“Vivere può essere un’avventura magnifica”. Così diceva Robin Williams in Hook: Capitano Uncino. Dagli autori di Gris, pluripremiato per componente artistica e sensibilità narrativa, giunge dopo quasi cinque anni il nuovo titolo di Nomada Studio, prodotto da Devolver Digital. Lo stile grafico utilizzato è diventato oramai la firma di autore delle loro produzioni, tutti ricordiamo infatti la meravigliosa storia di Gris. Siamo dunque di fronte ad una nuova perla videoludica?
Neva è un’altra storia finemente narrata che, ancora una volta, è capace di toccare le corde più intime dei videogiocatori che sapranno aprirsi emotivamente ad essa. A differenza di Gris, la storia è più diretta e chiara e la narrazione prosegue con un utilizzo speficico dell’arte visiva, di fasi platform e mediante scontri divertenti. Il team ha confezionato questa storia in seguito all’effetto della pandemia di COVID-19, riflettendo su alcuni aspetti della vita. Nomada Studio ha detto che i cambiamenti climatici, i disordini sociali e i rapporti famigliari sono stati fonti utilizzate per la realizzazione di Neva.
Il cerchio della vita nei videogiochi
Eviteremo il più possibile di fare spoiler in questa recensione perché anche solo accennare ad un qualunque elemento, anche solo strutturale di gameplay, potrebbe rovinare l’esperienza di gioco, svilendo l’effetto sorpresa della narrazione. Alba è una combattente molto abile, probabilmente una spadaccina, in compagnia di questo cucciolo di lupo, Neva. Entrambi hanno subito una perdita a causa di presenze oscure nel mondo in cui si trovano: la terra è in rovina e si sta deteriorando.
Alba inizierà a prendersi cura di Neva insegnandogli come muoversi nel mondo, farsi seguire e anche cedere a momenti dolci fatti di coccole. Come il lupo impara, anche noi impareremo a spostarci e a combattere imparando sempre nuove abilità. Il mondo è spietato, morente e le forze oscure che ne fanno parte faranno di tutto per cercare di eliminare entrambi i nostri alter ego digitali.
La premessa è chiaramente quella di una storia già sentita: la creazione di un legame ed il combattimento per la sopravvivenza. Non vogliamo nascondervi che queste sono le fondamenta del gioco chiare fin da subito ma non è solo questo. La copia PlayStation 5, gentilmente concessaci, ci ha permesso di entrare in contatto con il sistema di richiamo di Neva, mediante pad Dualsense. A detta degli sviluppatori, esistono infatti più di quattrocento modi diversi per chiamare Neva mediante il pad.
Che siano fischi, nomi, sussurri o richiami mediante toni di voce difformi e differenti, ci troveremo in contatto con una avventura ben più longeva di Gris. Parliamo infatti di sei o sette ore di gioco, considerando il livello di difficoltà scelto. Vi consigliamo di selezionare la modalità normale, a causa di una curva di apprendimento non proprio irta, risultante in un livello di gameplay tutt’altro che complesso. Si può raccontare un legame d’amicizia in così poche ore? Decisamente sì, ma Neva non sarà solo questo.
Non solo platform
Molti potrebbero esser convinti che Neva sia un semplice platform a scorrimento ma possiamo dirvi che non è così. Nello sviluppo di Gris, il team voleva un gioco ispirato a Journey e Ori and the Blind Forest: sono riusciti a fondere molti elementi ma qualcosa ancora mancava come i combattimenti. Nomada Studio ha perfezionato ed esteso quello imparato finora integrando nuove meccaniche.
In Neva ci sono combattimenti con nemici e scontri di rara bellezza accompagnati da una soundtrackdifficile da dimenticare. Bastano cinque minuti per rimanere a bocca aperta e, vi assicuriamo che quanto vedrete, non è altro che la punta dell’icerberg. Alba si muove come ci si aspetta da tutti i platform odierni: salto, doppio salto, schivando, rotolando e attaccando con la spada. Con la progressione nel mondo di gioco scopriremo, inolter, meccaniche di combattimento più avanzate di quelle appena citate.
Il gameplay alterna momenti molto brillanti a fasi ben più semplici e schematiche. Alba e Neva combattono con ritmo e armonia ma non si può dire lo stesso delle ombre, nostre antagoniste durante il playthrough. L’IA dei nemici, soprattutto quando sono tanti, è semplice e banale ma risulta bilanciata dalla salute che, ridotta a tre fiori, ci costringerà ad essere molto attenti per non incorrere in repentini game over.
La maggior parte delle aree puzzle sono ben progettate con situazioni che metteranno a dura prova l’intelletto del giocatore. Sulla lunga alcuni enigmi risulteranno ripetitivi e già visti: vi consigliamo, comunque, di non demordere. C’è una sorpresa alla fine della strada.
Arte e musica in un videogioco
Tutto quello che compare a schermo è un quadro animato. Neva, così come il suo predecessore GRIS, sono opere d’arte in movimento con contrasti alti di colore e sfumature che si fondono insieme. Tutti i colori usati sono orchestrati con grande conoscenza e significato per descrivere ogni location al meglio.
Non vogliamo farvi una lezione di storia dell’arte ma ogni sequenza a schermo potrebbe essere esposta in una galleria d’arte. Questa perfezione però ogni tanto si scontra con quello che vuol esser un videogioco. L’orientamento e la comprensione della mappa si mescola troppo in alcune, fortunatamente poche, sequenze creando confusione. Alcuni elementi, come la parete dove arrampicarsi o un percorso distruttibile, sono poco leggibili in queste splendide tavole a schermo.
La protagonista è un elemento piccolo nell’insieme e trattandosi in primis di un platform dobbiamo avere una lettura chiara. Precisiamo che sono sbavature nell’enorme lavoro realizzato da Nomada Studio e si parla sempre di videogiochi e di come ci interfacciamo ad essi per proseguire la nostra esperienza.
Le animazioni sono bellissime da vedersi e dimostrano una cura pari a film d’animazione con grandi budget. Siamo rimasti incantati di fronte a tutto quello che succede a schermo guardando Neva. Le cutscene, poche, sono semplici e creano una comunicazione visiva di grande bellezza. Dalle fasi platform ai combattimenti è tutto sapientemente orchestrato e alle volte vorreste mollare il pad per assistere a quello che si vede. Ogni scontro, soprattutto quello con i boss, è perfettamente bilanciato sullo schermo creando un’armonia visiva per chi guarda.
La recensione in breve
Nomada Studio confeziona una storia fatta di emozioni, comprensibile per tutti i videogiocatori. Ogni scenario, scontro e musica sono un armonioso momento a schermo che vi lascerà incantati. Neva ha momenti di rara bellezza per un videogioco, su una cornice fatta di colori e contrasti per i palati più fini. Il combat system è divertente e dimostra un'evoluzione del team di sviluppo, rispetto ai tempi di GRIS. Vi invitiamo a giocare per quelle poche ore rilassati, aprire il vostro cuore e immergervi in tutto quello che vedrete. E' un altro gioco cristallizzato e senza tempo, che saprà stupirvi e rimanervi dentro, anche negli anni a venire
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Voto Game-Experience