Mario Odyssey è un capolavoro.
Questo più o meno è il riassunto del nostro provato durante la Milan Games Week e, se non fossero le esigenze redazionali a muovere le mie dita sulla tastiera, probabilmente terminerei il mio articolo qui.
Perché cos’altro si può dire della prossima killer app per Nintendo Switch nonché, ci scommettiamo, ulteriore traino alle vendite di una console che sta facendo faville sul mercato? Niente, ma ci proverò lo stesso.
BIGGER IS BETTER
Odyssey è il Mario in alta definizione che tutti sognavamo da quell’episodio per N64 che ha praticamente scritto la storia del platform 3D.
Ma andiamo con ordine.
A differenza della demo vista durante la Gamescom di Colonia, la build in prova alla Milan Games Week vedeva la presenza di un secondo mondo giocabile, Desert Oasis, di fianco alla già (ampiamente vista) New Donk City che ha fatto storcere il naso a molti fan: troppo simile al mondo reale per alcuni, poco attinente alla serie per tutti gli altri. Ma una delle caratteristiche di Mario è da sempre quella di sapersi reinventare a ogni sua nuova apparizione sullo schermo, di rompere gli schemi senza però perdere la propria identità. La scelta di rendere alcuni stage atipici e volutamente stranianti rispetto a quanto ci ha abituato fin ora il franchise, rientra perfettamente in linea con la filosofia del baffuto protagonista e, ancor prima, di Nintendo. Insomma, possiamo assicurare che girare per le strade della piccola cittadina tra i suoi eleganti abitanti in giacca e cravatta è semplicemente meraviglioso.
Passando sul fronte gameplay, come ormai è risaputo la vera novità in Mario Odyssey è rappresentata dalla presenza di Cappy, il cappello magico del nostro idraulico preferito, attraverso cui sarà possibile non solo attaccare o colpire oggetti e quant’altro a distanza ma, soprattutto, prendere possesso del corpo di nemici; un’alternativa per nulla scontata alle trasformazioni con i classici power-up a cui Mario ci ha abituato. Questa feature risulta vincente sotto tutti i punti di vista e modifica sensibilmente le possibilità di azione del baffuto idraulico: nella Desert Oasis ad esempio, prendere il controllo di un Moe-Eye – per capirci, una testa di una statua Moai con gli occhiali – non è solo divertente, bensì è lo step necessario per raggiungere una delle tante lune (fonte di alimentazione della navetta spaziale del nostro eroe) sparse nel livello.
Il nemico in questione, infatti, gode di un particolare potere e cioè quello di svelare elementi nascosti sulla scena altrimenti invisibili all’occhio del giocatore: nello specifico, dei ponti di pietra che emergono dalle acque mefitiche di un piccolo lago al centro del quale si erge una imponente struttura in pietra. Il ventaglio di interazioni tra Mario e i mondi di gioco risulta, quindi, ancor più ampio di quello che ci si poteva legittimamente attendere. Se a New Donk City Cappy può essere usato per controllare alcuni abitanti, sbloccare percorsi nascosti o, semplicemente, per esplorare in maniera minuziosa alcuni angoli della mappa, nella Desert Oasis, invece, il cappello di Mario dimostra di essere la chiave per estendere le già non indifferenti potenzialità del gameplay, tra l’altro mai così fluido grazie ai 60fps raggiunti da Nintendo Switch. Nonostante tutte queste novità, il cuore pulsante da platform che anima la serie è sempre lì, intatto, con i suoi salti impossibili, i suoi percorsi nascosti e le sue piattaforme da raggiungere. Persino nella semplicità ormai consolidata della serie, Odyssey riesce a stupire, come quando, una volta entrati in un classico tubo verde, ci si ritrova “dipinti” sulla parete adiacente privati della terza dimensione. Un breve passaggio, questo, necessario per raggiungere la cima di una torre nella Desert Oasis ma non è da escludere che possano esservi interi livelli, non ancora mostrati, dedicati al Mario 2D degli albori, quello dell’epoca Nes, icona di intere generazioni.
Insomma, questa nuova prova su strada alla Milan Games Week non ha fatto che rafforzare la nostra convinzione che Odyssey sarà uno dei Mario migliori di sempre, ma preferiamo attendere la release definitiva prima esprimere un giudizio definitivo, nonostante la data di uscita di questo gioco sembra sempre troppo lontana…
Aspettative
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Divertente come non mai
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Graficamente eccelso
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Tante, troppe cose da fare
Dubbi
- Non pervenuti