Chi ha giocato almeno una volta a Sea of Thieves con i propri amici conosce le potenzialità dei titoli PvPvE. Certo, è necessario che il pacchetto base sia ben costruito e coinvolgente, ma con il gruppo giusto è possibile godersi avventure coop per ore e ore senza stancarsi. Ci vogliono molta intesa e anche un po’ di goffaggine per divertirsi. Più di tutto, però, sono necessari la giusta ambientazione e un pizzico di innovazione, un guizzo creativo che faccia spiccare il gioco.
È qui che gli sviluppatori Hologryph (noto già per Party Hard 2 e Secret Neighbor) e TowerHaus entrano a gamba tesa, cercando di proporre un’esperienza simile al titolo firmato Rare, ma meno leggera e decisamente più survival. Lo si potrebbe definire un incrocio tra Sea of Thieves e Rust, con mech dieselpunk esteticamente degni del gioco da tavolo Scythe. Scoprite di più al riguardo nella nostra breve anteprima di SAND.
Gli elementi caratterizzanti di SAND
Come già anticipato, il cuore di SAND è tratto da Sea of Thieves. Similmente al piratesco multiplayer pubblicato da Xbox Game Studios, questo videogioco lancia il giocatore a bordo di una base mobile e in un mondo da esplorare per trovare tesori e risorse, sopravvivendo agli attacchi di altri esploratori. Al posto del galeone si ottiene un camminatore dieselpunk chiamato Trampler o “travolgitore”, disponibile sia in versioni stock e preparate ad hoc per equipaggi di diverse dimensioni, sia in versioni personalizzabili attraverso un editor.
L’editor consente di selezionare la grandezza del Trampler e modificarne la struttura, aggiungendoci moduli specifici, armi alternative e ulteriori accessori. Una partita dopo l’altra si comprende quale tipologia di travolgitore si desidera e, per di più, non v’è nemmeno nulla di cui preoccuparsi per quanto riguarda la velocità. Difatti, ogni giocatore può intraprendere un viaggio in solitaria ottenendo un boost alla velocità. Al contrario, chi si getta in un match con un equipaggio completo ha più potenza di fuoco e un movimento più lento.
Ciò porta con sé diversi vantaggi e svantaggi nel mondo desertico di SAND, che crea un immaginario nel 1910 dove le potenze imperiali europee sono riuscite a esplorare altri pianeti ed espandersi nello spazio. Le battaglie hanno luogo in una di queste località lontane dalla tanto amata Terra, dove però un disastro climatico ha reso il nuovo pianeta un deserto da esplorare al fine di ricavare più risorse possibili.
Un FPS che non perdona
L’esplorazione avviene in prima persona, sia a bordo del Trampler che scalando le varie dune. Avamposti e luoghi chiave come fabbriche e antenne attendono i più temerari a caccia di tesori nascosti, ma anche risorse con cui craftare altri oggetti e riparare il mech quando si ricevono danni ingenti. Bisogna inoltre restare attenti durante le fasi di movimento con il travolgitore, in quanto il rischio di surriscaldamento è dietro l’angolo.
Per quanto concerne la porzione FPS, SAND propone al giocatore un arsenale ancora limitato ma rispettabile, adeguato a qualsiasi combattimento, ravvicinato o a distanza che sia. La loro estetica preserva la natura dieselpunk ed è perfettamente coerente con il contesto storico, mantenendo anche una rapidità di fuoco alquanto bassa. Ciò comporta che le battaglie, a piedi e a bordo dei mech, sono lente e hanno una certa complessità.
Esattamente come su Sea of Thieves, si può invadere abilmente un mezzo a piedi per dare più pepe ancora alle battaglie tra Trampler. Se invece si rimane a bordo di essi per lotte a distanza, il tutto si rivela una sfida davvero ardua a causa di fattori come il terreno ondulato, l’andatura altalenante del mech e la combinazione di potenza di fuoco e struttura personalizzata della base. Ne consegue che il consumo delle risorse, sia per i combattimenti con mech che per gli scontri a fuoco, può rivelarsi particolarmente elevato.
La prova del gameplay: buon concept, ma…
Nell’insieme, quindi, il gameplay può apparire promettente date le premesse. In verità, in questa breve anteprima a cui abbiamo avuto accesso abbiamo potuto sia comprendere le potenzialità del concept, sia riconoscere i suoi attuali difetti.
Se il lancio in accesso anticipato è stato posticipato ci sono diversi motivi, riassumibili in un’espressione: immaturità. SAND è un gioco che ha bisogno di terreno fertile dove fiorire, al momento è un fiore che va trapiantato. La porzione artistica ha già raggiunto un livello in cui una certa qualità è riconoscibile. Lo stesso vale per il fronte UI e comparto sonoro.
Nel resto, però, serve ancora parecchio lavoro. Animazioni poco fluide, numerosi bug con il crafting e la gestione degli oggetti nell’inventario, problemi con il movimento del Trampler e del personaggio quando si trova a bordo di esso. A ciò si aggiungono un’illuminazione altalenante e una resa grafica mediocre. Tutto ciò include un’ottimizzazione decisamente rivedibile e su cui gli sviluppatori stanno già lavorando.
Fortunatamente questi ultimi hanno fatto la scelta giusta, optando per il rinvio del debutto di SAND. I primi playtest a cui abbiamo avuto accesso assieme ad alcuni membri della community indicano chiaramente che il progetto va rivisto in molte sue parti. La buona formula ideata e presente, al momento, tra le mani ha bisogno di numerosi interventi prima di poter splendere.