A partire da oggi A Plague Tale: Requiem ci riporta nella Francia durante il terribile periodo della peste nera. Non sappiamo cosa abbia in serbo il futuro per i fratelli Amicia e Hugo de Rune e prima del lancio del titolo, un messaggio diffuso sui social invitava gli utenti a non fare spoiler in modo tale che tutti i videogiocatori possano vivere l’esperienza fino in fondo.
Non potevano non arrivare online le prime impressioni su Requiem, a poche ore dal lancio il sequel di Innocence si preannuncia ben accolto dalla critica e, mentre i fratelli crescono, il game director Kevin Choteau ha avuto modo di parlare dello sviluppo del videogame e di anticipare il futuro della saga.
Nel corso di un’intervista, Choteau ha spiegato come uno studio come Asobo sia arrivato a sviluppare A Plague Tale: Innocence, arrivato nel 2019 e successivamente abbia potuto mettersi al lavoro sul sequel.
Asobo è noto per aver lavorato alcuni adattamenti videoludici per Disney/Pixar, ma lo studio non aveva alcuna esperienza in questa tipologia di videogame. Con Requiem – afferma il game director, l’idea era quella di prendere tutto ciò che sul primo titolo non è stato apprezzato e migliorarne gli aspetti. Le critiche da parte dei videogiocatori hanno avuto un ruolo fondamentale, il gameplay di Innocence era limitato mentre con Requiem sono state create aree più grandi ed esplorabili.
Amicia e Hugo nel corso degli eventi dovranno fare i conti con i ratti che ormai dominano la Provenza: gli stessi roditori segnano un grosso cambiamento fra il primo e il secondo titolo. In Requiem i topi diventato dei veri e propri nemici, sono più scaltri e più agili rispetto a quelli presenti in Innocence. Lo scopo infatti è stato quello di rendere i topi capaci di raggirare gli ostacoli per raggiungere più facilmente ai protagonisti: nessuno è più al sicuro dagli animali, ora sono capaci di arrampicarsi ovunque e non lasciare più scampo.
Con Requiem si chiuderà la saga di A Plague Tale? Secondo Kevin Choteau la porta rimarrà sempre aperta.
Il game director non poteva non parlare di quanto fosse fiero del lavoro svolto dal suo team di sole 70 persone. Adesso mancano soltanto le opinioni dei videogiocatori, particolarmente importanti per Choteau e il team di sviluppo.
Per ora, afferma lo stesso direttore, la saga è conclusa. La porta però non è chiusa definitivamente, vogliamo attendere anche la risposta dei gamers, vogliamo sapere le loro opinioni prima di prendere una decisione. Sono loro che portano avanti la produzione, se il lavoro non è di loro gradimento allora dovremmo concentrarci su altro.
Dunque se Requiem segnerà o meno la fine della saga incentrata su Amicia e Hugo spetterà solo ai videogiocatori deciderlo. Nel frattempo Kevin Choteau aveva anticipato che, al lancio di A Plague Tale: Requiem, sarebbe stata organizzata una festa in attesa delle prime impressioni: attualmente la media dei voti del videogame su Metacritic si aggira sui 85, forse è il caso che Asobo Studio continui i suoi festeggiamenti.