Sono da sempre un giocatore del tutto “immune” al fascino che i giochi di guida sembrano esercitare con costanza sul grande pubblico. Per questo motivo mi sono avvicinato all’evento milanese per l’anteprima di Onrush con tiepidissime aspettative: sono entrato, mi sono accomodato alle postazioni preparate per l’evento…e ne sono uscito scombussolato nel senso più positivo del termine. Ma andiamo con ordine: Onrush è il nuovo gioco ad opera del team Codemasters, già autori di Driveclub, e promette battaglie adrenaliniche a bordo di automobili corazzate e dotate di “boost” speciali. Non si tratta delle lotte dal clima decisamente più allegro e scanzonato già viste nella serie Mario Kart: questo gioco ti catapulta direttamente in un mondo fatto di competizioni agguerrite, alta velocità e divertimento assicurato.
Onrush mi ha piacevolmente sorpreso, non posso nasconderlo. Come non posso nascondere un certo disappunto nel notare (io ne sono prova vivente) che questo gioco non è tanto atteso nè tanto conosciuto…ma meriterebbe di esserlo, almeno per quanto ho potuto vedere. E’ un gioco di corse ovviamente, ma non del genere che ci si potrebbe aspettare. La voce narrante della sempreverde Emanuela Pacotto ci racconta la storia di un gruppo di amici che, stanchi delle solite gare in auto e delle loro regole, decidono di dare il via ad una “lega” che unisse piloti mezzi matti e con la voglia di lanciarsi a tutta velocità con l’obiettivo di sfasciare gli avversari. In Onrush non esiste il traguardo: le gare si vincono principalmente eliminando gli altri piloti con scontri brutali o spingendoli contro ostacoli sparsi sul tracciato. L’acceleratore è il miglior amico del giocatore, infatti resta premuto per il 95% del tempo ma soltanto perchè il tasto adibito all’uso del Rush è dipendente da una barra a consumo mostrata nella parte inferiore dello schermo. Onrush ruota attorno a questa riserva di turbo: per riempirla è necessario infatti eliminare avversari o gregari NPC, eseguire acrobazie durante la guida oppure soddisfare una delle specifiche condizioni che la propria classe richiede. Le classi sono rappresentate dal mezzo che sceglieremo e, oltre alle modalità standard per incrementare la barra del Rush, hanno altre caratteristiche uniche.
Le modalità di gioco provate finora sono quattro, decisamente diverse tra loro e che variano piacevolmente il gameplay offrendo possibilità di divertimento diversificate:
- Overdrive: Focalizzata sugli scontri duri e puri, questa modalità premia l’utilizzo di Rush e la battaglia attiva. Eliminare gli avversari, eseguire acrobazie, scaricare Rush a tutta velocità per far raggiungere alla propria squadra il punteggio massimo prima della squadra nemica
- Switch: Sempre focalizzata sugli scontri, ma qui dovrebbe vincere la strategia: infatti la squadra ha un numero limitato di rientri, esauriti i quali si perde la partita. Meglio restare in gruppo, aiutarsi a vicenda ed attaccare solo a colpo sicuro…uscir di strada e schiantarsi per un errore di valutazione è facilissimo
- Countdown: Le cose cambiano drasticamente. Sul tracciato sono sparsi vari portali che incrementano di qualche secondo l’indicatore del tempo per ciascuna squadra. Tale indicatore cala costantemente e se si arriva a zero la partita è terminata.
- Lockdown: Forse la più difficile, tosta e strategica delle modalità: una “zona” circolare ben definita si sposta sul tracciato di fronte ai giocatori. Per vincere è necessario guidare con attenzione restando all’interno della zona fino allo scadere del tempo per “catturarla” e fare punto. Ovviamente gli avversari attaccheranno in massa in quella piccola zona: cardiopalma assicurato.
A livello tecnico il gioco si difende generalmente bene, anche se va puntualizzato un certo grado di “anonimato” per i vari piloti: giochi come questo, focalizzati sul multiplayer e sulla sfida, dovrebbero curare molto bene l’aspetto di personalizzazione di character e mezzi a disposizione. Per il resto i tracciati sono ben realizzati, ottimo uso di effetti e soprattutto comparto sonoro da urlo. Ho molto apprezzato le melodie rockeggianti spesso mescolate con effetti “techno” e synth.
Nel caso non si fosse capito, Onrush mi ha particolarmente colpito sia per la sua particolarità sia per come questo inusuale gameplay è stato proposto e realizzato. Un titolo decisamente intrigante che dovrà affrontare la classica sfida dei giochi incentrati sul multiplayer e che non arrivano da software house enormi e super-conosciute: la presenza di giocatori online. Se questo nodo fondamentale si rivelerà funzionale, posso dire fin da ora che il titolo targato Codemasters potrebbe far faville. Speriamo bene.