In occasione della recensione di SteelSeries Arctis Nova Pro Wireless abbiamo potuto constatare che ci possono essere delle cuffie wireless da gaming piuttosto importanti sul mercato, anche se paragonate a prodotti audio pensati per gli audiofili come le Beyerdynamic DT 990 Pro, mie alleate nel quotidiano. Nel panorama gaming, però, i produttori tendono a sbizzarrirsi maggiormente focalizzandosi particolarmente su alcuni aspetti specifici del dispositivo. Questo è il caso anche delle Skullcandy Crusher PLYR 720.
Lanciate recentemente nelle versioni Xbox e Multi-Platform, approdano con un cartellino di 259,99 euro. Un costo che le posiziona nella fascia alta del mercato, il che determina anche certe aspettative. Del resto, le SteelSeries citate in precedenza costano appena 40 euro in più. Quindi, questo modello soddisfa tali idee o no? Lo vediamo ora, nella recensione di Skullcandy Crusher PLYR 720.
Il vero focus delle cuffie Skullcandy Crusher PLYR 720
Bisogna anzitutto vedere come vengono vendute queste cuffie. Le Skullcandy Crusher PLYR 720 hanno l’etichetta di Multi-Platform Sensory Bass Wireless Gaming Headset sullo store ufficiale. Ma cosa significa? L’esperienza multisensoriale fa riferimento all’adozione della tecnologia Crusher Bass, ovverosia driver audio proprietari che spingono l’intensità dei bassi in maniera predefinita, regalando alle orecchie un feedback importante. Ogni vibrazione è un impulso fisico sul padiglione auricolare, pronto a far tremare la testa in alcuni contesti specifici. Ad accompagnare questa curiosa soluzione è il supporto al THX Spatial Audio e all’head tracking. Ciò si traduce in un ambiente tridimensionale che segue i movimenti della testa, ergo un palcoscenico sonoro più evidente.
L’accoppiata tra il comparto sonoro THX e una tecnologia focalizzata sui bassi non è una novità. Le cuffie cablate Razer Kraken V3 HyperSense del 2022 hanno proposto una esperienza molto simile, con la conversione dei segnali sonori in vibrazioni e un suono posizionale realistico. In questo caso, però, si tratta di cuffie wireless con open back, una fascia sospesa per l’appoggio sulla testa, cuscinetti in memory foam per le orecchie e un design particolarmente compatto, leggero e futuristico.
Nell’insieme, le Skullcandy Crusher PLYR 720 sulla carta si fanno notare per la loro versatilità. Supportano Bluetooth 5.3 e wireless a 2.4GHz per la connessione a PC, smartphone, tablet e console, Nintendo Switch inclusa. Poi, non manca il boom mic pieghevole e rimovibile. La multipiattaforma colorata di rosso non supporta Xbox, se non attraverso il connettore da 3,5mm. Per chi è un fedele giocatore nella console targata Microsoft, quindi, è necessario scegliere la versione verde.
Il software è decisamente necessario
Particolarmente utile, anzi necessario, è il software Skull HQ scaricabile su PC e smartphone. Non solo serve per gli aggiornamenti firmware, ma fornisce anche il controllo completo del dispositivo. Ci sono un equalizzatore, una sezione per la gestione della tecnologia proprietaria Crusher Bass, e l’attivazione del THX Spatial Audio.
A facilitare l’esperienza d’uso sono i preset per FPS, RPG e altre tipologie di gioco. Oppure, le impostazioni predefinite per gaming, ascolto di musica o utilizzo generico. Se si vogliono provare le cuffie nelle condizioni ottimali per sé, basta svolgere il test audio ESP (Enhanced Sound Perception) attraverso il quale l’equalizzazione viene aggiustata automaticamente in base al proprio udito.
Infine, Skull HQ serve anche a impostare il gain del microfono, personalizzare i LED presenti sulle cuffie, bilanciare l’uso tra chat e gaming, ma anche gestire le varie funzioni dei bottoni presenti sui padiglioni. Difatti, alla destra si posiziona una ruota per abbassare o alzare i bassi Crusher, mentre sulla sinistra si trovano i pulsanti Muto, Power e un joystick con cui aumentare/diminuire il volume, cambiare preset EQ o gestire altre impostazioni. In più, c’è un pulsante Custom la cui funzione va impostata manualmente tramite Skull HQ.
L’esperienza d’uso: buona, ma sbilanciata
I pulsanti appena citati meritano già una prima critica lieve nell’esperienza d’uso. Per quanto utili e pratici da usare, offrono troppe funzionalità e si possono facilmente confondere i comandi causando il caos nelle impostazioni. Altro elemento negativo è la connettività: eccetto per l’uso cablato, abbiamo notato una latenza piuttosto evidente tra audio e video su PC e con Steam Deck sia in Bluetooth che in 2.4Ghz. La situazione migliora solo usando il trasmettitore wireless incluso nella confezione, implicando che una porta USB verrà sempre dedicata alle cuffie, senza poter usare altri ricevitori nelle condizioni ideali. Un ultimo passo falso si trova nel microfono unidirezionale, non proprio facile da posizionare correttamente e troppo sensibile di default.
Un giudizio intermedio riguarda la qualità audio. Se il design open-back purtroppo da un lato rivela una fuoriuscita del suono piuttosto accentuata, cosa invece non evidente nelle Beyerdynamic DT 990 Pro, dall’altro contribuisce ad alimentare l’ottima sensazione del palcoscenico creata dall’uso di THX Spatial Audio e dai driver adottati da Skullcandy. Nell’ascolto di musica, il meglio si presenta soprattutto con brani EDM, rock e metal, specie se si attiva il Crusher Bass. Anche disattivando questa tecnologia, però, il profilo audio denota una esagerazione dei bassi e un lieve sbilanciamento degli alti che, infine, vengono sovrastati e indeboliscono l’esperienza con numerosi dischi.
Veniamo quindi ai pro, in primis la comodità. Il materiale dei cuscinetti è eccezionale e non fa sentire il peso sulle orecchie, tantomeno un calore eccessivo dopo un uso prolungato. Parlando proprio di tempo trascorso con le cuffie sulla testa, l’autonomia dichiarata di 48 ore in 2.4GHz e 38 ore in Bluetooth è piuttosto attendibile. Per massimizzare la durata della batteria bisogna tuttavia disattivare completamente il Crusher Bass e selezionare la modalità giusta. Si tratta comunque di diversi giorni, se non settimane, di utilizzo tipico con una ricarica completa.
Infine, una forte nota di merito alla combinazione di audio spaziale e bassi potenziati in titoli come Battlefield 2042 e Counter-Strike 2. La direzione dei suoni è quasi sempre perfetta, il palcoscenico sonoro è sorprendente e i bassi – per quanto, personalmente, esagerati – garantiscono ogni volta la massima immersione nell’azione degli FPS. Altri titoli dove le Skullcandy Crusher PLYR 720 hanno il loro perché sono sportivi come NBA 2K26, EA SPORTS FC25 e Forza Motorsport. Nei corsistici in particolare, ancora una volta sono i bassi a fare da protagonisti.
La recensione in breve
Tra alti e bassi, le cuffie Skullcandy Crusher PLYR 720 mostrano di voler seguire una direzione e lo fanno in maniera convinta, garantendo comodità, autonomia e un boost poderoso ai bassi che ha un certo effetto, ma può anche non piacere. Nel gaming questi sono chiari vantaggi per chi gioca comodamente sul divano al PC, con console o anche PC handheld, soprattutto a FPS, sportivi e giochi di corsa. Tuttavia, la qualità di costruzione, il microfono e l’esperienza nell’ascolto di brani musicali non sono brillanti. Anzi, sono difetti che stonano con il prezzo fissato dal produttore. In poche parole: un prodotto valido, interessante, ma indebolito.
-
Voto Game-eXperience