H3 Flow NZXT – Recensione: potenza compatta, respiro profondo

La corsa a build da gioco sempre più compatte, specie negli ultimi anni, ha dato nuova vita al mercato dei case micro-ATX: ma se garantire compattezza e compatibilità rappresenta una conditio sine qua non per qualsiasi produttore, è innegabile quanto sia difficile garantire un risultato eccellente sotto ogni punto di vista senza soffocare le ambizioni più “creative” degli utenti più appassionati. All’interno di questo frenetico scenario il nuovo NZXT H3 Flow si propone come qualcosa di più di una semplice alternativa: un telaio progettato specificatamente per garantire un flusso d’aria ottimale all’interno, il pieno supporto all’hardware di nuova generazione e, come sempre quando si parla di NZXT, un’estetica moderna e molto minimal, rappresentano i tre titoli principali di un biglietto da visita sicuramente invidiabile. E non lasciatevi ingannare dalle sue linee essenziali: dietro allo stile del produttore californiano si nasconde una progettazione assolutamente razionale, che ora analizzeremo nel dettaglio.

H3 Flow: design e costruzione

In termini di dimensioni, questo H3 Flow presenta un ingombro di 225 x 400 x 389 mm per un volume interno di 35 litri:  la soluzione NZXT rientra dunque perfettamente nella fascia media dei micro-ATX, senza tuttavia sacrificare in alcun modo la gestibilità interna. Ad un primo sguardo, il telaio in acciaio SGCC con pannelli in vetro temperato (trasparente per la versione bianca, fumé per la nera) fa indubbiamente la propria figura, trasmettendo solidità e una sensazione di qualità decisamente superiore a quanto riscontrato in molte alternative nella stessa fascia di prezzo.

La filosofia estetica di NZXT, anche in questo case, salta immediatamente agli occhi: linee pulite, nessun fronzolo RGB preinstallato e mesh ultra-fine su pannelli frontali e superiori – una scelta che non vuole solo confermare la linea estetica del produttore ma, al contempo, punta ad una ventilazione passiva costante. Anche la shroud dell’alimentatore è forata, fattore che nell’economia “function first” di questo case contribuisce ulteriormente al ricircolo costante dell’aria.

Compatibilità senza compromessi

Non lasciatevi ingannare dal il form factor ridotto di questo H3 Flow: il case NZXT si dimostra invece molto più permissivo del previsto quando si parla di componenti supportati. La lunghezza massima della GPU varia da 317 mm (con radiatore e ventole frontali) a 377 mm senza ventole anteriori – la compatibilità con le nuove GPU NVIDIA 50, insomma, è garantita. Un dettaglio tutto tranne che trascurabile, se consideriamo quanto l’aumento costante delle dimensioni dei modelli di fascia alta sia oramai la norma.

Il case supporta dissipatori ad aria fino a 170 mm di altezza e PSU per una lunghezza massima di 185 mm, offrendo anche un giusto margine per configurazioni ATX standard con alimentatori modulari. C’è tutto lo spazio che serve per garantire un cable management fatto con ogni attenzione del caso: 31,5 mm dedicati al cable routing, con l’aggiunta di canaline integrate e punti di ancoraggio specifici che aiutano non poco anche un utente meno esperto durante le fasi di assemblaggio.

Chiude l’elenco delle feature più salienti la compatibilità nativa con schede madri “back-connect” di ASUS, Gigabyte e MSI, una scelta a dir poco lungimirante che fa sornionamente l’occhiolino a quei builder che proprio non sanno rinunciare alla pulizia visiva dell’interno.

Una gestione termica da primo della classe

Inutile nascondere che il punto di forza di questo H3 Flow sia l’incredibile gestione termica. Il case supporta un massimo di sette ventole (2x frontali, 2x superiori, 2x inferiori e 1x posteriore) e ben tre radiatori: 280 mm frontale, 240 mm superiore e 120 mm posteriore. La compatibilità con soluzioni AIO, insomma, è una caratteristica praticamente nativa.

Il case include di serie una ventola F120Q (CV) da 120 mm preinstallata. Analizzandone da vicino le specifiche (1350 RPM, 60.2 CFM e rumorosità contenuta attorno ai 24.1 dBA), è abbastanza evidente che non stiamo parlando di una ventola top di gamma – ma quanto disponibile si conferma comunque più che sufficiente per un minimo ricircolo iniziale. Viene tuttavia da sé che, per sfruttare al massimo il potenziale del case, vi raccomandiamo caldamente l’utilizzo di un setup push-pull frontale o l’adozione di AIO custom.

Non mancano ulteriori accortezze che, ancora una volta, confermano la bontà del design di casa NZXT. Il filtro antipolvere frontale integrato e le griglie inferiori removibili, ad esempio, permettono di eseguire le routine di pulizia periodica anche agli utenti più pigri. Il produttore californiano semplifica ulteriormente la vita all’utente con un sistema tool-free per i pannelli: montaggio e pulizia diventano operazioni rapide e alla portata di tutti, anche per quella frangia di utenti che, in un modo o nell’altro, non ha mai assemblato un PC gaming in vita propria. Anche in questa occasione H3 Flow dimostra come sia possibile conciliare funzionalità e stile senza scendere a compromessi.

Connettività e storage

Il pannello I/O è essenziale, questo oramai l’avrete capito, ma dotato di qualsiasi porta sia necessaria in termini di connettività: 1x USB 3.2 Gen1 Type-A, 1x USB 3.2 Gen2x2 Type-C e 1 jack audio combinato. Converrete con noi che tutto sia ragionevolmente in linea con le esigenze di un utente moderno.

In termini di storage, il case offre 1+2 bay da 2.5” e 1 slot da 3.5”: senza dubbio, si tratta di una configurazione abbondantemente sopra la sufficienza per build da gaming o workstation leggere, vista e considerata la diffusione di SSD NVMe installabili direttamente su MoBo.

Confronto diretto con la concorrenza

Più che lecito, giunti a questo punto, approfondire il confronto di questo H3 Flow con i principali concorrenti all’interno del segmento micro-ATX. Il case NZXT non si lascia impressionare, e dimostra una maturità progettuale invidiabile sia in termini di ottimizzazione dello spazio interno, sia quando si parla di supporto per il sistema di raffreddamento. A differenza di case come il MasterBox Q300L, che limita la propria offerta al solo supporto per i radiatori frontali, il modello di NZXT consente l’installazione di radiatori fino a 280 mm sul frontale e 240 mm nella parte superiore: più spazio, più ricircolo d’aria, ma anche – per i builder più appassionati – una flessibilità che spalanca le porte a configurazioni AIO decisamente più performanti.

Anche la compatibilità con le GPU di fascia alta di nuova generazione è un tratto distintivo che eleva l’H3 Flow dalla massa: la possibilità di ospitare schede video lunghe fino a 377 mm (a patto però di rimuovere le ventole anteriori) lo rende a prova di futuro, a differenza di altri candidati interessanti – come l’ottimo Asus Prime AP201 – che si fermano grossomodo attorno ai 338 mm.

Inutile sottolineare quanto il volume interno rappresenti un punto a favore schiacciante, specie a fronte della compattezza esterna che contraddistingue il case. I 35 litri effettivi permettono all’H3 Flow di offrire un agio di tutto rispetto – ancor più significativo se, a titolo d’esempio, andiamo ad analizzare la capacità interna dell’Antec NX200M (inferiore ai 30 litri e, proprio per questo, decisamente più limitante durante le fasi di assemblaggio).

E, in questo biglietto da visita particolarmente invidiabile, non dobbiamo dimenticarci della qualità costruttiva: l’uso di acciaio SGCC e vetro temperato garantiscono un feeling premium che difficilmente si riesce a riscontrare nella concorrenza – che, pur posizionandosi su fasce di prezzo similari, optano talvolta per sacrificare il pregio di alcuni in favore di un risparmio che, alla lunga, rischia di andare a riverberarsi anche sull’esperienza d’uso.