Nella caotica cornice della Milan Games Week 2018 abbiamo avuto modo di vestire i panni di Leon, nella prima demo giocabile rilasciata da Capcom di Resident Evil 2, titolo disponibile dal 25 Gennaio 2019 su PS4, PC e Xbox One. Nei dieci minuti di provato, in un piccolo box nell’area dedicata a Sony Playstation, a farla da padrone è stato un costante e opprimente stato di ansia, nonostante conoscessimo a menadito la demo proposta.
Pochi secondi dopo l’ingresso nella stazione di Racoon City e recuperato il taccuino dall’agente di polizia divorato dagli zombi, è divenuto chiaro perché questo R.E.2 abbia tutte le carte in tavola per riportare in auge il genere dei survival horror: uno zombie sfonda la porta della stanzetta in cui ci troviamo e, una volta atterrato e superato, inizia una lunga corsa nel buio più totale, mentre i non morti sfondano le finestre e i loro lamenti si sentono provenire dalle spalle di Leon. La piccola torcia che ha con sé permette di illuminare solo piccole porzioni di buio da cui fanno capolino altri zombie (tanto uomini quanto donne), occhi vitrei e passo barcollante. La mira di Leon è imprecisa ma non tanto da impedirgli di arrestare l’avanzata dei non morti; d’altro canto i proiettili sono davvero troppo pochi per sprecarli. Quindi si corre a perdifiato verso l’uscita e solo l’intervento del luogotenente Marvin riesce a salvarci la pelle. Dopo averci ricordato che quello è un brutto giorno per essere un rookie, il superiore di Leon ci regala un coltello da caccia e ci fa notare che il taccuino di cui sopra descrive un percorso alternativo che ci permetterebbe di uscire dalla città. L’esplorazione continua per pochi metri bagnata dalla luce di un paio di lampade al neon prima che il buio prenda di nuovo il sopravvento e con esso gli zombie, in un tetro corridoio che sfocia nella sala conferenze della stazione di polizia. Nemmeno la presenza della sala armi riesce a dare sollievo alle nostre ansie, visto che si tratta dell’ennesimo luogo/enigma nel quale dovremmo tornare più avanti ma da cui, quantomeno, è possibile trafugare un fucile a pompa con solo un paio di colpi; colpi che, per paura di rimanere senza munizioni, abbiamo finito per conservare fino al termine della demo.
Insomma, quello che si evince da subito, fin dai primi dieci minuti di gioco, è che R.E.2 sarà un gigantesco salto in avanti per il survival horror, genere che sembrava essere destinato a una deriva action da cui era impossibile fare dietrofront. Capcom ha restaurato ogni singolo aspetto dell’originale datato 1998, rivisitando e ampliando location storiche come, appunto, la stazione di polizia, senza stravolgerne l’essenza, realizzando così un titolo perfettamente in equilibro tra il rispetto per l’opera originale e la necessità di trasporre il progetto nell’era moderna. A ciò contribuisce e non poco la splendida realizzazione dei personaggi, in particolar modo di Leon, ben lontano dall’uomo visto in R.E.4, con uno spiccato senso dell’humor che mal si conciliava con le atmosfere della serie e più vicino a un bimbo curioso e spaventato che ha finito per trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Gli zombie, poi, generano inquietudine solo per la loro presenza sullo schermo e il numero di nemici che il RE Engine è in grado di gestire è davvero impressionante, senza contare la difficoltà adattiva introdotta da Capcom che la calibrerà sulle reali capacità del giocatore.
In definitiva, le aspettative sono altissime, per un titolo che promette di riscrivere un intero genere con il remake del Resident Evil più amato di sempre.
E il 25 Gennaio sembra sarà sempre troppo lontano…