Una raccomandazione particolare ha raggiunto gli azionisti di Activision Blizzard, per mezzo di una lettera aperta compilata da SOC Investment Group, che invita tutti a non rieleggere nessuno dei vecchi membri del consiglio d’amministrazione, in primis l’AD Bobby Kotick. Una lettera che anticipa di qualche settimana l’assemblea annuale della compagnia, fissata per il prossimo 21 giugno.
Lo scopo è purificare Activision Blizzard dalla presenza dei colpevoli principali degli scandali che hanno visto la compagnia per protagonista:
Bobby Kotick, Brian Kelly, Robert Morgado, Robert Corti, Marry Meyer e Peter Nolan sono le persone più indesiderate, quelle che la lettera vuol vedere presto rimosse dalle loro posizioni nell’azienda: “Ciascuno di questi dirigenti non ha riconosciuto come Activision Blizzard abbia mantenuto per anni un insicuro ambiente di lavoro, segnato da frequenti e ripetute molestie sessuali, aggressioni e discriminazioni di genere, né ha affrontato in modo opportuno la cultura ‘frat house’ della compagnia una volta che questa è stata rivelata pubblicamente dal California Department of Fair Employment Housing (DFEH) nella causa datata luglio 2021”, questo recita la lettera.
La lettera prosegue: “Mentre gli azionisti attendono la valutazione relativa alla fusione con Microsoft da parte delle autorità di regolamentazione antitrust, è loro dovere ritenere gli attuali amministratori responsabili delle loro molteplici mancanze e per il conseguente danno alla reputazione e il calo del prezzo delle azioni”. Il gruppo in questione, SOC Investment Group, dichiara di controllare e gestire oltre 250 miliardi di dollari di patrimonio, e di essere tra i “sostanziali azionisti” di Activision Blizzard.
“Dopo il 20 luglio 2021 (data della causa, ndr), gli azionisti si aspettavano che il consiglio di amministrazione di Activision Blizzard prendesse il controllo della situazione per dimostrare di conoscere i fatti ed essere pronta a migliorare. Si aspettavano una valutazione di ciò che aveva permesso che le condizioni di lavoro presso la compagnia si rovinassero in modo cosi profondo e prevedevano un processo per garantire che in futuro il consiglio disponesse delle informazioni necessarie a riconoscere e fronteggiare repentinamente le molestie e le discriminazioni sul posto di lavoro”:
“Per molteplici mesi, invece, gli azionisti non hanno avuto notizie. Solo a metà novembre 2021 è stata resa pubblica una dichiarazione del consiglio che, nella migliore delle ipotesi, è stata superficiale, non ha chiarito nessuna questione aperta come la data in cui il consiglio è venuto a sapere dei problemi aziendali e ha introdotto un nuovo comitato incentrato sulla cultura del posto di lavoro che non ha ancora compiuto nessuna azione pubblicamente visibile. Questo grado di passività sarebbe deludente da parte di qualsiasi consiglio d’amministrazione, ma vista la gravità della situazione di Activision, tutto ciò è imperdonabile”.
Insomma, i capoccia della compagnia a suo tempo presero sottogamba il rischio, forse convinti che nessuno sarebbe passato dalle parole ai fatti. Poi è arrivata la meritatissima denuncia, e questi soggetti chiaramente indegni delle responsabilità implicite nella loro posizione di lavoro si sono ritrovati al centro di una bufera. Come si usa dire: chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Peccato solo che alcuni, come Kotick, nonostante tutte le colpe se ne andranno con tanti di quei soldi di buona uscita da poter vivere come nababbi per almeno dieci vite.