Nel corso della GDC 2024 gli sviluppatori dell’industria videoludica si sono riuniti, senza dimenticare la difficile situazione in cui sta versando il settore. Con un gioco di parole, si è dato vita parallelamente a una GDScream, riferendosi al verbo inglese che indica l’atto di urlare.
L’industria videoludica sta cadendo a pezzi intorno a noi e noi ci riuniamo a San Francisco fingendo che tutto vada bene. Prendiamoci un minuto per smettere di fingere e per esprimere che cosa significhi davvero essere uno sviluppatore di videogiochi nel 2024.
Unitevi a noi per un momento collettivo di catarsi e cameratismo. Scendiamo lungo Yerba Buena e quando l’orologio segnerà mezzogiorno concediamoci un bel, grande GDScream.
A organizzare questo urlo pubblico è stato l’ex produttore di Epic Games Caryl Shaw, insieme al designer di Fortnite Festival Scott Jon Siegel. L’evento è stato proprio come descritto, ossia un momento di sfogo per ricordare le migliaia di sviluppatori che hanno perso il lavoro lo scorso anno.
Parlando con PC Gamer, Siegel ha dichiarato:
Quando trovi così tante persone dell’industria videoludica riunite per partecipare a questi eventi, presentazioni e cerimonie di premiazione nelle quali non si nominano i licenziamenti e la situazione attuale, tutto sembra assurdo. In fin dei conti è difficile essere qui e fare finta che tutto stia andando bene nel nostro settore, quando invece la situazione è all’opposto.
Quindi, quello che volevo sinceramente fare era riunire le persone solo per un momento di catarsi, un singolo minuto per dare un colpo a questa GDC e riunirci insieme, anche senza dire nient’altro, per non lasciare che la GDC passi senza un riconoscimento collettivo del fatto che le cose non stanno andando bene e che vogliamo che ci sia un cambiamento.
In questi giorni abbiamo riportato anche un’analisi delle difficoltà degli sviluppatori indie a trovare finanziamenti con cui dare seguito ai loro progetti.