Ebbene sì, anche come evidenziato da Bloomberg, un gruppo di “videogiocatori” ha deciso di intentare una causa antitrust federale contro il tentativo di Microsoft di acquisire Activision Blizzard, con il documento principale della Court Dockets che afferma come questa fusione danneggerebbe in modo importante il mercato se completata con efficacia.
Anche un gruppo di 10 giocatori hanno deciso di far causa a Microsoft per bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard
C’è però da precisare come, quantomeno al momento della stesura di questo articolo, questa nuova causa veda coinvolti esclusivamente dieci querelanti, molti dei quali affermano di essere possessori di console PlayStation, PC da gaming e/o Nintendo Switch, con alcuni che hanno anche affermato che attualmente giocano anche su console Xbox.
Analogamente alle lamentele di Sony sull’acquisizione, la causa avvisa che se l’accordo tra Microsoft ed Activision Blizzard dovesse andare avanti, potrebbe essere dannoso in molti modi per l’industria dei videogiochi.
Qui di seguito trovate un estratto dei motivi che hanno portato questi dieci giocatori a fare causa al colosso di Redmond:
“Se la proposta di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft sarà autorizzata, l’industria dei videogiochi potrebbe perdere una concorrenza sostanziale e Microsoft potrebbe avere un potere di mercato di gran lunga superiore, con la capacità di precludere i rivali, limitare la produzione, ridurre la scelta dei consumatori, aumentare i prezzi, e inibire ulteriormente la concorrenza.”
Questa causa registrata presso il tribunale di San Francisco vede presenti un documento ampio con 45 pagine di note, con i dieci querelanti che di conseguenza hanno deciso sostanzialmente di sposare le preoccupazioni di Sony e della FTC. Ovviamente è importante sottolineare come questa causa non spaventerà affatto il colosso di Redmond, attualmente impegnato a convincere i vari enti antitrust sparsi per il mondo che l’acquisizione di Activision Blizzard non danneggerà il mercato se completata.