Anche quest’anno torniamo a parlare di ID@Xbox e lo facciamo parlandovi della seconda edizione italiana di uno degli eventi più interessanti per gli interessati al panorama indie, in particolare quello nostrano. Si tratta dell’ID@Xbox Showcase, un tour europeo durante il quale sono stati presentati alla stampa titoli indipendenti che, grazie al supporto garantito da Microsoft, in futuro potremo vedere sulla console di casa Redmond. La tappa italiana del tour, tenutasi martedì scorso presso la Microsoft House di Milano, ha visto come protagonisti una dozzina di giochi, quasi tutti italiani, che gli sviluppatori hanno presentato prima sul palco e successivamente agli stand con delle versioni demo dei loro giochi. Ad aprire le danze c’è stato anche quest’anno Agostino Simonetta, responsabile regionale per l’area EMEA del progetto ID@Xbox, il quale ha ricapitolato in cosa consista il programma, sottolineando che gli sviluppatori indie hanno accesso alle stesse risorse fornite anche ai team di sviluppo legati ad un publisher, sia in termini di hardware che di risorse software quali implementazione del Live, obiettivi e possibilità di inesrire le funzionalità PlayAnywhere. Agostino ha anche snocciolato qualche dato per mostrare come il fenomeno indie stia assumendo sempre maggior impatto anche nel panorama console: 2200 studi di sviluppo hanno ricevuto i devkit per lo sviluppo di giochi su Xbox One, oltre 1000 giochi sono in fase di sviluppo attivo e 450 giochi sono stati pubblicati grazie a ID@Xbox e nel solo 2016 gli indie sonos tati giocati per un miliardo d’ore ed hanno generato un fatturato di oltre 100 milioni di dollari. Inoltre è stato presentato l’Xbox Live Creators Program, un servizio che permetterà a qualsiasi utente (previa registrazione) di cimentarsi nello sviluppo di app che potranno essere riprodotte sulla propria console retail: il servizio non offrirà gli stessi strumenti presenti nel programma ID@Xbox, ma sarà una buona occasione per gli sviluppatori per creare e ttestare le versioni prototipo dei propri progetti prima di aderire al programma. Il servizio è attualmente disponibile per un numero chiuso di utenti, ma dovrebbe partire a pieno regime già quest’estate.
Gamera Interactive è lo studio fondato da Alberto Belli, uno che l’industria dei videogiochi la conosce da un bel po’: ha lavorato per Milestone e Forge 11 (oggi Forge Reply), ha contribuito alla nascita della versione italiana di Eurogamer ed ha scritto per Wired Italia, è stato co-founder di Storm in a Teacup. Attualmente Gamera è al lavoro su Alaloth, un action RPG che il team sta realizzando anche grazie alle consulenze di un veterano del genere RPG come Chris Avellone. Il gioco che però ci è stato presentato è stato Unit 4, platform game in pixelart realizzato in soli 7 mesi che sfrutta le meccaniche di swapping per permetterci di usare i 4 componenti del team ed i poteri peculiari di ciascuno di essi: ultracitazionistico, difficile in single player e dannatamente appagante in multiplayer.
Snake Pass è l’ultima fatica di Sumo Digital, uno degli “outsider” dell’evento: lo studio inglese è attivo dal 2003 ed ha già lavorato in passato con grandi nomi dell’industria, tuttavia Snake Pass è il primo gioco del team autopubblicato. Si tratta di un platform unico nel suo genere nel quale dovremo usare le peculiarità del serpente da noi impersonato per poter esplorare ciascuno dei 15 livelli del gioco, avvolgendoci intorno agli elementi dello scenario e sfruttandoli per poter superare ostacoli altrimenti insormontabili. A parole può sembrare facile, ma fidatevi di chi l’ha provato: non lo è per niente. Il titolo è tra l’altro già disponibile su Xbox One, ma anche Switch, PC e PS4
Altro titolo internazionale dello showcase è Tacoma, gioco in fase di sviluppo da parte di Fullbright, lo studio americano che ha dato i natali a Gone Home. Tacoma è un’avventura in prima persona nella quale dovremo esplorare una stazione lunare e scoprire il mistero che si cela dietro la scomparsa dell’equipaggio. L’atmosfera del gioco sarà uno dei leitmotiv dell’esperienza ed il gioco presenta molte influenze derivanti dalla serie BioShock: non ha caso uno dei fondatori di Fullbright, Steve Gaynor, ha lavorato come lead designer alla famosa saga di Irrational Games
The Way of Life nasce durante una game jam di 48 ore nella quale fu realizzato il primo prototipo del gioco. Il team di svilupo decise di caricare quel prototipo su Steam in modo da poterlo far provare in maniera completamente gratuita a più gente possibile: le numerose recensioni positive hanno convinto i ragazzi di Cyber Coconut (questo il nome del team) ad espandere l’esperienza di gioco inserendo molti più scenari e situazioni. Nel gioco impersoneremo a rotazione un adulto, un bambino ed un anziano: ciascuno dei tre personaggi permette l’utilizzo di meccaniche limitate, corrispondenti alla fascia di età di apparteneza, ed ha una percezione del mondo diversa dagli altri due. L’onirico stile grafico il low poly fa da cornice ad un gioco che vuole parlare di tematiche che toccano tutti noi quali amore, guerra, sogno e morte ed il gioco ci permetterà di osservare diversi finali sbloccabili a seconda delle nostre scelte che potranno essere implicite o esplicite.
Mentre assistevo alla presentazione e pensavo a questo recap mi chiedevo se avrei davvero dovuto parlare di GRIDD: Retroenhanced. Abbiamo conosciuto i tre ragazzi di Antab l’anno scorso in occasione proprio dell’ID@Xbox Showcase e già all’epoca intuimmo le enormi potenzialità del loro titolo che con il tempo abbiamo visto crescere lasciandoci sempre più con l’hype addosso.
Atomine è il gioco che i loro autori definiscono come il figlio di STUNXNET, un worm realizzato nel 2006 dal governo americano per poter sabotare una centrale nucleare iraniana. Quello che i ragazzi di Broken Arms Games hanno realizzato è un twin stick shooter dalla grafica molto minimalista, che fa largo uso di fondali bianchi e neri, nel quale vengono appunto narrate le vicende relative a STUNXNET. Il gioco ha molti elementi tipici dei roguelike quali la permadeath ed i livelli generati in maniera procedurale ed il titolo (una volta terminato) comprenderà 12 livelli, bossfight ed un alto tasso di rigiocabilità.
The Town of Light è un’altro titolo che fu presentato dai suoi sviluppatori, LKA, durante la scorsa edizione dello Showcase e nel corso del 2016 abbiamo visto uscire nei negozi e negli store digitali la versione PC del gioco che abbiamo anche recensito in passato. La Enhanced versione che uscirà per Xbox One comprenderà contenuti aggiuntivi quali una veste grafica più curata, nuove parti di storia, una nuova UI, nuovi documenti storici inseriti nel gioco ed una traccia audio scritta dalla cantante islandese Soley. Il gioco è un horror game che racconta le pratiche messe in atto nel manicomio di Volterra tramite gli occhi di una ragazza che fu portata in quel luogo per essere curata. Si tratta di un horror game che non vuole spaventare il giocatore tramite mostri o jumpscares, ma semplicemente mostrandogli una faccia inquietante della realtà ovvero le barbare pratiche messe in atto nel manicomio.
Anche di Redout vi avevamo parlato in passato: si tratta di un racing game realizzato dallo studio torinese di 34BigThings ed ispirato a giochi come Wipeout o F-Zero. Adrenalinico e frenetico, Redout colpisce per l’ottimo design di scenari e navicelle e per la sensazione di velocità provata dal giocatore. Il gioco ha già riscosso notevole successo su con un 75% di recensioni positive su Steam ed un 81 di Metascore ed ora si avvia per la pubblicazione su console.
Daymare: 1998 è un altro di quei titoli per i quali abbiamo scritto pagine su pagine su Game Experience, così come abbiamo parlato dei loro creatori, Invaders Games: nato dalle ceneri di un fan remake di Resident Evil 2 (progetto annullato per non incorrere in problemi legali con Capcom) questo survival horror in terza persona propone tutte le caratteristiche che hanno reso famosa la saga dell’azienda giapponese, adattandole ad un contesto più moderno ed ad un uso dell’Unreal Engine 4 pensato per enfatizzare la sensazione di oscurità.
Heroes of Normandie è un ambizioso progetto portato avanti dai membri di Cat Rabbit, un progetto che prevede la trasposizione in versione digitale di uno dei più divertenti wargame da tavolo degli ultimi anni, dotato di una buona componente strategica ma capace di attirare anche i neofiti del genere. La versione digitale di Heroes of Normandie riesce a condensare tutte le caratteristiche del gioco da tavolo in un titolo che espande l’esperienza aggiungendo tre differenti campagne, schermaglie e modalità multiplayer. Il titolo è già disponibile su PC ed iPad, ma il team ritiene che l’immediatezza del gameplay ben si sposi con la tipologia di input offerta dal controller della One.
Ultimo ma non ultimo, abbiamo potuto provare ben due titoli realizzati dallo studio spagnolo Tequila Works (autori di Deadlight) ovvero The Sexy Brutale e Rime. Il primo è un’avventura 3D a telecamera isometrica con molti elemnti da puzzle game ambientata in una magione nella quale si sta tenendo un ballo in maschera, ma che per una sfortunata coincidenza di eventi sarà non solo il teatro di una serie di omicidi ma anche colpito da un sortilegio che porterà alla ripetizione ciclica dello stesso evento fintanto che il nostro protagonista non troverà il modo di risolvere il segreto che si cela dietro a questi eventi. Rime invece è una avventura in cel shading dall’aspetto onirco che si incentra sulla figura di un ragazzino che, naufragato su di un’isola misteriosa, dovrà affrontare un incantevole viaggio che lo porterà all’esplorazione dell’isola ed alla risoluzione di enigmi ambientali basati sull’uso delle poche abilità delle quali è dotato il protagonista.