L’arrivo di Age of Empires II: Definitive Edition, il titolo di questa nostra recensione su console Xbox Series X (ringraziando l’onnipresente servizio Game Pass), rappresenta l’inizio dello sdoganamento di un genere, quello dei gestionali strategici, fino a poco fa diretta emanazione ed esclusiva del mondo PC. Vuoi per via di un sistema di controllo non idoneo alla corretta fruizione del gameplay, vuoi per un ritmo di gioco troppo compassato per gli utenti console, fino ad ora, a parte qualche sparuto tentatito (Halo Wars 2 o la saga di Command & Conquer), dal dubbio successo, il suddetto genere non ha mai realmente attecchito al di fuori del mondo della master race.
Ed è stato invece, parte integrante del rilancio dell’ecosistema Xbox come alternativa low cost a quello PC, la pubblicazione di Age of Empires II: Definitive Edition, avvenuta il 31 Gennaio scorso, uno degli strategici gestionali di maggior successo della storia, il punto di svolta di questa empasse. Riuscirà dunque Microsoft a portare, all’attenzione degli utenti console, un titolo di così difficile fruizione, o si tratterà “solo” di una mera operazione pubblicitaria? Scopriamolo insieme in questa nostra recensione di Age of Empires II: Definitive Edition.
Cenni storici di questo RTS
Per meglio comprendere la caratura del progetto sopra descritto, basti pensare che Age of Empires II: Definitive Edition rappresenta uno degli RTS di maggior successo di sempre, accolto ben ventiquattro anni fa, all’atto della sua prima pubblicazione, da un vero e proprio successo planetario, un plebiscito che lo consacrò, di li a poco, nell’olimpo del gaming.
L’eco di questo successo fu talmente ampio da permettere addirittura un porting su PlayStation 2, nell’ormai lontano 2001, operazione che non riscosse successo per via di una conversione 1:1 che ben poco concedeva alla giocabilità, per via del passaggio dal binomio tastiera – mouse al dualshock di seconda generazione.
Maggiore fortuna ebbe invece la ripubblicazione nel 2019, in occasione del ventesimo anniversario, su PC sotto forma di Definitive Edition, comprendente tutte le espansioni rilasciate nel corso degli anni e un reskin grafico atto ad attualizzare, per quanto possibile, un impianto visivo che iniziava a mostrare qualche ruga di troppo.
Le caratteristiche di questo porting su console
Quello che ci troviamo oggi a recensire, “altro” non è che la versione uscita su PC ben quattro anni fa: ci troviamo dunque di fronte al gioco base, migliorato quanto a grafica e gestione del framerate, arricchito da tutte le espansioni rilasciate nel corso degli anni (ed una espansione bonus creata appositamente per il ventennale della pubblicazione) ed una gestione ottimizzata della visualizzazione della mappa, ideata per rendere più fruibile il tutto su console.
Dinanzi a noi si dipanano la bellezza di undici campagne storiche, aventi come protagonisti eroi del calibro di William Wallace, Federico Barbarossa, Il Cid ed Attila l’Unno, tra i tanti presenti: avremo dunque il compito di far prosperare le civiltà sottese ai sopraccitati condottieri, per metterli nella condizione di affrontare (e vincere) le rispettive battaglie, guidando i loro popoli attraverso diverse ere storiche – evolutive.
Quella che ci troviamo di fronte, a differenza della tanto vituperata versione edita per Playstation 2, non è un porting diretto bensì una revisione che sa di riprogettazione: memori della lezione imparata con l’insuccesso della versione per l’allora neonata console Sony, si è lavorato di fino al fine di garantire un passaggio di piattaforma indolore, che non facesse rimpiangere, riuscendoci, la versione originaria per PC.
Al fine di garantire un gameplay fluido il giusto, c’è poco da fare, il binomio mouse – tastiera rimane e rimarrà sempre la scelta ideale per la fruizione di un RTS, si è lavorato in direzione della semplificazione del sistema di comando, puntando a non far utilizzare mai più di due pulsanti per effettuare una singola azione.
Per far ciò si è arrivati ad inserire dei menù radiali contestuali e dinamici, capaci dunque di variare la loro funzionalità a seconda della sezione di pertinenza. Per esser più chiari. attivando dunque il menù radiale, dopo aver selezionato una o più unità di soldati potremo scegliere il loro atteggiamento nei confronti del nemico o dar loro compiti di protezione (pattugliare la zona o proteggere un determinato bersaglio dagli attacchi nemici).
Utilizzando invece il menù radiale su uno degli edifici presenti nella zona si accederà alla sezione contestuale dello stesso che ci permetterà di creare unità produttive pertinenti alla tipologia di edificio selezionato, o di demandare lo stesso ad una altra funzione, il tutto sempre mediante la pressione di massimo due pulsanti. Alla stessa maniera, una attivazione “a vuoto” ci permetterà di costruire edifici produttivi sul terreno selezionato, senza bisogno di attivare unità civili specifiche, che verranno inviate contestualmente dalla IA dopo l’inizio della fase produttiva.
Alla croce direzionale, infine, è assegnato il compito di “switchare” tra le varie unità o di effettuare una selezione multipla di tutte le unità simili mediante una doppia pressione. Così detto può sembrare macchinoso ma, pad alla mano, tenendo sempre conto della necessità di predere la mano con questo sistema di contollo nuovo di pacca, riusciremo a controllare senza patemi di sorta le nostre milizie. A completamento del tutto giunge comunque, per i facinorosi più integralisti, la possibilità di collegare mouse e tastiera per trasformare, di fatto, la propria Xbox in un PC ante litteram.
Strategia, gestione economica e azione, elementi base del gameplay
Come dicevamo pocanzi, quale che sia la campagna intrapresa (ed il condottiero scelto), ci troveremo a guidare la nostra civiltà attraverso diverse ere storiche, tenendo sotto occhio tanto lo sviluppo economico di base del nostro regno, quanto la creazione, gestione ed addestramento delle milizie, al fine di aver ragione, a suon di forza bruta, dei nostri oppositori.
Nulla si ottiene senza i debiti “denari” da devolvere in ricerca e sviluppo: per rimpinguare le nostre casse, dovremo occuparci, innanzitutto, della costruzione di una città, sfruttando le risorse alimentari presenti in un determinato settore ed ottimizzando i processi produttivi costruendo, nei pressi delle stesse, dei punti di raccolta in modo da ottimizzare i tempi di spostamento dei nostri cittadini. Dopo aver impostato le azioni base, sarà nostro compito decidere se automatizzare il tutto, mediante scorciatoie selezionabili, a mo di macro, o se procedere alla gestione manuale della forza lavoro, demandando più unità allo svolgimento di un task, alla fine di velocizzarne la realizzazione.
Nostro compito sarà portare, il più velocemente possibile, la nostra civiltà al limite evolutivo dell’era storica presente, in modo da poter progredire a quella successiva dove, grazie a conoscenze tecnico-scientifiche maggiori, potremo progredire ulteriormente ed essere dunque pronti a sfidare, o a respingere gli assalti, dei nostri oppositori. Interessante sarà inoltre, una volta giunti all’età dei castelli, imparare a costruire fortificazioni atte a respingere, o quanto meno a rallentare, gli attacchi dei nemici e, viceversa, munirsi di attrezzatura bellica capace di garantirci l’accesso nelle roccaforti nemiche.
Le novità su console
L’approdo su console di Age of Empires II: Definitive Edition ci consegna un prodotto che, pur profondamente radicato nell’ecosistema di nascita, sa adattarsi perfettamente a quello di approdo, per via di una serie di accortezze e migliorie, di matrice non squisitamente tecnica, attentamente distribuite nella fase di conversione. Ci troviamo dunque davanti ad una risoluzione 4K nativa (1440p se giocato su Series S), atta a mascherare i quasi ventincinque anni intercorsi dalla prima pubblicazione di questo caposaldo del genere, e ad una palette di colori estesa, atta a sfruttare le capacità dei nuovi schermi.
Ciononostante Age of Empires II: Definitive Edition non fa nulla per nascondere la propria età anagrafica, facendone anzi un elemento di vanto e vanagloria: l’estetica vintage e le animazioni palesemente “old school” rappresentano esse stesse un ulteriore elemento di fascinazione, come a voler sottolineare con orgoglio la remotezza delle proprie origini.
Il comparto sonoro si allinea, in scia vintagista, a quanto visto parlando della controparte grafica. Al netto di un doppiaggio italiano di buon livello, già presente però nella Definitive Edition uscita per PC qualche anno fa, è palese un livello di campionamento non propriamente eccellente, pur supportato da musiche che rendono comunque giustizia alla godibilità del prodotto tutto.
A fare da contraltare a questa sorta di “onanismo anagrafico” vengono però in aiuto una serie di funzioni, come la modalità per daltonici, o le varie guide audio atte a spiegare, passo passo, il significato di ogni elemento a schermo (snervanti, disattivate dopo pochi minuti di fruizione del gioco), oltre che, benvenutissimi, una serie di tutorial atti a spiegare tanto i rudimenti del gamplay, quanto le tecniche avanzate, facendo continui riferimenti all’arte della guerra di Sun Tzu.
Questi ultimi, tenendo fede alla tenacia dell’appena citato condottiero, rappresenteranno una sorta di tortura medioevale, per via dell’elevatissimo livello di difficoltà, quasi a livello competitivo. Il padroneggiamento delle tecniche ivi mostrate ci schiuderà però le porte del successo, permettendoci di svolgere, con velocità e sistematicità, operazioni tattico – gestionali – belliche complesse, sotto forma di vere e proprie “macro organizzative”
Detti tutorial ci risulteranno utilissimi tanto nella modalità offline, vero cuore pulsante della produzione Xbox Game Studios, tanto nelle modalità sfide o schermaglie, che ci permetteranno di sfidare online avversari provenienti da ogni parte del globo, portando al nostro cospetto sfide via via più difficili e probanti, spesso e volentieri al limite del masochismo: ma anche questo è Age of Empires II: Definitive Edition.
La recensione in breve
Age of Empires II: Definitive Edition sbarca su Xbox senza farci rimpiangere la versione PC. Un sistema di controllo riprogettato per sfruttare a dovere il pad, ci consegna un prodotto godibile e ben fatto, pur con evidenti segni di anzianità. Imperdibile, pur se un filo macchinoso, se vi piacciono gli RTS.
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Voto Game-Experience