Game Tengoku si discosta dai canoni degli shmup in due modi: il primo è che non è un bullet hell, per tornare ad essere uno sparatutto in stile classico. Il secondo è la sua ambientazione assolutamente fuori da ogni schema, dove i protagonisti sono intenti a combattere dentro ad altri videogiochi, per liberarli dall’invasione di un programmatore intenzionato a riscriverli a suo piacere.
Un effetto metaludico che buca la quarta parete quasi e ci ricorda una di quelle trovate cervellotiche che siamo soliti trovare in titoli più seri. La finzione scenica è volutamente squarciata quando vediamo il personaggio scelto che si avventura in zone che ricalcano a loro volta le ambientazioni tradizionali di molti generi videoludici o luoghi stessi associati allo svago digitale.
Nel corso dei molti livelli infatti si passa da una sala giochi, sino ad entrare dentro al software vero e proprio e rimbalzare tra lo scenario di un’autodromo a quello dello spazio profondo, da un rpg a 8 bit sino a distruggere i nemici all’intero del codice sorgente stesso, che viene modificato in corsa per lanciarci contro ostacoli sempre più grossi.
A questo si aggiungono numerose altre trovate dense di umorismo, che scherzano con le ambientazioni dei giochi di una volta in modo molto efficace e simpatico.
Game Tengoku insomma, non è il classico shmup, nel suo modo di porsi, tuttavia mantiene una giocabilità estremamente efficiente.
Ciascuno dei sei protagonisti dispone di attacchi personalizzati, diversificandosi rispetto agli altri in modo tangibile (il maialino ad esempio ha delle bombe come fuoco base, potentissime, ma con bassa cadenza di fuoco, mentre altri dispongono di attacchi ad ampio raggio o smart bomb migliori, e via così) e offrendo un discreto margine di rigiocabilità.
Dal momento che il titolo è stato pubblicato vent’anni fa su Saturn, la sua impostazione è quella di uno shmup classico, senza addentrarsi nel filone Bullet Hell che per molti potrebbe essere troppo complicato e ostico. I nemici e i colpi infatti sono cadenzati con ondate incalzanti, ma senza richiedere quella minuzia certosina nei movimenti che invece è la condizione essenziale per sopravvivere in un bullet hell. Questo aspetto rende il tutto più gestibile anche per chi voglia uno sparatutto impegnativo al punto giusto, senza però addentrarsi nella formula che negli ultimi 15 anni ha rappresentato l’unico modo di intendere questo genere di giochi.
Oltre alla modalità arcade classica, è presenta una riarrangiata, dove sono stati aggiunti nuovi livelli e un boss speciale (come nella conversione per Saturn), oltre che una storia composta da alcune scenette comiche narrate sotto forma di dialoghi.
Versione Provata: PC
Voto 7.5
Il gioco è disponibile sia su PC che Playstation 4, possiamo confermare che la versione Steam non presenta censure, al contrario di quella PS4.
Pro
- umorismo e ambientazione molto divertenti e originali
- difficoltà ben calibrata
Contro
- poco originale nelle meccaniche