Lara Croft torna in azione, ma questa volta sul piccolo schermo. A partire dal 10 ottobre potrete, infatti, trovare su Netflix gli 8 episodi che compongono la serie Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft, una nuova avventura consequenzialmente collegata agli eventi narrati nella trilogia di Crystal Dynmics. Dopo aver messo a tacere (o quasi) la Trinità, un nuovo nemico spunta all’orizzonte, intenzionato a mettere le mani su un antico manufatto di origini cinesi in grado di scatenare un apocalisse su scala globale. La giovane protagonista della serie dovrà, dunque, scendere a nuovi compromessi e fare i conti con i demoni del suo passato prima di (ri)scoprire il suo scopo nei piani del destino.
Volendo parafrasare i tratti della personalità di questo ennesima versione di Lara Croft, non possiamo far altro che notare alcune discrasie con la trilogia survivor e molte più somiglianze rispetto alla serie classica. Ma è una considerazione che lascia il tempo che trova, visto che nel corso dei vari episodi il personaggio perde la sua identità in troppe occasioni, creando un senso di smarrimento che ci accompagna per una buona metà della serie. Sotto il profilo tecnico, elogiamo l’immensa qualità delle animazioni che spiccano per pulizia e dettagli. A tratti, infatti, non sembra nemmeno un anime ma più un esercizio avanzato in CGI. Il mix tra i due stili c’è ed è anche ben bilanciato, prediligendo il primo al secondo.
Mancava ancora all’appello una anime su Lara Croft? Ebbene, la risposta è no visto che c’è stato già un tentativo nel 2007 di trasporre questo iconico personaggio in formato animato ma l’accoglienza non fu delle migliori. Netflix ci riprova, e per sapere se questa seconda occasione è stata ben sfruttata non vi resta che proseguire con la nostra recensione di Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft.
La storia dopo il videogioco
La serie di animazione di Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft prende piede dopo gli eventi di Shadow of the Tomb Raider. La giovane archeologa si è fatta le ossa nel combattere la Trinità nella trilogia Survivor, in un percorso di maturazione che l’ha portata da giovane ed impaurita esperta di storia a guardiana del tempo e della storia. Un percorso che prosegue anche in questo anime, per quanto il “salto” filosofico dipinge un personaggio (a tratti) anacronistico rispetto a quello visto nel trittico realizzato da Crystal Dynamics.
Lara Croft si trova alle prese con un nuovo nemico, intenzionato a mettere le mani su un antico manufatto cinese in grado di sovvertire l’equilibrio tra ordine e caos. L’archeologa parte quindi per un nuovo viaggio intorno al mondo, coadiuvata dagli inseparabili amici Jonah e Zip. Colpi di scena “con la pala”, come si suol dire in gergo, e sequenze acrobatiche ed action come se non ci fosse un domani.
La versione di Lara Croft presentata in questa serie Netflix si pone come una giusta via di mezzo tra originalità e continuità rispetto al gioco. L’ombra della maledizione aleggia sempre in agguato (ne parleremo nel capitolo successivo, portate pazienza), ma alcune tematiche affrontate presentano un lato di Lara ancora “poco” esplorato. La perdita del suo mentore – e quasi padre adottivo – Conrad Roth ha lasciato nel cuore della giovane archeologa una ferita molto profonda, con i sensi di colpa che divorano le sue poche certezze.
Ed è proprio in questo aspetto che si cela un elemento di originalità tanto importante quanto funzionale per la riuscita della serie, utile a concatenare la serie animata con la controparte videoludica della trilogia di Crystal Dynamic. Parte di quel percorso di consapevolezza ivi iniziato prosegue anche sul piccolo schermo, e sembra destinato a ripetersi in una seconda stagione.
La maledizione del tie-in
Le trasposizioni di Tomb Raider – sul grande e piccolo schermo, in formato film e animato – non hanno mai vissuto un accoglienza “positiva”. Né Angelina Jolie e né tantomeno Alicia Vikander sono state in grado di reggere il confronto con l’alter-ego videoludico, per quanto le loro interpretazioni presentavano una versione di Lara Croft molto diversa tra loro. La prima, infatti, era più ispirata a quella della esalogia classica, con un personaggio maturo e molto sicuro delle sue doti. Quello della Vikander, invece, era più allineato a quello del reboot di Crystal Dynamics.
È importante soffermarsi su questo dualismo in quanto l’enorme passo falso compiuto in Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft è proprio insito nel non aver preso una decisione chiara rispetto quale versione dell’archeologa mettere in scena. Si passa da una Lara Croft in versione Action-Man che, ai limiti dell’immortalità, si destreggia contro kg di pallottole, compiendo acrobazie da capogiro e trovando il tempo per sessioni di parkour estremo alternate a frangenti di guida spericolata alla “Fast and Furious”. Scusate, ma che fine ha fatto Lara Croft?
La Lara che conosciamo c’è e risponde presente quando si tratta di ripercorrere la storia per interpretare antiche scritture, risolvere enigmi rimasti sepolti per secoli e scoprire tesori che sembravano essere solo ad uso e consumo delle leggende e favole per bambini. Ed è qui che ritroviamo quell’elemento di raccordo con tutti i videogiochi sinora editi, in quella fermezza di spirito di una giovane archeologa che non si da mai per vinta quando in ballo c’è la Storia. Sì, quella con la “S” maiuscola.
Non siamo qui a celebrare un ennesimo insuccesso, ma ci siamo andati molto vicino anche questa volta. Il bilanciamento di questo dualismo traballa spesso e volentieri, e non vi nascondiamo che in più di un occasione il personaggio si è dimostrato poco credibile rispetto al messaggio che la serie voleva veicolare. Meglio la Lara insicura, paurosa e con delle fratture del suo IO da ricomporre che quella in versione “Action-Man”. Appunti da tenere per “futura memoria” in ordine alla seconda run, che sembra essere pianificata per il 2025.
La recensione in breve
Lara Croft torna in formato anime, con una performance che ci ha lasciato contenti e soddisfatti a metà. Bene le animazioni e il livello tecnico generale, un po' meno la caratterizzazione del personaggio (a tratti ballerina). La maledizione di Tomb Raider non ha colpito anche questa serie animata, ma il suo spettro incombe attorno ad essa.
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Voto Game-Experience