Uno degli incipit più abusati nella narrazione videoludica è indubbiamente quello dell’invasione della Terra – o in qualche caso, dell’intera galassia – da parte di una forma di vita aliena. Come non citare, vagando avanti e indietro nel tempo, Galaga, Mass Effect, Space Invaders o Serious Sam, titoli in cui il nostro amato pianeta azzurro non è che un grande bersaglio al centro del cosmo, facile preda degli ospiti indesiderati provenienti dallo spazio.
L’ultimo titolo in ordine temporale a ricorrere al sopracitato espediente è Graceful Explosion Machine, shoot ‘em up dal gusto vagamente retrò sviluppato dai ragazzi di Vertex Pop e disponibile per PS4, Nintendo Switch e Steam. Una scelta, questa, ben precisa, che si configura non solo come un tributo ai coin-op del passato ma anche come una chiamata alle armi per quei videogiocatori, cresciuti a pane e titoli arcade, in cerca di un grado di sfida non proprio alla portata di tutti.
SEMPLICITÀ GEOMETRICA
Dietro a una veste grafica semplice e colorata, minimalista e scevra da eccessivi dettagli, Graceful Explosion Machine cela uno shmup nudo e crudo, fatto di record da battere e classifiche da scalare.
Seppur non si tratti di un bullet hell nel senso stretto del termine, la difficoltà in questo titolo deriva dal numero sproporzionato di nemici da gestire sullo schermo, decine e decine di astronavi suddivise in tre ondate per ciascun livello. La struttura di ognuno di essi è più o meno sempre la stessa, cioè quella di un corridoio in cui inizio e fine sono collegati. In buona sostanza, si finisce per muovere il proprio velivolo all’interno della medesima area dando così l’impressione di avere a che fare con uno spazio di dimensioni smisurate.
Una sorta di Super Stardust in 2D per intenderci.
Per fronteggiare le armate aliene, la navicella del giocatore può contare su di un arsenale di tutto rispetto, che si impara a padroneggiare facilmente attraverso i due livelli di tutorial che aprono le danze al gioco. L’arma principale, infatti, da sola non è sufficiente per avere la meglio sui nemici, soprattutto a causa della facilità con la quale, troppo spesso, finisce per surriscaldarsi. Ed è qui entrano in gioco missili, raggi laser e lame rotanti, armi secondarie ognuna delle quali è in grado di abbattere le difese di determinate tipologie di nemici. Ovviamente il loro utilizzo dipende dalla quantità di energia residua nell’apposita barra in fondo allo schermo: esaurirla completamente equivale a mandare il proprio arsenale in corto circuito per qualche secondo, divenendo così facile preda delle incursioni nemiche.
Conoscere l’avversario e adattare il proprio stile di gioco alle sue debolezze è quindi indispensabile per riuscire a concludere velocemente ciascuno stage e, soprattutto, per mantenere alto il moltiplicatore delle combo. In Graceful Explosion Machine quello che conta è il risultato, il punteggio totalizzato alla fine di ogni run: una gara costante con se stessi per riuscire a superare i propri record e, come si diceva, scalare le classifiche mondiali. Operazione che, man mano che si procederà nel corso dei livelli, diverrà sempre più complessa a causa dei pericoli ambientali che cominceranno a fare capolino in ogni stage, senza contare le prove speciali che mettono a dura prova i riflessi del giocatore.
Nonostante le buone premesse, però, il gioco non risulta essere esente da difetti, a partire da una certa difficoltà nel percepire le astronavi nemiche sullo schermo. Ogni esplosione di un velivolo alieno, infatti, produce dei luminosi effetti geometrici colorati sullo schermo che, per quanto piacevoli, rendono difficile individuare le navicelle extraterrestri e aumentano in maniera esponenziale il rischio di essere colpiti. Ora, è vero che la nostra navicella è in grado di attutire un massimo di due attacchi prima di esplodere ma, come è logico supporre, ogni danno azzererà il contatore delle combo rendendo inutile il proseguimento dello stage. L’altro problema è, infatti, proprio questo: Graceful Explosion Machine punta esclusivamente tutte le proprie risorse per spingere il giocatore a migliorare il proprio punteggio. Chi non è interessato, troverà davanti a sé solo un buon shmup che però verrà presto a noia.
PRO
- Shoot ‘em up vecchia scuola
- I riflessi del giocatore saranno messi a dura prova
CONTRO
- Impegnativo e non alla portata di tutti
- Qualche imprecisione nella gestione dei nemici su schermo
Versione testata: PS4