Il nome Bennett Foddy non è certamente uno tra i più rinomati nell’industria videoludica. Tuttavia, molti suoi videogiochi si sono rivelati delle vere e proprie hit nella scena indie. Ricordiamo in primis QWOP, gioco flash dove il giocatore deve controllare un atleta con i tasti Q, W, O e P per farlo correre in una gara dei 100 metri piani. Il suo sequel GIRP, invece, dà al giocatore il controllo delle braccia di uno scalatore di pareti rocciose. VVVVVV e Getting Over It with Bennett Foddy sono però i titoli con cui lo sviluppatore australiano ha riscosso più successo, rendendo la frustrazione un elemento imprescindibile delle sue opere.
Ora tocca a Baby Steps, nuovo titolo sviluppato con Gabe Cuzzillo (già creatori assieme di Ape Out) e pubblicato sempre da Devolver Digital. L’uscita è prevista per l’8 settembre 2025, ma noi abbiamo già potuto provarlo per capire fino a che punto si estende la follia di Foddy. Scopritelo nella nostra anteprima di Baby Steps.
Un bebè un po’ troppo grande
La trama intavolata dalle prime clip è piuttosto elementare, non propriamente esaustiva ma lascia intuire la natura del nostro alter ego, Nate. Si tratta di un grande bebè, un disoccupato che spende la sua vita nella casa di famiglia a fare bingewatching su Netflix e godersi One Piece. Sta sempre in pigiama sul divano nel seminterrato, si gode la sua pizza e non sembra intenzionato a uscire di casa.
A sorpresa, però, per magia si trova teletrasportato in un mondo alternativo, dove si vede costretto a camminare. La stessa descrizione fornita da Devolver Digital illustra perfettamente la natura satirica del gioco: “Gioca nei panni di Nate, un fallito disoccupato che non ha nulla da offrire, finché un giorno scopre un potere che non sapeva di avere…mettere un piede davanti all’altro”.
Da qui inizia l’esplorazione di un mondo sconosciuto, resa difficile dall’incapacità di muoversi in maniera naturale e fluida…e dal fatto che Nate è veramente un bambino mai cresciuto. In pochi minuti ci si rende conto della surrealità di Baby Steps, il cui titolo chiarisce immediatamente che si tratta di un walking simulator letterale, fisico e psicologico.
Piccoli passi in un mondo gigante
Una volta usciti dalla piccola zona iniziale, dove si incontra già un primo personaggio che cerca di aiutare Nate, ci si sente immediatamente smarriti. Il mondo è avvolto da una nebbia fitta e può essere esplorato liberamente, individuando solo una manciata di punti di riferimento in mezzo alla coltre. Passo dopo passo, bisogna capire dove ci si trova e per quale ragione si è lì, sbattendo il muso per terra, sporcando il pigiama di fango e rotolando giù per le colline.
Il primo obiettivo di Nate è trovare un bagno, un’impresa che appare titanica dato che l’unico, vero segnale è un falò in cima a una collina. Si può quindi decidere come salirla, individuando l’approccio più veloce o meno frustrante. Fortunatamente, nei circa 30 minuti di durata della demo – considerata una buona esplorazione dei dintorni del falò, che segna la fine effettiva della build d’anteprima – è possibile intuire facilmente il modo ottimale per camminare su più superfici.
A nostro avviso, si tratta addirittura del titolo più semplice a cui avvicinarsi tra quelli creati da Foddy. I controlli sono sufficientemente pratici e la frustrazione è immancabile, ma apparentemente più sopportabile. La colonna sonora composta di versi animali, colpi di strumenti musicali e vari effetti combinati tra loro in modi impensabili è stravagante al punto giusto e, forse, si rivelerà un elemento fortemente caratterizzante nella versione completa.
La follia di Baby Steps non piacerà a tutti
È già chiaro che questo esperimento non piacerà a tutti. Molti giocatori non vi percepiranno alcun senso, ritenendolo un titolo solamente surreale e senza profondità. Al momento, dalla demo ciò non risulta propriamente chiaro. L’impostazione narrativa è minima e impulsiva, ricorda per certi aspetti gli sketch di Monty Python. Il potenziale c’è, quindi, ma sarà possibile inquadrarlo solo al momento del rilascio completo.
Una cosa è certa: quando si tratta di videogiochi stravaganti, Devolver Digital ha sempre saputo accogliere nel suo catalogo alcuni dei migliori rilasciati sul mercato. Crediamo che Baby Steps non sarà da meno e, anzi, probabilmente saprà lasciare un segno molto peculiare all’interno del portfolio Devolver.