Amouranth è ad oggi la streamer femminile più popolare al mondo, e deve molto del suo successo ad OnlyFans, visto che i contenuti che pubblica periodicamente su questa celeberrima piattaforma le stanno facendo guadagnare addirittura oltre un milione di dollari al mese.
Amouranth è finita vittima di un nuovo incidente
Difatti per capire l’entità dello strepitoso successo raggiunto dalla ragazza, la ventottenne americana ha guadagnato solo da OnlyFans oltre $ 33 milioni di dollari nel corso degli anni, con l’imponente montagna di soldi che sta ovviamente aumentando mese dopo mese di attività.
Ma nonostante questo indiscutibile successo di cui gode Amouranth, segnaliamo in questo articolo un nuovo incidente subito dalla streamer nella tarda notte del 12 ottobre, quando un hacker ha violato il suo account per cercare di rubare una grossa somma che la content creator aveva messo da parte.
Quindi attraverso un post su Twitter, la ragazza ha rivelato che il suo account OnlyFans principale con un saldo di $ 900.000 non ancora prelevato è stato violato da un hacker, ovviamente intenzionato a rubarle un’ingente somma di denaro.
Eccovi le dichiarazioni di Amouranth:
“Quindi il mio conto principale OF sul quale avevo un saldo di $ 900.000 non ancora prelevato è stato violato la scorsa notte. Questo è l’avviso che ho ricevuto sul mio computer dopo che hanno provato ad aggiungere le proprie informazioni bancarie…”
Fortunatamente per la streamer quindi l’hacker non è stato in grado di modificare le sue informazioni bancarie con le proprie visto che non è riuscito a verificarle. Detto questo, l’hacker in questione sembra essere stato decisamente capace, visto Siragusa ha affermato di aver attivato l’autenticazione a due fattori, cosa questa che comunque non ha impedito al malintenzionato di agire.
Amouranth ha continuato spiegando che l’unico motivo per cui aveva $ 900.000 rimasti nel suo account era a causa delle impostazioni, visto che è possibile “ritirare solo a una certa frequenza/volume di soldi” dal proprio conto OnlyFans.
