Qualcuno di voi sicuramente ricorderà Landflix Odyssey, platform “ispirato” alle serie TV e realizzato da un manipolo di sviluppatori romani, i Fantastico Studio. Proprio loro, evidentemente stakanovisti nell’anima, tornano sul mercato a pochi mesi dal rilascio della loro opera più conosciuta con un titolo tutto nuovo, Black Paradox, un roguelike shoot ‘em up a scorrimento orizzontale attualmente in accesso anticipato su Steam.
Ritorno agli anni ‘80
Anno 5027: il cacciatore di taglie Black Paradox è sulle tracce degli Hellrisers, banda armata che imperversa nella galassia capitanata dallo spietato Quantum Black. Una preda ambita, ma non alla portata tutti. Per agguantarla, però, Black Paradox dovrà prima farsi strada tra decine di navette spaziali ostili e mettere al tappeto i sei luogotenenti che militano nelle fila di questo squadrone della morte, boss di fine livello che è possibile raggiungere solo se si riesce a sopravvivere alle incursioni nemiche che lo precedono. Un compito tutt’altro che semplice, vista la quantità di velivoli che tenta di fare la pelle al povero cacciatore e, soprattutto, la mole e la tipologia di proiettili che spaziano sullo schermo: da quelli esplosivi a quelli ricerca, fino ad arrivare alle “fontane” che generano per qualche secondo un turbine di sfere laser. Questo senza contare che in Black Paradox i livelli vengono creati proceduralmente e, pertanto, non si ha modo di prevedere da dove e quando sbucheranno le navicelle nemiche. Nonostante la situazione possa non sembrare delle più rosee, Black può sempre contare su una lunga sfilza di armi, bot e potenziamenti (che aumenterà ulteriormente una volta che il titolo uscirà dall’accesso anticipato) con cui incrementare le speranze di sopravvivenza della Star Phoenix, la sua adorata navicella spaziale che, nel design, ricorda “vagamente” la DeLorean della trilogia di Zemeckis. I Fantastico Studio, come da tradizione, non disdegnano di ricorrere alla citazione, che sia a scopo parodistico o come semplice easter egg, e Black Paradox non fa eccezione: atmosfere, veicoli, colonna sonora Synth-Wave, ogni elemento è un chiaro riferimento alla cinematografia e alla cultura pop degli anni ’80. Anche la scelta di ricorrere alla pixel art per dare forma a Black Paradox risulta particolarmente azzeccata, oltre che splendida visivamente. Merito soprattutto del grande lavoro svolto per diversificare le oltre cinquanta navicelle nemiche (boss compresi) che popolano la galassia, ognuna con il proprio design e la propria tipologia di attacchi.
Tornando a parlare di potenziamenti, grazie al credito ottenuto durante le cacce nello spazio, si possono acquistare chip di modifica per la Star Phoenix nell’apposito garage, che garantiscono incrementi alle statistiche e peculiari abilità. Ovviamente per ottenere le componenti migliori è necessario investire un bel po’ di denaro, difficilmente reperibile in grandi quantità distruggendo semplici navicelle. L’unica alternativa è sconfiggere uno dei sette boss di fine livello anche se, è il caso di dirlo, potrebbe sembrare più facile a dirsi che a farsi. Ognuno di essi infatti vanta un proprio pattern di attacchi estremamente differente da quello degli altri e pertanto sarà necessario affrontarli almeno un paio di volte prima di riuscire a prevederne i comportamenti. Certo, trattandosi di un roguelike morire anche una sola volta equivale a ricominciare l’interno gioco dall’inizio ma in compenso si continuerà ad accumulare credito che potrà tornare utile in futuro. Una volta avuta la meglio sul boss di turno, inoltre, si potrà scegliere uno tra due potenziamenti permanenti rilasciati da quest’ultimo, come bot di supporto o incrementi alle statistiche; purtroppo però non sempre la breve descrizione che li accompagna aiuta a comprenderne gli effetti.
Come in ogni shoot ‘em up degno di questo nome, anche la navicella di Black Paradox può contare su di un attacco speciale, il “Black Paradox”, che porta il medesimo nome del pilota della Star Phoenix. Grazie a questa abilità è possibile invocare una seconda navicella munita di un’arma casuale che supporterà efficacemente il giocare per un breve lasso di tempo.
Degna di nota, infine, è la presenza della modalità co-op a due giocatori che, nonostante renda ancor più difficile riuscire a seguire l’azione sullo schermo a causa della mole di proiettili, risulta essere estremamente divertente.
In definitiva, lo sviluppo di Black Paradox sembra procedere nella direzione giusta, seppure, al momento, permangono alcuni dubbi in termini di longevità, e legati al rischio che, un titolo di questa tipologia, senza ulteriori stimoli per il giocatore, possa venire a noia dopo qualche partita.
Aspettative
- Oltre 50 navicelle nemiche da distruggere e il numero è destinato ad aumentare
- Ottima colonna sonora
- Modalità cooperativa caotica ma divertente
Dubbi
- Basterà incrementare armi e potenziamenti per aumentare l’appeal del gioco?
- La proceduralità dei livelli tende a renderli troppo simili tra loro