In occasione della recensione di Age of Mythology: Retold abbiamo già avuto l’opportunità di esaminare la bellezza dello strategico di casa Microsoft, sviluppato da World’s Edge e Forgotten Empires. Il ritorno del concept originale, rinnovato con meccaniche inedite e una grafica rivista eccellentemente, ha già convinto il pubblico e i fan del genere. I DLC pianificati dal team di sviluppo avranno lo stesso impatto?
Una prima risposta la possiamo dare ora, dopo l’uscita della prima espansione, Immortal Pillars. Giunta su PC, Xbox e PS5 lo scorso 4 marzo, introduce il pantheon cinese e una nuova campagna per soddisfare le papille gustative di chi ha un punto debole per la Cina o per l’Asia in generale. Ecco, dunque, la nostra breve recensione di Immortal Pillars per Age of Mythology: Retold.
Cosa introduce Immortal Pillars?
La prima aggiunta allo strategico mitologico è un pacchetto contenente 12 nuovi divinità: abbiamo il maestro della civiltà Fuxi, seguito da Nüwa, dea della creazione e della terra, e Shennong, il dio dell’agricoltura e delle erbe medicinali. Seguono quindi altre divinità selezionabili durante le partite, tra cui il dio delle inondazioni Gonggong, come compagni del nostro pantheon, da cui poi emergono numerosi bonus e creature mitiche evocabili come il Qilin, i draghi Yazi e Qinglong, il Taotie e l’essere senza volto Hundun.
L’esplosione di folklore cinese è meravigliosa anche artisticamente, ma attenzione alla qualità del resto dei contenuti. Difatti, degna di nota è la campagna principale suddivisa in nove missioni. Esse sono ambientate tra sette nuove mappe ottime anche per il multiplayer. La loro combinazione con le divinità a disposizione garantisce ancor più rigiocabilità e splendore ad Age of Mythology: Retold, distaccandosi in maniera evidente dal precedente approccio al pantheon cinese con Tale of the Dragon, l’espansione ad hoc del 2016 per Age of Mythology: Extended Edition.
Altra novità minore è la modalità di gioco Sfide Celestiali. Si tratta di semplici schermaglie contro l’IA ma con una peculiarità: l’introduzione di benedizioni e modificatori dell’Arena delle Divinità, per introdurre più pepe e variabilità su base quotidiana ai match contro il computer. Per quantità di contenuti, sulla carta sembra essere un DLC superfluo e utile solo agli appassionati che da lungo tempo inseguono questa serie ludica. Forse ciò sarà anche vero, ma bisogna valutare attentamente la qualità.
Poche novità, ma sostanziose
Pur avendo una durata di appena cinque-sette ore a seconda della difficoltà selezionata, la campagna trova un distintivo punto di forza nella narrazione e nella proposizione del pantheon cinese. L’esplorazione dei miti cinesi è rapida ma efficace, molto godibile soprattutto grazie all’introduzione di un doppiaggio completo in italiano. A ciò si aggiunge un comparto sonoro pregevole, sia nella musica che negli effetti audio.
Le mappe introdotte variano abbastanza nel layout: la Grande Muraglia consente di dilettarsi in uno scenario 1v1 esplosivo, inizialmente statico ma infine potente. Al contempo, il Fiume Giallo e il Lago Qinghai offrono un’arena più dinamica focalizzata sul dominio dello scenario. Infine, la Via della Seta è una mappa molto più tattica incentrata sul dominio commerciale.
Le divinità secondarie a disposizione si combinano alle tre principali in modi alquanto curiosi, introducendo più asimmetria negli scontri con altre divinità. Durante la campagna e qualche match con l’IA abbiamo constatato qualche problema di bilanciamento soprattutto con Nüwa e la sua caratteristica Terra Prediletta, che automatizza la creazione delle fondamenta e potenzia le costruzioni nei territori benedetti. In questo modo è possibile espandersi molto rapidamente con edifici difficili da distruggere.
Al netto di ciò, le unità mitiche uniche sono molto intriganti e garantiscono maggiore freschezza ad Age of Mythology: Retold che, ad ogni modo, non mostra alcuna carenza di contenuti nella versione base.
Un rapido giudizio finale
Immortal Pillars è un’eccellente aggiunta per Age of Mythology: Retold. Forse la campagna poteva essere più lunga e forse i contenuti aggiuntivi potevano essere di più, dato anche il cartellino proposto. Vanno poi risolti i problemi di bilanciamento affinché questa esperienza extra possa diventare a tutti gli effetti un bonus imperdibile per gli appassionati. Insomma, ci sarebbero diversi aspetti che andavano risolti prima o andrebbero limati il prima possibile.
Tuttavia, la qualità è sensazionale ed eleva indiscutibilmente questo strategico nell’Olimpo, andando forse anche oltre le aspettative – specialmente dati i precedenti discutibili. La profondità ulteriore offerta con queste divinità è considerevole e offre scontri ancor più entusiasmanti, in particolar modo con divinità di altri pantheon già presenti nel gioco. Ora non resta che sperare in futuri DLC con una qualità più alta: se il livello di Immortal Pillars è la base, si spera in un futuro ancor più roseo.