Il nuovo visore per la realtà aumentata e la realtà virtuale Apple Vision Pro ha già scosso il mercato nella serata italiana del 5 giugno 2023. L’annuncio durante il keynote della WWDC 2023 organizzata dal gigante di Cupertino era atteso da tutti. Nessuno, però, si aspettava un dispositivo così immenso, ricco di tecnologie e funzionalità mai viste prima negli headset – o, altrimenti, meno avanzate rispetto alle soluzioni proposte dalla Mela.
Sulla carta si prospetta già il futuro del mondo VR e AR, ma è davvero così? Come può rappresentare l’avvenire del settore se debutta definendosi come il visore “consumer” più costoso al mondo, con i suoi 3.499,99 dollari? Potrà avere un impatto anche sul mondo videoludico? Cerchiamo una risposta a tutte queste domande.
Apple Vision Pro e il mercato dei visori
Anzitutto, come si pone Apple Vision Pro se paragonato al resto degli headset per VR e AR? La scheda tecnica definisce in maniera inequivocabile la sua superiorità rispetto alle soluzioni mainstream note al pubblico. Sotto la scocca i chip proprietari M2 e R1 sono pronti a ruggire e intimorire i Qualcomm Snapdragon usati da Meta e non solo. I display micro-OLED accompagnati da videocamere IR e illuminatori LED per l’eye-tracking sembrano un capolavoro di ingegneria. L’integrazione naturale con device Apple e la partnership con Disney, invece, rendono Vision Pro un’eccellenza lato software per l’intrattenimento e lavori di vario genere.
Chi ha già esplorato il mondo VR/AR conosce bene i dispositivi concepiti per il consumatore medio. Meta Quest 2 è il visore più popolare in assoluto, che ha dato il via alla trasformazione di Facebook in Meta e ha reso la realtà virtuale mainstream. Le sue caratteristiche sono però chiaramente ben distanti dal Vision Pro, complici i tre anni di differenza. Meta Quest 3 è più vicino al prodotto Apple: chip più potente, design più compatto, fotocamere a colori e lenti aggiornate. La qualità visiva, tuttavia, resta superiore nella soluzione Apple, e anche le performance con ogni probabilità risulteranno più elevate. In aggiunta, Meta sfrutta ancora i controller, mentre il Vision Pro si basa esclusivamente sul tracciamento delle mani.
Meta Quest Pro è l’unico visore mainstream che a oggi può essere affiancato alla novità presentata ieri da Tim Cook e soci. Si tratta di un headset il cui focus è posto sull’utilizzo professionale. In altre parole, è consigliato principalmente per lo sviluppo 3D e per un intrattenimento che unisca il reale al virtuale senza soluzione di continuità. Il prezzo è la differenza più evidente: si parla di 1.199,99 euro al posto di 3.499,99 dollari – che si tradurranno sicuramente in una spesa maggiore nel Vecchio Continente. Ancora una volta, però, Vision Pro chiude la sfida in vantaggio a causa di specifiche tecniche superiori.
Infine, paragonare Apple Vision Pro con soluzioni più di nicchia come Varjo XR-3 (il visore AR/VR/XR più avanzato al mondo) e Bigscreen Beyond (il visore più compatto e confortevole al mondo, dotato di pannelli Micro-OLED) non aiuta, poiché si tratta di strumenti molto più complessi, sviluppati per chi conosce eccellentemente il mondo VR e predilige rispettivamente fotorealismo e la migliore combinazione tra comodità e qualità, a un prezzo tutto sommato accettabile.
Bello, ma eccessivo
Apple Vision Pro potrebbe quasi essere definito come un “episodio pilota” nel mondo VR: in che senso? La mela morsicata ha voluto osare, esattamente com’è successo con l’iPhone e i Mac. Prima di loro esistevano già prototipi di smartphone e computer, ma è stata Apple a spingere l’adozione diffusa di dispositivi all’avanguardia, innovando tali mercati. Allo stesso modo, da Cupertino giunge la nuova rivoluzione della realtà virtuale con un dispositivo basato su “oltre 5.000 brevetti” e dotato delle migliori tecnologie possibili per un visore di ultima generazione.
Vision Pro è il futuro della realtà virtuale, ed è anche l’avvenire della realtà aumentata. Ciò giustifica il suo costo sul mercato? Da un lato sì, poiché è un dispositivo premium sotto ogni punto di vista, senza un vero rivale. Dall’altro, invece, no, e Meta – nei suoi pregi e difetti – lo ha dimostrato. La serie numerata Quest è la prima scelta per i consumatori a causa del suo imbattibile rapporto qualità-prezzo, dell’ecosistema di applicazioni e giochi senza eguali nel settore, e della sua capacità di soddisfare le esigenze degli appassionati di VR. Fintanto che il prezzo tra le due alternative differisce di quasi 3.000 dollari, forse non ha nemmeno senso confrontarle direttamente, in quanto Vision Pro rappresenta l’eccesso, mentre Quest 2 e Quest 3 rappresentano la scelta giusta.
La realtà virtuale è già un mondo per pochi; meno di un tempo, ma rimane tale. La Mela ha già chiarito il suo obiettivo: trasformarla nella normalità del futuro. Apple Vision Pro va quindi interpretato come una dichiarazione di intenti, un headset VR/AR non solo per aziende e professionisti, bensì per chiunque desideri un pacchetto completo per l’entertainment, che dimostra l’impegno assunto dal titano fondato da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Rappresenta l’esperienza definitiva? Probabilmente a oggi si avvicina al progetto più totale disponibile ai consumatori di tutto il mondo, ma non tocca i livelli di fotorealismo di Varjo XR-3, o il comfort di Bigscreen Beyond, tantomeno la convenienza ed efficacia di Meta Quest 2.
Il suo futuro nel gaming
Apple Vision Pro è ciò che altri visori devono puntare ad essere, ma ad un prezzo inferiore per alimentare la competitività. Si tratta dell’headset VR/AR apripista per l’adozione di tecnologie avanzate in device più economici, esattamente come gli smartphone Samsung pieghevoli hanno aperto le porte a foldable meno costosi. Ciononostante, è difficile immaginare un suo futuro nel gaming, nonostante il ricco portfolio fornito da Apple Arcade e la dotazione di un chip da computer. Senza ombra di dubbio, invece, le tecnologie presenti in Vision Pro arriveranno anche in molti altri headset rivali nel corso dei prossimi anni.
La rivoluzione parte da qui: si manifesterà concretamente in Meta Quest 4, o in un nuovo visore targato Valve? Ci penserà HTC a ritornare in auge con un’offerta completa e competitiva, o sbucherà un marchio mai sentito prima pronto a sfidare i giganti del metaverso? Meta ha posto le fondamenta, Apple ha costruito le colonne portanti, chi concluderà l’opera?