La tassa di Unity per Among Us e i suoi sviluppatori è inaccettabile, come per tutti d’altronde. Ecco perché il team di Innersloth sta pensando di rimuovere almeno temporaneamente il suo videogioco dagli store.
La tassa di cui parliamo, se vi fosse sfuggito, è la novità secondo cui gli sviluppatori devono pagare Unity dopo un certo numero di installazioni raggiunte. La notizia ha creato il caos nell’industria videoludica e ora arrivano le prime reazioni.
Parlando con IGN, lo sviluppatore di Among Us Forest Willard ha spiegato che una delle contromisure prevede la rimozione del gioco, almeno temporanea, in modo da impedirne l’installazione:
Siamo fortunati ad avere le risorse per cambiare motore e non vedo il motivo di pagare Unity per niente mentre effettuiamo il passaggio. Spero che facciano un passo indietro, ma dovrebbero temere la perdita di fiducia che stanno ottenendo con una mossa come questa.
Lo stesso Willard ha indicato Unreal e Godot come alternative per tutti coloro che vogliono far sentire il proprio disappunto a Unity. All’orizzonte c’è anche Luxe, descritto come un motore di sviluppo gratuito, cross-platform e veloce.
In ogni caso, Among Us si unirebbe a Cult of the Lamb, visto che anche gli sviluppatori di Massive Monster pensano di rimuovere il loro gioco a partire dall’1 gennaio. Il tutto a meno che Unity non decida veramente di rivedere la sua decisione. In caso contrario sono a rischio anche giochi come Genshin Impact, Cuphead, Ori and the Blind Forest, Beat Saber e Pokémon Go.
I bet Steam, Epic, Sony, Nintendo, and Microsoft will love having waves of developers pulling their games.
Innersloth has always paid Unity appropriately for licenses and services we use. I'm not a discourse guy, but this is undue and *will* force my hand. https://t.co/zLC9a8lBED
— Forest (@forte_bass) September 12, 2023