I walking simulator hanno messo in discussione la costante videoludica da sempre applicata nella creazione di questo medium: l’interazione. Una sequenza di azioni che porta il giocatore a confrontarsi attivamente e ludicamente con ciò che lo circonda fino a raggiungere la completa immedesimazione col personaggio che sta muovendo sullo schermo.
Ma se l’interazione col mondo di gioco – al di là del semplice movimento del personaggio – viene a mancare, anche l’immedesimazione viene meno; e tutto ciò non può che lasciare spaesato un pubblico abituato da sempre ad essere posto al centro dell’attenzione digitale.
Eppure il gioco oggetto di questa recensione, Future Unfolding, non è un walking simulator nel senso proprio del termine. La prefazione pertanto potrebbe sembrare del tutto fuori luogo ma in realtà non è così. Questo perché il titolo sviluppato dallo studio berlinese Spaces of Play, attualmente disponibile su Steam (e in futuro anche su PS4), non fa dell’immedesimazione il suo punto di forza. Al contrario, sembra quasi voler porre una distanza tra il giocatore e l’alter ego digitale che dovrebbe rappresentarlo.
NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA…
Una visuale a volo di uccello ritrae un personaggio del tutto anonimo, solo, al centro di una foresta sconosciuta. Nessun hint visivo, nessun tutorial, nessuna indicazione su cosa fare e come farlo. Può muoversi, correre. Sì, ma verso cosa?
Ecco, questo è Future Unfolding. Un gioco dove l’esplorazione, quella vera, fatta di sentieri tortuosi, caverne e fitte foreste attraverso cui cercare un varco per procedere è l’assoluta protagonista. E in tal senso la proceduralità degli ambienti unita all’eccellente lavoro di design da parte dello sviluppatore, rinforza il senso di spaesamento: tutto è sempre diverso, in un mondo apparentemente senza scopo. Ma la bellezza di questo titolo passa da qui. E non solo. Perché Future Unfolding ribalta completamente qualsiasi canone tipico di questo medium. Criptico e complesso, filosofeggia con il giocatore sul perché dell’essenza di ciò che esiste all’interno dello schermo e, nel farlo, dona vita e voce ad alcuni specifici animali, dal manto completamente bianco. Quest’ultimi immobili in una stasi senza tempo, dediti alla meditazione. Messaggeri in “pelo” e ossa che interloquiranno col voi, giocando con le vostre convinzioni fuori e dentro lo schermo.
La ricerca di un perché, in un titolo di questa caratura ha poca importanza. Ciò che conta è il viaggio, la sorpresa. Come quella di scoprire di essere in grado di interagire con gli altri semplici animali che vivono la foresta. Accarezzare un coniglio e guardarlo seguirti in ogni tuo spostamento o cavalcare una renna facendosi guidare da lei ovunque voglia andare, regala una sensazione di infantile stupore. Esseri che sono tutt’uno con la natura che li circonda, così come lo è la presenza del giocatore che col passare delle ore ne diviene parte integrante. Cosi come lo è la morte – perché non tutti gli animali sono pacifici e mansueti ma anzi, è bene che vi prepariate a evitare i loro attacchi. In questa luce tutto acquista un significato: i resti del proprio corpo, infatti, si tramuteranno in alberi.
Future Unfolding diventa così una spirale in cui la fine è solo l’inizio di una nuova esistenza.
Il giocatore, in questo mondo, è l’unico essere umano e probabilmente dei suoi simili non restano altro che quegli alberi capaci di donare così tanta bellezza al mondo che lo circonda; punte di acquarello calde, avvolgenti, che risaltano su una tela priva di sbavature.
E il particolarissimo stile grafico non può che rimandare alla corrente pittorica impressionista, esaltata dalle opere di artisti come Manet o Renoir.
Su questa tavolozza di colori, il protagonista si muove agilmente, lasciando al suo passaggio una morbida scia bluastra: breve ma intensa, come le nostre esistenze incastrate in quel grande mosaico che chiamiamo vita.
PRO
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Visivamente eccezionale
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Una scoperta continua
CONTRO
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Manca una localizzazione italiana
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Potrebbe non piacere a tutti