Dopo un primo tentativo di riportare in auge la serie di Valkyria Chronicles attraverso un inedito capitolo, Valkyria Revolution, atto a rinnovare (o a stravolgere, per molti) totalmente il sistema di combattimento da sempre punto di forza del franchise, SEGA rispolvera il combat system che ha conquistato milioni di appassionati del genere JRPG strategico mediante una quarta iterazione: Valkyria Chronicles 4.
In attesa della sua uscita prevista per il 25 settembre 2018 su PlayStation 4, PC, Nintendo Switch e Xbox One, abbiamo provato per voi le prime due ore di gioco grazie alla demo disponibile presso gli store digitali delle piattaforme sopraccitate.
Ritorno alle origini
Valkyria Chronicles 4 non punta al rinnovamento in termini di gameplay e grafica, ed è palese già dai primi minuti di gioco. Come classico per i primi tre capitoli della serie (di cui l’ultimo mai approdato in Occidente), ci ritroveremo, prima di passare all’effettiva azione in campo di battaglia, all’interno di una mappa su cui selezionare una pedina per decidere a quale figura delle nostre truppe vogliamo dedicare un turno. Da una schermata atta ad illustrare la mappa su cui i nostri soldati si muoveranno, passeremo ad una prospettiva in terza persona: le sorti della battaglia verranno decise proprio in tale frangente, e ciascun turno impiegato per comandare un alleato sarà decisamente prezioso, visto il numero limitato di PC a nostra disposizione (per lo meno, all’inizio di una qualsiasi skirmish).
Impersonato un qualsiasi alleato dell’Unità E, i giocatori familiari al sistema di combattimento dei primi capitoli si ritroveranno immediatamente a casa: la quarta iterazione di Valkyria Chronicles mantiene pressoché inalterate le classi a nostra disposizione (Lanciere, Ricognitore, Cecchino, Ingegnere ecc.) e i relativi pregi e difetti (un Cecchino non avrà mai, ad esempio, la mobilità di un Ingegnere, mentre un Ingegnere non godrà altresì di una mira al pari del primo), aggiungendo di fatto solo un’inedita classe: il Granatiere, in grado di creare micidiali mortai utili a qualsiasi distanza vi troviate. Che si schierino contro di voi avversari nel raggio di pochi metri o artiglieri nascosti in piani elevati della mappa e a prima vista irraggiungibili, il Granatiere saprà colmare praticamente qualsiasi divario, riducendo in polvere con un singolo colpo l’avversario che selezioneremo.
Da quanto testato, la new entry in questione è potenzialmente gamebreaker, irrinunciabile su qualsiasi campo di battaglia; resta da verificare se anche gli avversari potranno trarre vantaggio di tale potenza di fuoco.
Una storia ”disegnata a pastello”
Dal punto di vista grafico, Valkyria Chronicles 4 preserva l’inconfondibile e originale ”stile a pastello” che ha caratterizzato sin dal 2008 le iterazioni principali e numerate della serie, rinunciando ad un possibile approccio neorealistico; non per questo, la narrazione delle vicende difetta di fascino: ciascuna sequenza atta ad illustrare la storia di gioco sarà narrata attraverso le pagine di un diario di guerra, in cui a ciascuna vignetta è associata una determinata cutscene (in piena CG di qualità cinematica, nel caso di scene particolarmente rilevanti) o semplici riquadri – nel caso di dialoghi secondari – da cui si affaccerà un nostro alleato intento a dialogare con un commilitone.
Senza badare ad alcun tipo di accuratezza storica, anche la quarta entry all’interno della serie ambienta le proprie vicende in un mondo a metà tra fantasia e realtà, afflitto da un’interminabile guerra; in un continente chiamato Europa, vige un conflitto insanabile tra Impero dell’Est e l’oppressa Federazione Atlantica; guidati dal capitano Claude Wallace, l’obiettivo sarà quello di respingere l’avanzata delle forze nemiche con ogni mezzo a propria disposizione.
Tra varie peripezie derivate dal secondo conflitto tra le due fazioni sopraccitate, assisteremo, come da tradizione, alla crescita – non priva di difficoltà di base – della nostra unità sia a livello combattivo sia a livello umano. Tra i pregi del primo Valkyria Chronicles risiede sicuramente la sua capacità espressa di dedicare spazio, anche all’interno di una guerra, al lato psicologico della squadra controllata, concetto che anche la quarta iterazione pare volere riprendere: l’augurio è che non lo faccia in maniera superficiale, regalando al giocatore una trama epica e ricca di colpi di scena, in grado di donare nuova linfa vitale ad una serie che meriterebbe più amore da parte degli sviluppatori.