come è sparare in Arena Breakout? Bello, appagante e reattivo… ma c’è qualcosa che non va. Tutto il sistema survival e gunsmithing serve poi per arrivare allo scontro a fuoco con altri giocatori o Bot che trova una risoluzione in un secondo o meno. Per chi è affine a questo generi di giochi sa che la reattività o il vantaggio sulle informazioni porta alla vittoria, ma in Arena Breakout è diverso: i personaggi, se adeguatamente protetti con equipaggiamento idoneo – facilmente reperibile nelle mappe di gioco – dovranno essere colpiti da molti proiettili prima di andare a tappeto.
Tutto il feeling survival che il gioco si stava creando, decade sugli scontri a fuoco diventando estremamente arcade e “facili” da gestire. Non si potrebbe definire propriamente un difetto considerando la piattaforma di gioco, ma lo troviamo un peccato perché, per tanti altri aspetti, il gioco presenta molti elementi curati.
Un altro elemento che ci ha fatto storcere il naso è stata l’assenza di giocatori, o meglio, non abbiamo la certezza di aver giocato con altri giocatori. Non sappiamo ben identificare quale sia stato il problema nel matchmaking, perché abbiamo pure provato a cambiare diversi servers in tutto il mondo a scapito dell’elevato ping. Noi in tutte le nostre sessioni abbiamo avuto diversi scontri a fuoco contro personaggi non propriamente reattivi, facendoci insorgere qualche dubbio su chi avessimo davanti. Questo ha reso la nostra esperienza estremamente facilitata.
Prestazioni e microtransazioni
Arena Breakout è sicuramente un gioco di alta fascia per il mercato mobile gaming, mostrandosi bello da vedere ed estremamente dettagliato. Le mappe sono ricche di elementi, come costruzioni e insediamenti, ma non sono da meno le lande devastate dalla guerra. Un particolare pregio è la qualità dei modelli delle armi, talmente dettagliate che gli sviluppatori hanno messo un comando che permettesse di visionare l’arma in gioco. Ad accodarsi a ciò, un’ottimo sound design che riproduce fedelmente suoni nella loro spazialità: cuffia-muniti si può identificare da dove arrivano i colpi e la distanza del pericolo. Un ulteriore ausilio visivo viene fornito dalla bussola in cima all’HUD dove vengono segnati i rumori emanati dalle voci o dagli spari con due differenti colori, rispettivamente bianco e rosso.
Questa qualità ha un prezzo. Il gioco risulta molto pesante in termini di prestazione, richiedendo dei sacrifici ad hardware più o meno datati. Il device dove lo abbiamo provato principalmente è stato un iPhone 11 Pro Max che ha accusato l’utilizzo del gioco: rallentamenti, lag e surriscaldamento del device. Stessi problemi lo abbiamo riscontrato con l’Asus Rog Phone di prima generazione, uno smartphone dedicato al mobile gaming.
Se non possedete un device di ultima generazione con un valido hardware, sarete costretti a fare dei sacrifici sulle impostazioni grafiche per ottenere una migliore esperienza di gioco.
Tasto dolente per molti, ma interessante per altri sono le microtransazioni: in Arena Breakout le microtransazioni sono bilanciate. Tutte opzionali e che non vanno a influire in maniera troppo pesante sulle prestazioni in game. Aiutano sui rifornimenti, sull’estetica delle armi, sui recuperi e molto altro. Ovviamente lo shop è uno di quei elementi che ricevono pesanti modifiche durante la vita di un mobile gaming, quindi le nostre affermazioni potranno essere già datate in occasione della release ufficiale del gioco.
La recensione in breve
Arena Breakout è sicuramente un gioco molto valido all'interno dell'enorme panorama del mobile gaming. La formula di gioco ispirata a Escape from Tarkov funziona in maniera sublime sul nostro smartphone, questo grazie a delle ottime scelte di accessibilità e a un HUD ben progettato. La profondità del survival e del gunsmithing decade a causa di un gunplay troppo arcade, portando così l'esperienza ad essere troppo facilitata per un giocatore meno casual. In tutto ciò abbiamo una grafica di alto livello con modelli estremamente dettagliati, peccato che per poterlo ammirare appieno bisogna possedere uno smartphone di ultima generazione, pena dei sacrifici sulle impostazioni grafiche piuttosto invasivi.
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Voto Game-Experience.