Nei primi anni 2000 gli strategici erano molto giocati su PC, forse erano addirittura nella top 3 dei generi più ricercati dai giocatori. Era l’era di Age of Empires, Empire Earth 2, Rise of Nations, Age of Mythology, Starcraft, Civilization e l’incredibile lineup pubblicata da FX Interactive, che includeva Cossacks, American Conquest, Panzers e l’amatissimo Imperivm. Molti di essi sono ancora in attesa di un rifacimento. I fan di EE2 e RoN stanno portando molta pazienza. Cossacks ha visto l’uscita di un terzo capitolo, mentre Imperivm è arrivato su Steam con una versione HD di Le Grandi Battaglie di Roma.
Ora è il momento del gioco più divino di casa Microsoft, in arrivo anche su Xbox oltre che su PC. World’s Edge e Forgotten Empires sono ritornati sullo strategico uscito nel 2002 per renderlo più moderno, dopo il lavoro su Age of Empires IV. Proprio Microsoft/Xbox ci ha fornito una copia del titolo da provare e, dunque, di seguito vi lasciamo la recensione di Age of Mythology: Retold.
Le grandi novità dall’Age of Mythology originale…
Da avido giocatore del titolo originale, non è stato difficile notare le modifiche applicate in Age of Mythology: Retold. Anzitutto, cambiano le texture di tutti i modelli per i Pantheon disponibili. Ora in 4K, sono un fedele rifacimento di quelle originali, con qualche modifica per una maggiore pulizia e coerenza. La seconda novità principale riguarda il gameplay per i nuovi giocatori: arriva un sistema di priorità per i lavoratori. Ora i villagers potranno lavorare in maniera completamente autonoma, scegliendo tra più preset di raccoglimento risorse a seconda dell’approccio che si vuole adottare nella partita. In questo modo, il focus del giocatore andrà tutto sul combattimento, alleggerendo il micro-management.
Altre modifiche riguardano i poteri divini, che ora possono essere riutilizzati continuamente anziché una sola volta. Al passaggio da un’era all’altra si sbloccano creature mitiche e abilità divine: i giocatori otterranno una unità delle prime, e un uso gratuito delle seconde, per poi potervi accedere nuovamente grazie al Favore, risorsa che ora diventa ancor più importante.
A proposito di ere, ora viene introdotta la Era delle Meraviglie o Wonder Age. Raggiungerla non è semplice, ma porta all’accelerazione dell’endgame riducendo il Favore richiesto per attivare i poteri divini.
…e le più piccole
Attenzione poi alle novità meno evidenti, numerosi tweak e rework che hanno un impatto non indifferente sul gameplay. In primis, le manovre offensive ora rispondono più rapidamente all’input del giocatore e non richiedono un bersaglio fisso. Con il controllo di grandi armate, è sufficiente indicare una direzione generica per ricevere una risposta soddisfacente dall’IA, che assegnerà le unità giuste agli scontri a loro favorevoli. Servirà, comunque, il corretto posizionamento dal giocatore per evitare la rottura dell’esercito.
Le battaglie navali ora includono sin dall’Era Classica tutte le navi del gioco: dai triremi alle barche per assedi, possono essere create tutte per un approccio strategico ben diverso dall’Age of Mythology originale. Le creature marine mitiche, invece, sono legate alle rispettive ere e allo sblocco mediante la scelta delle proprie divinità preferite.
Il pantheon norreno ha ricevuto un rework interessante, con l’aggiunta di unità ed eroi con attacchi a distanza. Rispetto all’Age of Mythology che abbiamo giocato per ore e ore, ora la difesa da unità aeree è più concreta e bilancia la fazione. Inoltre, arriva la Grande Sala, nuovo edificio che recluta la cavalleria e alcuni eroi. Anche per gli atlantidei sono giunte modifiche, tra cui il favore generato dagli oracoli quando posizionati in località della mappa non visibili dal nemico. In generale, tutti i pantheon hanno subito cambiamenti dal titolo originale, alcuni minori e altri più evidenti.
Altre modifiche riguardano il tetto massimo di case costruibili, ergo il numero limite di unità che la propria fazione può avere in campo durante una partita. La generazione delle mappe in Schermaglia è migliorata, con risorse poste in maniera simmetrica per uno scontro più bilanciato.
Il gameplay: un tuffo nel passato, con sguardo moderno
Tutto ciò risulta in un gameplay fedele all’esperienza originale, soddisfando così quella “nostalgia canaglia” dei fan di Age of Mythology, ma comunque differente. I nuovi giocatori potranno entrare nel meccanismo di questo iconico RTS grazie all’automazione dei lavoratori, concentrandosi nella micro-gestione degli eserciti per aumentare le proprie abilità sul campo di battaglia. I veterani, invece, potranno notare un early-game potenzialmente più statico e un late-game più caotico.
Tutti i pantheon disponibili (greco, norreno, egizio e atlantideo) sono quelli originali, con l’aggiunta di Freyr per i norreni a coloro che acquisteranno la Premium Edition o l’Upgrade dalla versione Standard. In questi ultimi casi, si otterranno anche le Espansioni 1 e 2 con due inediti pantheon: quello cinese, e un secondo ancora non svelato. Sfruttando le diverse meccaniche delle fazioni, le tre modalità di gioco e cinque condizioni di vittoria, si ottiene una rigiocabilità pressoché illimitata, rendendo la modalità Schermaglia (contro IA o contro altri giocatori, PvP e PvE) il cuore dell’esperienza. Gli scontri diventano ovviamente più frenetici contro altri player o contro una IA più potente. In ogni caso, Age of Mythology: Retold si rivela proprio ciò che i fan del genere speravano: il grande ritorno di uno strategico fantastico.
La campagna di 50 missioni, infine, porta i giocatori in terre eroiche: dall’assedio alle imponenti mura di Troia, alle distese ghiacciate di Midhgard, passando per le sabbie d’Egitto, l’esperienza è certamente un tuffo nel passato. È una parte di Age of Mythology: Retold che mostra pienamente, peraltro, il lavoro di traduzione e doppiaggio in italiano, non perfetto e in alcuni tratti incompleto (il team è a conoscenza di queste lacune), ma capace di restituire la natura mitica del gioco.
Piccola nota piacevole: i “trucchi” originali di Age of Mythology esistono ancora e, anzi, il team di sviluppo ne ha aggiunti di nuovi, aggiornando i modelli delle bizzarre unità speciali. Ebbene sì, potrete spawnare UFO e ippopotami volanti.
Problemi minimi da risolvere
Durante la nostra prova gli sviluppatori hanno rilasciato degli update che hanno risolto le incertezze principali, tra cui la errata ripartizione dei materiali da raccogliere fissata dal giocatore con il Villager Priority System, errori di localizzazione e ritratti delle divinità che sembravano generati dall’intelligenza artificiale. Pertanto, ora Age of Mythology: Retold presenta problemi minimi. In primis, il pathing dei lavoratori necessita di qualche aggiustamento: spesso i villagers si incastrano tra di essi e con il terreno durante la raccolta di risorse, bloccando la catena produttiva..
I poteri divini più costosi, durante l’Era delle Meraviglie, a nostro avviso diventano troppo accessibili, e causano lo sbilanciamento tra i vari pantheon. Ad esempio, con Gaia e Crono si ottiene l’Implosione di Atlante: raccogliendo molto favore con gli oracoli atlantidei è possibile abusare di questo potere una volta raggiunta la “quinta era”, ponendo immediatamente fine a una partita nel late game. Tutti i pantheon godono di un potere divino estremamente forte nelle fasi finali di un match, ma il rapporto potenza-prezzo è sbilanciato.
A proposito di Gaia, il lavoro fatto per rendere la Dea della Terra più “meta” è lodevole, ma graficamente vanno rivisti certi modelli e l’effetto di espansione del suo terreno rigoglioso. Altra grande assenza grafica riguarda le texture degli scheletri e dei resti di creature e unità sul terreno, un iconico indicatore delle battaglie avvenute durante un match.
L’editor di Age of Mythology: Retold è poi esteticamente vecchio. Si tratta di quello originale con qualche feature aggiuntiva, ma una interfaccia spartana a blocchi, quasi identica a quello della Extended Edition di AoM. La sua utilità è innegabile, e per questa ragione va reso più pratico e piacevole da utilizzare.
Il futuro di Age of Mythology: Retold
Con l’introduzione di nuovi pantheon e il lancio del gioco, ergo un feedback di una community più ricca di giocatori, siamo certi che i lievi problemi di bilanciamento verranno risolti. L’automazione dei lavoratori è veramente un ottimo aiuto ai neofiti, per lanciarli poi verso un ambiente più competitivo con il multiplayer.
A nostro avviso, sarà proprio la community a determinare il futuro del gioco. Con Age of Mythology: Retold, questo fantastico titolo è ufficialmente tornato e, nella sua forma attuale, non delude affatto. Anzi, è davvero eccellente. La creazione di scenari con l’editor in-game e i lavori futuri del team di sviluppo sapranno portare novità ulteriori allo strategico in tempo reale, offrendo ancor più divertimento, modalità di gioco sorprendenti (chi si ricorda le mappe “tower defence”?) e molto altro ancora. Insomma, se il presente è brillante, il futuro è molto promettente.
Qualche nota a margine. Age of Mythology: Retold è ben ottimizzato e ha requisiti minimi poco esigenti, rendendo il titolo giocabile anche su sistemi un po’ più datati. Non abbiamo riscontrato particolari bug e l’utilizzo del controller è sorprendentemente pratico, per quanto si continui a preferire l’uso di mouse e tastiera.
La recensione in breve
Age of Mythology: Retold è divino. Non perfetto, ma eccellente. Il ritorno del mitico strategico del 2002 avviene con i giusti ritocchi, per un’esperienza ancor più accessibile su Xbox e PC. I nuovi giocatori troveranno tutto il supporto che serve per imparare le dinamiche di questo RTS. I veterani apprezzeranno le numerose modifiche applicate e il rifacimento dei modelli, ma noteranno lo sbilanciamento di certe divinità nel late game. La roadmap futura promette ottimi aggiornamenti, mentre l’editor incluso e il supporto alle mod si riveleranno certamente elementi essenziali per la longevità.
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Voto Game-Experience