Activision Blizzard, una delle più grandi aziende attive nell’industria videoludica, si è resa nella storia recente protagonista di alcuni accadimenti di notevole portata che hanno fatto molto discutere.
Questi eventi sono la separazione da Bungie, di cui il COO dell’azienda ha spiegato i motivi che v’illustreremo più avanti in questo articolo, e un licenziamento di massa che ha visto ridurre l’organico di Activision Blizzard dell’8%.
Il licenziamento di massa, che ha lasciato a casa circa 800 dipendenti, è stato deciso dopo l’arrivo del rapporto finanziario del quarto trimestre dell’azienda. La cosa strana è che tale rapporto era tutt’altro che negativo: Il rapporto conferma un fatturato annuo netto di 7,50 miliardi di dollari. Un record senza precedenti per l’azienda che supera di quasi 500 milioni di dollari il record precedente, stabilito nel 2017.
E allora perché operare un simile taglio dell’organico? Il CEO Bobby Kotick ha detto a riguardo che “nonostante i nostri risultati finanziari per il 2018 siano stati i migliori di sempre, non abbiamo realizzato il nostro pieno potenziale. Per favorire il raggiungimento di tale obbiettivo, abbiamo operato una serie di importanti cambiamenti alla leadership”. Appare sottointeso che tali cambiamenti includessero una riduzione dei costi del personale.
Kotaku ha divulgato un report secondo il quale i licenziamenti non avrebbero interessato le divisioni dell’azienda inerenti lo sviluppo dei giochi, eSports e publishing. Sono stati però operati dei licenziamenti anche in alcune filiali di Activision come ad esempio in King e High Moon Studios. I licenziati godranno di un pacchetto risarcimento completo comprensivo di un’assicurazione medica continuata e assistenza al fine di essere inseriti in un nuovo contesto lavorativo.
Parlando invece dell’accennata separazione con Bungie, i motivi sono stati spiegati nel corso di una sessione di Q&A svoltasi nel corso di un incontro con gli azionisti.
Cody Johnson, COO di Activision, si è in tale occasione espresso sulla separazione e sulla cessione dei diritti di Destiny 2. I motivi sono stati esplicati suddivisi in tre punti.
Primo: “Come sapere, non possediamo le basi su cui poggia l’IP di Destiny, e lo facciamo per tutti i nostri franchise maggiori, il che pensiamo non sia solamente un fatto che ci differenzia in questa industria, ma anche un fatto (controllare le basi di un brand, ndr) che ci da modo di muoverci verso nuove esperienze e modelli d’intrattenimento, il che si traduce in nuovi flussi di guadagno e ovviamente economie più alte, quando possiedi in tutto e per tutto una IP”.
Secondo: “Destiny ha valutazioni molto positive dalla critica, offre contenuti di elevata qualità, ma non stata soddisfacendo le nostre aspettative finanziarie”.
Terzo, sintetizzando le parole del COO, sarebbe che la risorsa più limitata di Activision consiste nel talento degli sviluppatori, talento che Bungie stava legando in parte; con particolare riferimento a High Moon Studios e Vicarious Vision che collaborarono allo sviluppo dei contenuti di Destiny 2. Questi talenti potranno ora “grazie all’accordo che abbiamo preso presto saranno libere dopo un breve periodo transitivo”.