Indiana Jones è tornato a far parlare di sé con un’espansione che risponde al nome di “L’ordine dei Giganti” per il gioco base L’antico Cerchio. Questo DLC riesuma ricordi ed emozioni vissuti grazie all’avventura principale, spostando l’avventura nelle profondità romane con enigmi da brivido e un tocco di mistero antico. Non ne abbiamo fatto mistero già nel corso della nostra prima recensione dell’esperienza base, sul come MachineGames abbia saputo catturare l’essenza di Indy, mantenendo quel mix di azione e scoperta che ha reso il celebre professore di storia, interpretato da Harrison Ford, un’icona della storia del cinema. Ma andiamo con ordine, esplorando cosa rende questo contenuto aggiuntivo un pezzo da non perdere.
Il gioco base ha già conquistato cuori con la sua formula immersiva che mescola stealth e esplorazione, in un contesto molto aderente a quello cinematografico. Questo DLC aggiunge un capitolo extra, che si innesta perfettamente nella continuum della narrazione, ampliando la lore e senza stravolgere quanto di già raccontato. È come se fosse un episodio bonus di una serie tv, un extra in grado stuzzicare l’appetito. Preparatevi, dunque, per un viaggio di circa 4-6 ore circa, alla scoperta dei misteri celati nella Urbs Aeterna.
Un mistero “gigante”
L’ordine dei Giganti è ambientato subito dopo gli eventi del gioco, principale catapultando Indy in una missione sotto le strade di Roma. Qui si parla di un ordine antico legato a giganti mitologici e a un crociato senza nome che custodisce segreti millenari. La storia ruota intorno a un artefatto misterioso che attira l’attenzione di nemici subdoli inclusi i soliti nazisti e figure ombrose dell’epoca. Gina la compagna di avventure del professore torna in scena con il suo carisma aggiungendo dialoghi frizzanti e momenti di intesa che scaldano l’atmosfera.
Ancora una volta la narrazione degli eventi di gioco si intreccia con elementi storici reali. Roma con le sue catacombe e rovine antiche diventa il palcoscenico perfetto per un’avventura che sa di polvere e leggenda. Non è una trama epica come il gioco base ma una side quest approfondita che esplora temi di mitologia e fede. Troveremo il buon Indy impegnato a scavare tra le tombe romane, inseguendo indizi su giganti biblici: puro divertimento per chi ama le storie in pieno stile Indiana Jones. Rispetto al gioco principale, qui la posta in gioco è più contenuta, focalizzata sulla risoluzione di puzzle e la scoperta in genere piuttosto che su grandi battaglie globali. Non mancheranno, nella componente narrativa, alcuni plot twist che si legano bene al contesto già delineato dall’avventura base. È un’espansione che arricchisce senza appesantire, ideale per chi vuole rimettersi, ancora una volta, nei panni di Indy.
L’arte dell’enigma
Se c’è un aspetto in grado di caratterizzare L’ordine dei Giganti, beh, questo è sicuramente quello degli enigmi. MachineGames ha alzato l’asticella creando rompicapi che sfidano la mente, senza incedere in frustrazioni di troppo. Pensate a meccaniche che coinvolgono leve antiche, specchi per riflettere luce e persino fotografie per catturare indizi. Ebbene sì, la fotocamera di Indy diventa uno strumento chiave per risolvere misteri, un tocco geniale che aggiunge realismo all’archeologia videoludica.
I vari enigmi offrono una diversificazione non indifferente. Ci sono puzzle ambientali dove occorre manipolare l’ambiente (come spostare statue giganti per aprire passaggi segreti), altri sono più “intellettivi” (richiedendo di decifrare simboli antichi o allineare meccanismi basati su leggende). Nulla di impossibile, sia ben chiaro, ma richiedono osservazione attenta e un po’ di sano trial and error. Rispetto al gioco base, dunque, gli enigmi sono più densi e concentrati in aree più contenute, come le catacombe romane che sembrano dei veri e propri labirinti viventi.
Critiche? Qualche puzzle può risultare ostico a causa della visuale in prima persona che limita la prospettiva generale. Questa limitazione genera dei momenti di frustrazione, soprattutto quando si devono allineare elementi in maniera precisa. Nel complesso è comunque una scelta progettuale ben riuscita. Questi rompicapi evocano i classici adventure game “di un volta” – come Tomb Raider – ma con un sapore unico da Indy. Il DLC, inoltre, adatta la difficoltà in base alle ore di gioco accumulate in L’Antico Cerchio. I veterani vedranno gli enigmi complicarsi, un sistema che sicuramente “premia” (suona quasi come una battuta) i fan fedeli, redendo l’esperienza ulteriormente personalizzata (evitando che sembri troppo facile o troppo dura). In sintesi, gli enigmi sono il motivo principale per tuffarsi in questo DLC portano freschezza e soddisfazione in un pacchetto che allontana il concetto di more-of-the-same.
Tra pugni ed ombre
Oltre al cervello, serviranno anche i muscoli. L’ordine dei Giganti offre anche dei sani momenti di fisicità, con combattimenti che mantengono vivo lo spirito dell’esperienza base. Il celebre archeologo non è un supereroe, ci mancherebbe, è un professore con un cappello e una frusta quindi gli scontri sono caratterizzati da una vena di realismo non trascurabile. Lo stealth rappresenta una buona strategia alternativa alla lotta e funziona bene nelle aree sotterranee, dove l’oscurità aiuta a nascondersi. Si può sgattaiolare via tra guardie naziste o cultisti usando l’ambiente e le coperture offerte (ricordando, per un attimo, i fasti di Dishonored).
Tuttavia il DLC ci è sembrato meno focalizzato sul combat rispetto a L’antico Cerchio. Gli scontri sono sporadici ed utilizzati solo per spezzare il ritmo dei puzzle (onde evitare effetto ripetitività). Questo è un pro per chi predilige la strategia ma potrebbe deludere gli amanti dell’azione pura. Qualche nemico risulta ostico, specialmente in ambienti stretti dove lo spazio limita le mosse. Il problema dell’AI, già segnalato nella nostra recensione del gioco base, non sembra essere stato risolto del tutto. A volte, purtroppo, i nemici non sembrano essere attirati dalla nostra presenza.
Alla scoperta dei tesori nelle profondità di Roma
Il terzo pilastro su cui regge il gameplay è quello legato all’componente esplorativa. L’ordine dei Giganti espande la mappa del Vaticano, esplorando il sottosuolo con tunnel segreti e rovine dimenticate. Non è un open world, sia ben chiaro, ma le varie ambientazioni celano al loro interno numerosi segreti come collezionabili, lettere antiche e artefatti che arricchiscono la lore. Esplorare una tomba gigante ha sempre il suo fascino del mistero, con dettagli di contesto che obbligano il giocatore a prendersi “i suoi momenti”.
Rispetto al gioco base qui l’esplorazione è più lineare, l’atmosfera di mistero aiuta a compensare questa “limitazione”. Le catacombe romane sono rese con cura, piene di echi storici e pericoli ambientali come trappole o crolli. Se si ha voglia di uscire dai binari della storia principale, ci si può divertire ad esplorare ogni angolo della mappa, trovando upgrade per la frusta o nuovi outfit per Indy. Con il passare delle ore, alcuni ambienti possonk risultare eccessivamente bui e ripetitivi, ritrovando dei corridoi molto simili.
Ma la bellezza sta nei dettagli, come iscrizioni latine o statue imponenti che narrano storie antiche. Questo DLC, dunque, riesce a catturare l’essenza di Indy, l’esploratore assetato di curiosità che scava nel passato per svelare misteri. Dulcis in fundo, per i completisti ci sono achievement legati a collezionabili che estendono la longevità oltre le ore base. La classica “sfida nella sfida”.
Lo stile inconfondibile di Indy
Sotto il profilo artistico, L’ordine dei Giganti non sbaglia nemmeno questa volta. Su Xbox Series X gli ambienti sotterranei brillano con illuminazione dinamica, con ombre coerenti alle fonti di luci per intensità e movimento. Le texture delle rovine antiche sono dettagliate al punto da sembrare reali con polvere e muschio che premiano l’incredibile livello di dettaglio. Indy stesso è modellato con cura il suo cappello iconico sventola nei movimenti.
Il motore grafico id Tech rende giustizia a tutte le tipologie di dettagli, soprattutto quelli storici. Pensate, ad esempio, ai riflessi delle pozzanghere nelle catacombe o alle particelle di polvere nei fasci di luce che penetrano nel buio, tutto molto cinematografico. Un aspetto che emerge meglio in questo DLC, rispetto al gioco base, in quanto il tutto si svolge in ambienti chiusi, dove i dettagli sono fondamentali. Problemi rilevati? Solo qualche glitch grafico (come texture che si caricano in leggero ritardo) e alcune animazioni “rigide” per gli NPC.
La componente audio riesce, ancora una volta, a conquistare il nostro plauso. La colonna sonora richiama i classici temi di John Williams con arrangiamenti che pompano adrenalina durante inseguimenti o appesantiscono l’atmosfera durante gli enigmi. Nei momenti di tranquillità, flauti e archi creano quel giusto sottotesto emotivo, che ci invita amorevolmente tra le braccia degli jumpscare non preventivati (ma facilmente intuibili). Quella continuità con l’esperienza cinematografica è assicurata anche dalla musica, in grado di riallacciarsi perfettamente con i capolavori di Spielberg.
La recensione in breve
L'Ordine dei giganti si presenta breve ma intenso. Un DLC che non inventa nulla di nuovo rispetto al gioco base, spostando l'attenzione verso luoghi chiusi. L'ago della bilancia è insito nella componente enigmatica, affascinante (e a tratti diabolica). Ideale per una sessione weekend, tanto basta per arrivare ai titoli di coda. Un'esperienza orientata più sulla qualità che quantità, questo è indubbio, e che magari può lasciare qualche delusione per strada. Dimensione artistica, ancora una volta, encomiabile.
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Voto Game-Experience